Papa Prevost da giovane: “Forse è meglio lasciare questa vita, voglio dei figli”

Robert Francis Prevost è Papa Leone XIV, ma cosa sappiamo della sua vita in gioventù? Tra i dubbi e il supporto della famiglia.

Andrea Gioacchini
Andrea Gioacchini
Classe '99, romano, si occupa di comunicazione editoria e giornalismo dal 2020. “Cerco pace in questo vento e scovo un soffio di lucidità” è il suo motto.
spot_img

Lo scorso 8 maggio Robert Francis Prevost è diventato Papa Leone XIV, un evento di interesse mondiale, che ha mobilitato tutta la sfera cattolica e non.

Ma cosa sappiamo di lui? Cosa sappiamo della sua giovinezza, delle esperienze che hanno segnato la sua vita e di come ha affrontato la scelta di entrare nel mondo sacerdotale?

Leone XIV nasce a Chicago il 14 settembre 1955, in una famiglia profondamente cattolica, che gioca un ruolo cruciale nel suo cammino di fede.

Sarà proprio l’influenza dell’ambiente familiare a spingere Robert verso la vocazione religiosa, nonostante questa, come lui stesso ha raccontato in un’intervista, non sia stata una scelta priva di incertezze e dubbi.

“Prima c’è stata tutta una conoscenza di sé stesso, come figlio di Sant’Agostino, vedendo l’importanza dell’amicizia e di una vita comunitaria,” ha spiegato l’allora cardinale Prevost, riflettendo su come il suo percorso di fede si sia sviluppato nel tempo.

Ma, nonostante il contesto religioso e spirituale abbia avuto un ruolo fondamentale, è stato soprattutto il rapporto con il padre a rivelarsi determinante nella sua crescita personale.

Leggi anche: Leone XIV è su Instagram: “Pontifex” ha già 12 milioni di follower

Papa Prevost da giovane: i dubbi, le incertezze e il supporto della famiglia

La vita di Robert Francis Prevost è stata profondamente segnata dal rapporto con la famiglia, la quale ha giocato un ruolo fondamentale nella sua crescita e nella successiva decisione di entrare nel mondo ecclesiastico.

“Diverse persone sono state importanti nel mio cammino, qualche sacerdote, qualche agostiniano. Avevo molta fiducia nella mia famiglia.” ha dichiarato l’allora cardinale Prevost in un’intervista, commentando così l’importanza di questo legame familiare che, come sostiene, ha avuto un impatto determinante nello sviluppo della sua personalità e nella sua vocazione.

Nonostante sia stata rilevante l’influenza di molte persone, il rapporto più cruciale è stato sicuramente quello con suo padre Louis Marius, una figura fondamentale nella sua vita.

Il padre di Robert è stata una persona capace di ascoltare e comprendere le difficoltà e i conflitti interiori di un ragazzo poco più che adolescente.

I dubbi, le incertezze e il desiderio di una vita familiare, di una possibile unione con una donna e di avere figli: questi erano gli interrogativi che Robert si trovava ad affrontare, tutti segnali della fragilità di un giovane chiamato a compiere una decisione che avrebbe cambiato il corso della sua vita.

Mi ricordo qualche volta con mio padre, parlando di cose concrete, dei dubbi che potevano sorgere in un giovane:

‘Ma forse è meglio lasciare questa vita, mi sposo, voglio avere figli, una vita normale’.

Momenti di scelta che erano molto importanti per un giovane. Lui parlava dell’importanza dell’intimità tra lui e mia madre,

ma anche di quanto fosse cruciale la vocazione al sacerdozio, di una vicinanza con Cristo.

Quando mio padre mi parlava così, mi dicevo ‘qui c’è da ascoltare’

ha raccontato Prevost, riflettendo su quelle conversazioni che lo hanno profondamente influenzato.

Più volte, nel corso degli anni, Prevost ha sottolineato l’importanza del rapporto con suo padre, descrivendolo come un legame genuino, fondato su una comunicazione sincera e aperta.

Un rapporto che ha permesso a Robert di esplorare i propri dubbi, ma anche di trovare chiarezza e conforto nelle scelte più difficili, attraverso il dialogo e l’ascolto.

Leggi anche: Com’era Papa Francesco da giovane: dalla prima fidanzata al lavoro come buttafuori

spot_img

Correlati

Chi era Nino Benvenuti, leggenda azzurra della boxe dalle radici istriane

La boxe italiana piange Nino Benvenuti, campione mondiale e olimpico di boxe. L'atleta è...

Papà ti porto io allo stadio, la Roma accoglie con amore Angelo malato di SLA

A volte il calcio è solo uno sport. Altre volte, è tutto: memoria, identità,...

Carlo Acutis e il ricordo della mamma: la leucemia predetta e il primo miracolo

Antonia Salzano, mamma di Carlo Acutis, ha ripercorso a Verissimo la storia del figlio...
Andrea Gioacchini
Andrea Gioacchini
Classe '99, romano, si occupa di comunicazione editoria e giornalismo dal 2020. “Cerco pace in questo vento e scovo un soffio di lucidità” è il suo motto.
spot_img