Anna, la nuova serie Tv tratta dal romanzo di Ammaniti in cui il mondo è abitato solo dai bambini

Nella serie Tv Anna si mette in scena un mondo abitato interamente dai bambini, unici sopravvissuti ad una pandemia. L'autore ha scritto la storia prima del diffondersi del Coronavirus nel mondo.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Dal 23 aprile sarà disponibile su Sky Atlantic e Now “Anna”, la nuova serie dello scrittore e regista Niccolò Ammaniti.

La serie Tv Anna è ambientata in una Sicilia post apocalittica. Sì perché i protagonisti sono dei bambini, sopravvissuti al diffondersi di un virus mortale che li avrebbe però risparmiati.

Il desiderio inconscio di molti adolescenti di vivere in un mondo libero dagli adulti ha fatto sì che nascesse una vero e proprio genere narrativo a cui scrittori e registi si sono ispirati.

Serie Tv Anna, Ammaniti crea un mondo abitato solo da bambini

serie tv anna_anna

Niccolò Ammaniti ha scritto il romanzo Anna e lo ha pubblicato nel 2015. Dal libro è stata tratta la serie composta da sei episodi e prodotta da Wildside. Lo scrittore, vincitore del premio Strega nel 2007 con il romanzo “Come Dio comanda”, ha anche svolto il ruolo di sceneggiatore e regista.

Non si tratta della sua prima esperienza. Nel 2018 aveva ideato e diretto il Miracolo, serie Tv Sky. Quando scrive il soggetto della sua storia, che poi diventerà una serie Tv, nel mondo non si era ancora diffusa la pandemia da Covid-19. Si tratta puramente della sua fantasia e del suo estro creativo.

La protagonista Anna, interpretata dalla giovane attrice Giulia Dragotto, è alla ricerca del fratellino rapito Astor, interpretato da Alessandro Pecorella. Tra le location utilizzate per la realizzazione della serie Tv Anna c’è la città di Messina, Bagheria, in provincia di Palermo e Porto Empedocle. E nella valle del Belice la nuova Gibellina, ricostruita dopo il sisma, Salemi e Santa Ninfa.

Serie Tv Anna, sulla scia di un filone tematico

serie tv anna_hunger games

Oltre alla serie Tv Anna, ci sono tante altre che vedono come protagonisti i bambini e adolescenti, sopravvissuti ad un evento catastrofico.

Già con la creazione nel 1900 del personaggio di Peter Pan e della sua “isola che non c’è” l’intenzione era quella di mettere in scena il prodotto delle fantasie profonde dei più giovani.

Del 1963 è Il Signore delle Mosche. La pellicola, diretta da Peter Brooke e ispirata all’omonimo romanzo di William Golding, racconta di un gruppo di ragazzi inglesi che, nel corso di una guerra nucleare, riesce a mettersi in salvo su un aereo. Il veicolo precipita su un’isola deserta ma i ragazzi riescono a sopravvivere all’impatto. Dovranno organizzarsi per sopravvivere in quel luogo isolato dal mondo.

Due romanzi adattati cinematograficamente e che hanno riscosso molto successo sono Hunger Games di Suzanne Collins e Battle Royale di Koushun Takami, ambientato in una nazione asiatica.

Su Netflix abbiamo The Society, in cui un gruppo di giovani di ritorno da una gita scolastica scopre sia la città deserta che l’impossibilità di allontanarsi da essa.

Serie Tv Anna, Ammaniti: “Sogni che ti svegli e gli adulti non ci sono più”

Serie Tv Anna_Ammantini

Niccolò Ammaniti nella serie Tv Anna in chiave moderna riflette il medesimo concetto di Peter Pan. In un’intervista al Corriere della Sera, ha rivelato quale sia il bagaglio onirico a guidarlo nella scrittura dei suoi romanzi, dove i disastri e le situazioni apocalittiche sembrano una costante. Ecco cosa ha detto:

In molti miei libri, in effetti, il mondo degli adulti salta per aria, o viene in qualche modo tenuto fuori.

Ma sono cose che si radicano nell’infanzia: ti alzi, vai a scuola anche se non ti va, e accetti un intero sistema di leggi incomprensibili. E allora sogni che ti svegli la mattina… e gli adulti non ci sono più!

I bambini e i ragazzini di Anna non sono più l’espressione dei loro genitori, non saranno obbligati a diventare come loro perché la malattia li colpirà quando cresceranno. Sanno che non diventeranno nulla, e questo li rende interessanti come personaggi della storia.

Leggi anche: “Nudes”, arriva su RaiPlay la serie sul revenge porn ispirata al format norvegese

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