Termodinamico: la soluzione più sostenibile che supera i pannelli solari termici

Il sistema termodinamico rappresenta una soluzione sicura e a basso consumo energetico. Rispetto ai pannelli solari termici riscalda l'acqua in qualsiasi condizione, anche di notte.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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L’impianto costituito dai pannelli solari termodinamici rappresenta una delle soluzioni per la produzione di acqua sanitaria nelle abitazioni e sempre più le persone optano per questa scelta. Il motivo di questa predilezione va ricercato nella facile adattabilità ad ogni superficie: tetto, balcone, terrazzo e giardino, a motivo anche del suo peso non estremamente eccessivo.

Il sistema termodinamico sfrutta le leggi della parola stessa da cui prende il nome. Il liquido termovettore presente all’interno dei pannelli cambiando lo stato da liquido a gassoso, e viceversa, riesce a prelevare il calore dall’esterno e a trasferirlo all’acqua sanitaria e all’impianto di riscaldamento.

La differenza del termodinamico rispetto ai pannelli solari termici consiste nella capacità di riscaldare l’acqua in qualsiasi condizione, anche di notte o quando piove. Per l’uso domestico il sistema non necessita di alte temperature, come nell’uso industriale, ma a prescindere da questo spesso si consiglia di abbinarlo ai pannelli radianti per aver un maggior rendimento.

Il sistema termodinamico rappresenta una soluzione ecosostenibile, sicura e a basso consumo energetico, oltre a garantire un risparmio sui costi fino al 70%.

Termodinamico: come funziona

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Il sistema termodinamico funziona secondo il medesimo meccanismo delle pompe di calore che riescono a riscaldare anche in assenza di raggi solari.

Il funzionamento dipende esclusivamente dal fluido presente all’interno dei pannelli, che ha una temperatura di – 10° C. Se la temperatura esterna però scende sotto lo zero il sistema perde di efficienza. Per questo motivo non può rappresentare l’unica forma di riscaldamento.

Il sistema termodinamico è costituito da due elementi:

  • uno o più pannelli solari solitamente realizzati in alluminio contenenti, all’interno di una lunga serpentina, un liquido termovettore refrigerante capace di evaporare a temperature superiori ai 4° C
  • un sistema, simile a quello della pompa di calore, costituito da un compressore e condensatore

Il liquido refrigerante evaporato, sotto forma di gas, verrà compresso aumentando la sua temperatura fino a 120° C, tornando poi alla sua forma originaria all’interno del condensatore. Sarà proprio questo passaggio di stato a fornire il calore necessario all’acqua sanitaria di riscaldarsi, giungendo fino a una temperatura di 55° C.

Viste le dimensioni ridotte non ci sono limiti nell’istallazione dell’impianto. L’unico aspetto da tenere in considerazione è che il sistema non funziona a una temperatura inferiore ai – 5° C.

Termodinamico: risparmio in bolletta

Il sistema termodinamico garantisce un risparmio in bolletta riducendo in modo significativo il consumo di energia, grazie alle fonti rinnovabili quali il sole e il calore esterno.

Con un investimento iniziale si andranno ad abbattere i costi in bolletta, fino al 75% dei consumi rispetto a uno scaldabagno tradizionale.

Inoltre, se si decide di sostituire lo scaldacqua elettrico, per la produzione di acqua sanitaria, con quello a pompa di calore, è possibile usufruire delle detrazioni fiscali e degli incentivi del Conto termico.

Utilizzando le fonti di energia rinnovabile, oltre al risparmio in bolletta, si garantirà anche un minor impatto ambientale.

Rinnovabili e termodinamico per le imprese: sviluppo e previsioni

Il termodinamico rappresenta una soluzione non solo per l’acqua sanitaria e il riscaldamento domestico ma anche per le imprese, in particolare per quelle del Meridione, dove le temperature sono più calde e miti durante l’anno.

Secondo una ricerca dell’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) dedicata al potenziale e allo sviluppo delle tecnologie energetiche il solare termodinamico rappresenta “la tecnologia con più alto potenziale in termini di emissioni di CO2 evitate, pur necessitando ancora di un ulteriore sviluppo tecnologico”.

Giorgio Graditi, responsabile della divisione Solare Termico, Termodinamico e Smart Network dell’ENEA, in un’intervista a Infobuidenergia, aveva espresso il suo parere riguardo alla presenza di criticità relative alla burocrazia, che ostacolerebbero l’operatività e avrebbero portato allo scioglimento dell’Associazione Nazionale Energia Solare Termodinamica (Anest).

Ciò però non deve costituire un motivo di scoraggiamento ma può rappresentare un incentivo nel rimuovere gli ostacoli all’applicazione su larga scala in Italia del sistema termodinamico.

Leggi anche: Riscaldamento ibrido: perché è la soluzione che fa risparmiare

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