Il latte vegetale è bene di lusso, quello vaccino no: ecco come la politica ostacola le scelte sostenibili

Molte politiche nazionali così come quelle europee, che si prodigano tanto per l'ambiente, impediscono scelte ecologiche e gravano l'impatto ambientale.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Impatto ambientale degli alimenti, lo studio più esaustivo risale al 2018. Pubblicata su Science, la ricerca mostrava che carne e latticini hanno l’effetto più dannoso per l’ambiente.

Tuttavia, in Italia i prodotti vegetali si pagano molto cari.

E non è tutto. Emendamenti dell’Unione Europea sanciscono oggi la censura di alcuni termini, propri dei prodotti animali, se attribuiti a quelli vegetali.

Insomma, lo Stato, seppur apparentemente allarmato per le problematiche ambientali, non sembra di fatto in alcun modo prodigarsi affinché i consumatori si muovano effettivamente verso scelte sostenibili.

Approfondiamo.

Impatto ambientale, lo studio più esaustivo

Non ci sono dubbi, carne e latticini sono tra i prodotti più cari in termini di impatto ambientale. Lo studio pubblicato su Science nel 2018 lo dimostra chiaramente, così come mette in luce che il latte vaccino grava sull’ambiente molto più di qualsiasi altra alternativa vegetale.

Tra i prodotti vegetali, la scelta più ecologica sembra essere il latte d’avena, mentre quello di mandorla sembra avere l’impatto più consistente.

A dispetto di quanto si crederebbe, come driver della deforestazione, crescente per le enormi quantità prodotte come mangime per bestiame, la soia è ancora una buona alternativa al latte animale.

Leggi anche: Mascherine e guanti in mare: “40 mila kg di plastica in natura, è allarme ambientale”

L’Italia contro l’impatto ambientale: latte vegetale come bene di lusso

Se l’aliquota imposta sul latte vaccino, come alimento di base, è del 4%, mentre quella sul latte vegetale è del 22%, è chiaro che abbiamo un problema: il latte vegetale in Italia è un bene di lusso.

E seppure, indubbiamente, nello stivale la situazione è molto più sfavorevole rispetto a quella di molti altri Stati dell’Unione Europea, ovunque i prodotti vegetali rimangono più tassati e più cari.

La politica che ostacola le scelte sostenibili: la censura dell’UE

La tassazione elevata non è l’unico problema.

Già nel 2017 l’UE aveva vietato di attribuire il nome “latte” a prodotti vegetali, non contenendone le stesse sostanze nutritive.

Con l’approvazione degli emendamenti 171 e 72, invece, viene sancito ufficialmente il divieto di utilizzare per prodotti vegetali forme e colori di imballaggi che vengono adoperati anche dall’industria dei latticini.

Parole come “cremoso”, “senza lattosio”, “non contiene latte” non appariranno più su confezioni e pubblicità di prodotti vegetali: censurate.

Lo scopo di questi provvedimenti sarebbe quello di tutelare i consumatori, a rischio di disorientarsi di fronte a delle ‘etichette fuorvianti’, che attribuiscono impropriamente a prodotti vegetali nomi e di conseguenza, apparentemente, proprietà che in realtà sono proprie dei prodotti animali.

Leggi anche: La Corte dei Conti UE: “Plastica in imballaggi e agricoltura, nociva per salute e ambiente”

Le politiche a discapito dell’impatto ambientale

Quanti davvero hanno comprato latte di mandole o d’avena pensando che fosse ‘normale’ latte?

Quante persone intolleranti rischiano davvero di compare il prodotto sbagliato? Quanti vegani rischiano per errore di acquistare il latte vaccino?

Stiamo davvero proteggendo i consumatori o piuttosto favorendo industria lattiero-casearia, a sfavore dei cittadini europei?

Seppure da anni ormai impegnata nel ridurre le emissioni di gas serra e il consumo delle risorse del pianeta, l’Unione Europea, con i provvedimenti qui citati, non dimostra affatto di prodigarsi al raggiungimento di tali obiettivi.

Difficile credere che le promesse fatte a favore di uno sviluppo sempre più sostenibile saranno mantenute.

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