Russia, sparatoria all’università a Perm: 8 morti e 24 feriti. Il killer: “Non è un attentato”

All'Università Statale di Perm, nella regione degli Urali, un ex-studente di giurisprudenza al primo anno ha aperto il fuoco all'interno dell'edificio, uccidendo almeno 8 persone e ferendone 24. Il killer si troverebbe attualmente in Ospedale.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Sparatoria all’università a Perm. Mentre l’opposizione denuncia frodi elettorali, il partito Russia Unita del presidente Vladimir Putin registra il 49,42% dei consensi alle elezioni parlamentari di ieri, dopo lo scrutinio dell’80% delle schede: meglio di quanto ci si aspettasse alla vigilia, in flessione rispetto all’ultima tornata elettorale. Ma dalla Russia arrivano anche altre notizie: il presidente ha dovuto esprimere profonde condoglianze alle famiglie e agli amici delle persone uccise stamane all’Università Statale di Perm, nella regione degli Urali, dove un ex-studente di giurisprudenza al primo anno ha aperto il fuoco all’interno dell’edificio, uccidendo almeno 8 persone e ferendone 24.

Russia, sparatoria all'università a Perm: 8 morti e 24 feriti. Il killer : "Non è un attentato"

Stando a un video che mostra l’ingresso dell’università, il responsabile sarebbe il 18enne Timor Bermansurov. Il giovane avrebbe scatenato la sua furia omicida armato di una “pistola leggera” molto facile da reperire. Dopo la sparatoria, il killer dell’università si è barricato in un’aula e da lì ha posto resistenza armata alle forze in tenuta antisommossa, dalle quali verrà neutralizzato. L’autore della strage non sarebbe morto, come riportato in precedenza, ma si troverebbe attualmente in ospedale, vivo: lo ha annunciato il Comitato Investigativo russo, citato da RIA Novosti.

Sparatoria all’università a Perm, il killer: “Non è stato un attentato, odio me stesso”

Sparatoria all’università a Perm: alcuni studenti e docenti, durante l’attacco, si sarebbero nascosti rimanendo chiusi nelle stanze dell’ateneo, come riportato dall’agenzia Tass citando il racconto di una fonte: “Alcuni ragazzi si sono chiusi negli auditorium delle università per nascondersi dall’aggressore” mentre “altri sono saltati fuori dalle finestre”. Alcune immagini, infatti, mostrano diversi studenti fuggire dall’istituto lanciandosi dalle finestre del primo piano. Diversi media russi hanno riportato fotografie pubblicate da Timor Bermansurov sul suo profilo Vkontakte, social russo molto diffuso: in alcune compare armato e a volto coperto.

Il giovane, spiegando di non appartenere ad alcuna organizzazione terroristica, aveva scritto su Facebook poco prima di entrare in azione: “Non è stato un attentato terroristico. Non sono membro di organizzazioni estremiste. Nessuno sapeva quello che avrei fatto. Ho organizzato tutto da solo. Odio me stesso, ma voglio fare del male a tutti quelli che si mettono sulla mia strada”. L’attacco sarebbe stato pianificato da Bermansurov da tempo, anche se le autorità sono comunque alla ricerca di complici.

Leggi anche: Perché Alexey Navalny non deve morire

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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