Soumahoro per gli immigrati: “Mi incatenerò finché il Governo non ascolterà”. E Conte gli dà udienza

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Questa mattina il rappresentante sindacale di Usb Aboubakar Soumahoro si è incatenato i polsi e ha annunciato il suo sciopero della fame. Soumahoro ha iniziato la protesta a Villa Pamphili, all’entrata di via Aurelia Antica, dove stanno avendo luogo gli Stati Generali. Rappresenta gli immigrati irregolari, gli invisibili di questo Paese che non sono stati convocati e che nessuno rappresenta. Ha detto il sindacalista:

Abbiamo bisogno del vostro sostegno. L’unico simbolo che chiedo è la vostra solidarietà per le nostre sofferenze, i sogni e le speranze di una comunità. Si tratta di una lotta per la civiltà.

L’integrazione in tre proposte

https://www.facebook.com/AboubakarS/videos/205172977279892/ Dopo ore di sit in davanti alla Villa, Aboubakar Soumahoro ha avuto udienza dal premier Conte, affiancato dal ministro dell’Economia Gualtieri e la ministra del Lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo. Gli invisibili chiedono a questo Governo provvedimenti per rendere finalmente possibile una reale integrazione della comunità degli immigrati. In particolare, sono tre i capisaldi della proposta. Il primo: una riforma della filiera agricola e l’adozione di una patente del cibo per garantire una produzione etica. E per liberare i contadini, agricoltori e braccianti dallo strapotere dei giganti e dei caporali che favoriscono lo sfruttamento. Secondo: varare un Piano Nazionale per l’emergenza lavoro, per assorbire e tutelare chi rischia di perdere il posto a causa della crisi sanitaria. Terzo: cambiare le politiche che regolano l’immigrazione. Dice Aboubakar Soumahoro:

Regolarizzazione degli invisibili con rilascio di un permesso di soggiorno per emergenza sanitaria convertibile per attività lavorativa. Cancellare gli accordi con la Libia. Cancellare il Decreto Sicurezza con una riforma radicale delle politiche dell’accoglienza. Abolizione della legge Bossi-Fini. Diritto alla cittadinanza per bambini nati e cresciuti in Italia. Mi incateno finché il Governo non ascolterà il nostro grido di dolore e le sofferenze degli invisibili e degli esclusi.

Leggi anche: Migranti, flop della sanatoria: nasce la campagna “SIAMO QUI” di Elza Coculo

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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