Silvia Aisha Romano si è sposata con rito islamico: ecco la sua nuova vita a un anno dalla liberazione

Silvia Aisha Romano si è sposata con un suo amico d'infanzia con rito islamico e adesso fa l'insegnante. Ecco la sua nuova vita ad un anno dalla liberazione.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Silvia Aisha Romano si è sposata con un suo amico d’infanzia con rito islamico. La notizia, comparsa su La Stampa stamattina, racconta di una nuova vita per la cooperante milanese 26enne, rapita in Kenya nel novembre 2018 e rilasciata 18 mesi dopo in Somalia, nel maggio 2020.

Al ritorno dal sequestro, la giovane ragazza ha annunciato di essersi convertita all’Islam e di aver scelto un nuovo nome, Silvia Aisha Romano: sono impresse nella memoria di tutti le immagini del suo rientro in Italia, all’aeroporto di Ciampino, con il capo avvolto da un jilbab verde, simbolo della sua conversione alla fede musulmana. Le reazioni a quell’immagine furono feroci e presto la casa della famiglia Romano fu invasa da telecamere e flash: da quel momento, tutti si chiusero nel silenzio.

Silvia Aisha Romano si è sposata con rito islamico: ecco chi è il marito

Il matrimonio di Silvia Aisha Romano è stato celebrato lo scorso ottobre con rito islamico, cinque mesi dopo il suo rientro in Italia. Il marito si chiama Paolo ed è un informatico. I due, coetanei ed amici di infanzia, si sarebbero ritrovati dopo tanti anni in una delle moschee dove Silvia va a pregare da quando è tornata in Italia: anche il ragazzo, infatti, si è covertito all’Islam da diverso tempo e ciò ha trasformato il loro legame in amore.

Il rito è stato celebrato nell’ottobre scorso secondo le tradizioni islamiche a Campegine, piccolo paese dell’Emilia Romagna dove è nato Paolo. Silvia ha deciso di lasciare la casa della madre al Casoretto, nella periferia est di Milano, per trasferirsi in una casa situata sempre in provincia, lontano da occhi indiscreti e dall’attenzione morbosa dei media per la sua vita. La posizione di Silvia rimane ferma e decisa: non ha ancora nessun desiderio di parlare con la stampa della sua storia e di ciò che è successo. Anche la famiglia, probabilmente per lo stesso motivo, ha cambiato casa.

Leggi anche: “Silvia Romano è una neo terrorista”: la dichiarazione shock del leghista Pagano

Silvia Aisha Romano si è sposata con rito islamico: la sua nuova vita da insegnante

Ciò che Silvia continua a fare è prestare servizio come volontaria: anche se in totale anonimato e lontano da chi vuole invadere il suo privato, la cooperante milanese continua ad aiutare chi ha più bisogno. Da circa un anno, infatti, Silvia è entrata nel Progetto Aisha, un’associazione che lotta contro le discriminazioni e le violenze domestiche di cui restano vittime le donne islamiche. Il progetto della comunità musulmana milanese prende luogo nelle moschea Mariam di via Padova, che la giovane frequenta assiduamente dal giorno della sua liberazione.

Oltre al Progetto Aisha, la giovane cooperante svolge anche l’attività di tutor e insegnante di sostegno per i ragazzi fragili che frequentano la scuola per mediatori linguistici, la stessa dove lei aveva conseguito la laurea prima della partenza per l’Africa. In particolare, Silvia segue i ragazzi che devono preparare gli esami in streaming, cercando di venire a Milano il meno possibile per evitare di essere riconosciuta. Stando alle testimonianze di chi le è vicino, Silvia è “felice come non mai”.

Silvia Aisha Romano si è sposata con rito islamico e dice: “Dimenticatemi”

Quando Silvia viene contattata tramite familiari o direttamente per rilasciare dichiarazioni riguardo il suo rapimento, le sue parole rimangono di assoluta chiusura e riservatezza. Silvia vorrebbe essere “dimenticata” e “lasciata in pace. La giovane cooperante è sicura di ciò che desidera in questo momento e ha detto:

Voglio essere lasciata in pace: voglio solo dimenticare e non riaprire la ferita.

Suo marito Paolo la protegge e la aiuta a preservare tale riservatezza, spesso attentata dall’invadenza della stampa: ad un anno di distanza dal rilascio, per Silvia ciò che è accaduto rappresenta ancora una ferita che non ha alcuna intenzione di riaprire. E la sua decisione va rispettata.

Leggi anche: “Silvia Romano si è convertita all’Islam”. Perché giudicarla?

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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