Nasce il sindacato degli influencer: “I creatori di contenuti tutelati come professionisti”

Il sindacato degli influencer nasce per tutelare quei professionisti di contenuti digitali che fino ad oggi non avevano, come categoria, nessun organismo di riferimento.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Sindacato degli influencer. Si chiama Assoinfluencer la prima associazione italiana di categoria che si rivolge agli influencer, content creator, youtuber, streamer, podcaster, instagrammer, allo scopo di fornire loro assistenza legale, fiscale, e promuovere la loro attività.

Con l’approvazione del ddl Concorrenza 2021 per la prima volta è comparso il termine content creator in un emendamento. Secondo Jacopo Ierussi, fondatore del primo sindacato degli influencer insieme a Valentina Salonia, questo è il momento migliore per instituire una campagna di avvicinamento dei content creator. Ecco cosa ha dichiarato, come riportato da Wired:

In questo momento storico sono presenti tutti gli elementi utili per promuovere la figura dei creator in Italia e tutelarla.

Quello degli influencer è un mestiere che nel nostro paese viene ancora banalizzato: anche solo il termine “influencer” all’estero ha una considerazione diversa.

Bisogna però riuscire a far capire alle aziende italiane che i professionisti che si occupano di creare contenuti sui social, ad esempio, possono anche promuovere un’attività.

Sindacato degli influencer: “I creator sono professionisti e come tali devo essere tutelati”

sindacato degli influencer

Assoinfluencer, il primo sindacato degli influecer, rappresenterà una moltitudine di figure che fino a questo momento non erano ben identificate e di conseguenza tutelate. I fondatori Ierussi e Salonia hanno spiegato, in una nota diffusa dall’Ansa, l’importanza sia dei creatori di contenuti sia che questi finalmente vengano rappresentati da un’associazione sindacale, come avviene per qualsiasi altra categoria:

Quella dell’influencer è una figura nuova e che cambia tanto rapidamente quanto il mondo dei media. I creator possono essere artisti e imprenditori, atleti e divulgatori, ma sono sempre professionisti, capaci di produrre valore attraverso competenze e strumenti specifici.

E in quanto professionisti, in un mercato ancora non regolato, ciò che fino ad oggi è mancato è esattamente una realtà che ne tutelasse diritti e interessi: Assoinfluencer è nata proprio per rispondere a questa esigenza.

Sindacato degli influencer: quanto vale il mercato dei content creator

Secondo quanto riportato da Open il mercato degli influencer, che in Italia coinvolge 350mila persone, vale 280 milioni di euro. Nel mondo invece ha raggiunto un valore di 14 miliardi, triplicando negli ultimi 5 anni.

Si tratta di un mercato in crescita, se pensiamo che nel nostro Paese nel 2021 si è registrato un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. Il report “Brand & Marketer” dell’Osservatorio Nazionale Influencer Marketing (Onim) ha fornito una fotografia dell’industria dell’influencer marketing nel 2021: oltre il 50% delle aziende italiane ha attivato campagne di influencer marketing.

Quello che in passato era concepito un tabù ora è divenuta una realtà. Basti pensare alla storia di Chiara Ferragni che dopo aver dato vita nel 2009 al blog The Blonde Salad, oggi è un’imprenditrice digitale di successo che ha costruito un impero tramite sponsor, pubblicità e una propria linea di accessori.

Il sindacato degli influencer si inserisce in un mercato in crescita e vantaggioso che fino ad oggi non aveva organismi di tutela.

Leggi anche: Indagine Inapp sullo Smart working: ai lavoratori italiani piace lavorare da casa

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