Di nuovo in discoteca: Amsterdam sperimenta per riaprire al più presto in sicurezza.
1300 persone, verificata la negatività al Covid, sono tornate a ballare, ma dovranno testare nuovamente il loro stato di salute al massimo cinque giorni dopo la serata.
Nei Paesi Bassi si valuta così se e come i grandi eventi potranno ripartire.
In discoteca per un esperimento Covid
Per una serata qualcuno ha potuto fare un tuffo nel passato, tornare al buio e alle luci da discoteca e lasciarsi andare alla musica in uno dei locali più grandi d’Europa.
Il 6 marzo alle Ziggo Dome, tutto esaurito. 1300 persone, suddivise in cinque diversi gruppi, ciascuno destinato a una sala distinta, detta bolla, hanno potuto ballare per quattro ore.
In ogni sala erano previste regole differenti. A qualcuno è toccato ballare a 1,5 metri di distanza, mentre in altri casi si è concessa totale libertà e persino di stare senza mascherina.
L’ingresso costava 15 euro e nel giro di soli venti minuti i biglietti sono terminati: la festa manca.
Leggi anche: Come si riconosce il Covid-19: tutti i sintomi, comuni e non, da tenere d’occhio
L’esperimento Covid in discoteca e i parametri per il vagliare i risultati
Ruud Verdaasdonk, ricercatore dell’Università olandese di Twente e organizzatore dell’esperimento, ha chiarito il funzionamento dell’esperimento:
Abbiamo anche un preparato fluorescente, non tossico, che si può bere come una birra.
Nel corso della serata, quando le persone cantano e urlano, le goccioline emesse possono essere rilevate a distanza.
Fieldlab è il gruppo di ricerca incaricato dal governo per condurre l’esperimento in questione.
Oltre al rilevamento e analisi della saliva, i ricercatori, attraverso un sensore che indica il numero dei contatti avuti da ciascuna persona, hanno tenuto sotto controllo anche gli spostamenti.
Leggi anche: È partita la lotteria degli scontrini: estratti i dieci codici da 100mila euro
I ricercatori: “Speriamo che il nostro lavoro porti a una riapertura in sicurezza degli eventi”
L’obiettivo dell’esperimento è riaprire, come conferma Tim Boersma:
speriamo che il nostro lavoro porti a una riapertura in sicurezza degli eventi.
Mentre uno dei partecipati, che non era chiamato a mantenere le distanze, ha raccontato:
Rivedere tutti intorno a sé, all’improvviso, richiederà un po’ di tempo per abituarsi, ma penso che sarà sempre più naturale.
L’esperimento in discoteca continua
L’evento del 6 marzo non è stato che il primo degli otto previsti, il prossimo sarà sabato sempre allo Ziggo Dome, un festival di danza, mentre per domenica si attende un festival pop.
Delle oltre 100mila persone che si sono prenotate, soltanto alcuni sono riusciti e riusciranno a partecipare agli eventi.
Coloro che sono già stati ammessi all’evento, per consentire il corretto svolgimento dell’esperimento, saranno chiamati a ripetere un nuovo test.
I tamponi così effettuati si aggiungeranno ai parametri monitorati durante delle quattro ore di ‘festa’, anche in relazione alle differenti regole imposte nelle diverse bolle.
La normalità e con essa la discoteca mancano, si spera si riesca presto a consentirne la ripartenza in tutta sicurezza.
