Sofia Sacchitelli: “Tra un po’ morirò, fondo un’associazione: mai più sentenze di morte come la mia”

La vita di Sofia Sacchitelli, 23 anni, era come quella di molte altre giovani, finché un brutto male, rarissimo, l'ha colpita, condannandola a morte certa. Si tratta di un angiosarcoma cardiaco, un tumore al cuore molto aggressivo.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Sofia Sacchitelli, 23 anni, è nata a Genova e frequenta il quinto anno di Medicina. La sua vita era come quella di molte altre giovani, tra studio, amore e amicizie. Finché un brutto male, rarissimo, l’ha colpita, condannandola a morte certa. Si tratta di un angiosarcoma cardiaco, un tumore al cuore molto aggressivo.

E se molti, al suo posto, avrebbero perso ogni speranza, Sofia è riuscita comunque a pensare al futuro. Più nello specifico, ai “malati del futuro”, per aiutarli e dare loro la possibilità che lei non ha avuto, quella di guardare avanti. Proprio per questo motivo, la 23enne ha fondato l’associazione “Sofia nel cuore”, che ha l’obiettivo di raccogliere fondi per finanziare la ricerca contro quel male bruttissimo che l’ha colpita.

Sofia Sacchitelli e la sua associazione: “Mai più sentenze di morte come è capitato a me”

Sofia Sacchitelli ha scritto sul proprio profilo Instagram: “Il mio sogno sarebbe che nessuno mai più ricevesse una sentenza di morte come è capitato a me e a tutte le persone che hanno lottato contro la stessa malattia”. Poi, in un’intervista per Il Corriere della Sera, la 23enne ha detto in merito alla sua associazione:

Non lo faccio per me. Tra un po’ morirò. Mi sono data anima e corpo al progetto che avevo in testa. Non è stato semplice ma ce l’ho fatta. L’associazione a cui ho dato vita è una bella realtà. E forse, in un certo senso, anche il mio futuro.

La storia di Sofia Sacchitelli: “La malattia mi ha permesso di provare sensazioni mai conosciute prima”

Sofia Sacchitelli ha raccontato la sua storia all’interno di un post pubblicato nel profilo Instagram della sua associazione, in cui ha spiegato:

Il 10 novembre 2021 ho scoperto che l’atrio destro del mio cuore ospitava un’enorme massa di cellule tumorali maligne chiamata angiosarcoma cardiaco, tumore molto aggressivo e attualmente considerato a prognosi infausta.

Patologia talmente rara e assurda, con quota di circa 2-3 casi per milione di abitanti, tanto da ritenermi quasi ‘fortunata’ ad esserne stata colpita. Mi ci sono voluti diversi mesi per riuscire a pronunciare quell’orrenda parola senza la voce tremolante e senza essere percossa da un brivido lungo la schiena.

Parto dal presupposto che la mia filosofia di vita fin da piccola, ogni volta che mi capitava qualcosa che mi faceva sentire sfortunata, oppure che ritenessi ingiusta, è sempre stata ‘le tragedie nella vita sono altre’. In seguito alla diagnosi e dopo essere stata dichiarata l’inoperabilità del mio tumore, vista la sede e di conseguenza l’impossibilità di asportare l’organo, mi è risultato più difficile applicare la mia filosofia.

Dopo un iniziale momento di rabbia e sconforto ho cercato, tra un ciclo di chemioterapia e l’altro, di continuare a condurre una vita il più normale possibile, per il bene e la salute mentale mia e della mia famiglia. Già la vita è breve e se la mia lo è ancora di più, meglio godersela e fare ciò che ti rende felice.

Sempre circondata dal supporto dei miei genitori, di mia sorella Ilaria, del mio ragazzo Nicolò e dei miei amici più cari, ho vissuto il mio percorso di cura nel modo più sereno possibile.

La malattia mi ha permesso di provare sensazioni mai conosciute prima, non solo negative; di scoprire la personalità e la profonda sensibilità di alcuni, a differenza di altri che invece si sono tirati indietro, non sapendo come affrontare la situazione, ma che comunque non condanno.

Oggi non sono qui a lamentarmi di quanto il cancro faccia soffrire o quanto sia stata sfortunata ad esserne colpita perché purtroppo ogni giorno migliaia di bambini, ragazzi e giovani adulti come me combattono duramente le loro battaglie.

Ho sempre amato la vita, adoravo riempirmi le giornate di impegni e circondarmi di persone positive. Non ho mai avuto rimpianti e grazie al sostegno e ai sacrifici dei miei genitori sono sempre riuscita a fare tutto ciò che mi rendesse felice e mi facesse stare bene.

Il destino purtroppo mi ha impedito di realizzare tutti i progetti che avevo in mente: diventare medico, sposarmi, avere dei bambini, passare dei momenti con le persone che amo, andare a vedere la Samp con mio papà e mia sorella, viaggiare, accudire i miei genitori da anziani e invecchiare.

Il pensiero più angoscioso e tormentoso per me rimane il fatto che due genitori rimarranno senza la loro creatura, una ragazza senza la sua adorata sorella minore e un ragazzo senza l’amore della sua vita; a questo non riuscirò mai a trovare una giustificazione che mi dia pace.

L’associazione di Sofia Sacchitelli: “Per tutte le famiglie che si sono sentite spaventate, abbandonate e sconfortate”

Sofia Sacchitelli vive nella terribile consapevolezza di non avere speranze di sopravvivenza: “È una frase terribile da sentire, da pensare. Ma allo stare a casa a piangere o deprimermi preferisco trascorrere il tempo che mi resta con le persone, stare con gli amici è bello, è bello alzarsi ogni mattina per andare all’università, studiare il pomeriggio, buttarsi in palestra. La mia normalità, ero felice, vorrei vivere ancora una giornata così”. E sul suo ultimo desiderio, la ragazza ha detto:

Fare anche solo un piccolissimo passo avanti nella ricerca e sulle conoscenze di una malattia estremamente rara come l’angiosarcoma cardiaco. Avendo colpito me personalmente mi riesce veramente difficile rimanere indifferente.

Soprattutto per tutte le persone e le famiglie che si sono sentite spaventate, abbandonate e sconfortate al momento della diagnosi, come è capitato a noi. Tutto questo ovviamente è alimentato dal fatto che sono una studentessa di Medicina e dalla mia profonda fiducia nella ricerca. Magari non darà risultati grandiosi, ma vorrei comunque provarci.

Il mio sogno sarebbe che nessuno mai più ricevesse una sentenza di morte come è capitato a me e a tutte le persone che hanno lottato contro la stessa malattia. Sono perfettamente consapevole del fatto che gli studi di ricerca si concentrino di più sui tumori con incidenza maggiore sulla popolazione, come è logico che sia.

Quello che ho deciso di realizzare è una raccolta fondi in cui verserò tutti i miei risparmi guadagnati da studentessa lavoratrice. Chiunque vorrà potrà contribuire, anche in minima parte, a raggiungere questo obiettivo.

La raccolta sarà finalizzata a studi di ricerca sugli angiosarcomi realizzati da parte dell’Italian Sarcoma Group per permettere una cura e una qualità di vita migliori nei pazienti affetti da questa patologia. Concludo citando una frase di John Lennon: ‘La vita è ciò che ti succede mentre sei occupato a fare altri piani’.

Leggi anche: Papà dona polmone al figlio di 5 anni: “Adesso mio figlio potrà giocare e andare all’asilo”

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