Terza dose vaccino, ecco come funzionerà. Lo studio: “Dopo la 3°, anticorpi 10 volte maggiori”

Dal 20 settembre si parte con le "dosi addizionali" di vaccino, poi toccherà alle "dosi booster": ecco come funzionerà. Lo studio israeliano: "Dopo la 3°dose, anticorpi 10 volte maggiori".

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Via alla terza dose vaccino anti-Covid anche in Italia: si parte il 20 settembre. La precedenza va alle categorie più a rischio: si comincia da trapiantati e immunodepressi, che riceveranno la cosiddetta “dose addizionale”. Poi toccherà a sanitari e soggetti fragili, ma a loro toccherà la “dose booster”, sempre “fermo restando la priorità del raggiungimento di un’elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli attualmente autorizzati”. Questo quanto stabilito dalla circolare del Ministero della Salute sulla modalità di somministrazione delle cosiddette “dosi addizionali” (quelle per trapiantati e immunodepressi) e delle “dosi booster”.

La dose addizionale va somministrata almeno dopo 28 giorni dall’ultima dose e servirà per completare il ciclo vaccinale primario, per raggiungere cioè un adeguato livello di risposta immunitaria. Le indicazioni della commissione tecnico scientifica di AIFA precisano che “sarà possibile utilizzare come dose addizionale uno qualsiasi dei due vaccini a m-RNA autorizzati in Italia: Comirnaty di BioNTech/Pfizer nei soggetti di età maggiore di 12 anni e Spikevax di Moderna nei soggetti di età maggiore di 18 anni”.

Discorso diverso per la “dose booster”, che si differenzia da quella “addizionale”: verrà somministrata dopo 6 mesi a fragili e ad alcune categorie a rischio per esposizione professionale, come i sanitari. Servirà al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un elevato livello di risposta immunitaria, in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale”, chiarisce la circolare. In breve, tale dose fungerà da rinforzo, ma l’iter di somministrazione verrà stabilito solo dopo l’inoculazione delle dosi addizionali e il completamento dei cicli primari di vaccinazione.

Terza dose vaccino: a chi sarà rivolta la “dose addizionale” dal 20 settembre

Terza dose vaccino: chi potrà ricevere la “dose addizionale” a partire dal 20 settembre? Si è parlato di trapiantati e immunodepressi, nello specifico si tratta di pazienti che hanno subito:

  • trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
  • trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
  • attesa di trapianto d’organo;
  • terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART);
  • patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
  • immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
  • dialisi e insufficienza renale cronica grave;
  • pregressa splenectomia;
  • sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ < 200cellule/μl o sulla base di giudizio clinico.

Terza dose vaccino, lo studio israeliano: “Anticorpi 10 volte maggiori rispetto alla 2°dose”

Terza dose vaccino, lo studio israeliano: "Anticorpi 10 volte maggiori rispetto alla 2°dose"

Uno studio sierologico condotto dallo Sheba Medical Center di Ramat Gan, vicino Tel Aviv, ha dimostrato che la terza dose del vaccino Pfizer produce dieci volte più anticorpi rispetto a quelli sviluppati con la seconda dose. La scoperta è stata fatta comparando i livelli di anticorpi raggiunti a una settimana dalla 3° dose con quelli registrati una settimana dopo la 2° dose. Israele, infatti, è stato il primo Paese a introdurre la somministrazione della terza dose di vaccino (cominciata il 1°agosto), partendo dagli over-60, per poi abbassare gradualmente l’età. A oggi, quasi tre milioni di israeliani hanno ricevuto la 3°dose.

La scelta era arrivata a causa della riduzione di protezione da parte del vaccino dopo 5 mesi dalla seconda dose, oltre che al diffondersi inesorabile della Variante Delta. Ma non tutti sono d’accordo sulla necessità della “dose booster”: 18 scienziati e due funzionari uscenti della Food and drug administration hanno affermato che al momento non è necessario che la popolazione generale riceva una terza dose. Nel rapporto, pubblicato sulla rivista medica The Lancet, si legge che “dosi di richiamo per la popolazione generale non sono appropriate in questa fase della pandemia”.

Nonostante ciò, l’amministrazione Biden continua a spingere sulla necessità della 3°dose. Stando a quanto riportato da Politico, il Governo Usa procederebbe in questo senso a causa di dati non ancora pubblici che arrivano dalla campagna di immunizzazione in Israele e che dimostrerebbero come la capacità di Pfizer di prevenire casi gravi e ricoveri svanisca col tempo. Si attendono ulteriori sviluppi nei prossimi giorni.

Leggi anche: Green Pass obbligatorio per i lavoratori pubblici e privati dal 15 ottobre: cosa prevede il decreto

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