Si difende così Serena Bortone dopo che la Rai ha avviato un procedimento disciplinare nei suoi confronti dopo il caso Scurati per danni di immagine all’azienda: “Sono tranquilla, ho detto solo la verità”. Secondo la Rai, avrebbe violato delle policy aziendali, motivo per cui sono richiesti dei chiarimenti e di far luce sulla vicenda.
La giornalista e conduttrice di Che sarà, durante un’ospitata all’Arena Robinson di Repubblica al Salone del Libro ― dove ha presentato la sua opera, A te vicino così dolce ― ha spiegato quali sono le prossime mosse: “Adesso sto valutando con l’avvocato e con il sindacato come affrontare il provvedimento. Sono tranquilla, posso ribadire questo. Sono felice di essere al Salone, questo non me lo può togliere nessuno”.
Inoltre, Serena Bortone ha preferito non approfondire ancora su tale questione per evitare ulteriori ripercussioni e richiami dalla Rai: “Io non vorrei parlare della vicenda per un semplice motivo, perché sono stata autorizzata dall’azienda a rilasciare un intervista su questo libro”.
Di cosa parla il libro di Serena Bortone?
Al Salone del Libro di Torino Serena Bortone, come già accennato, ha voluto parlare della sua opera, eludendo le domande sul caso Scurati: “Il mio primo romanzo è una storia che era dentro di me e ho vissuto quando ero adolescente. In quel momento ci sentiamo tutti insicuri e fragili”.
Si tratta di una storia autobiografica, ambientata negli anni ’80: “Mi piaceva dare vita agli anni del disimpegno dell’edonismo reaganiano, gli anni in cui ci si credeva capaci di tutto. Nella Roma borghese degli anni ’80 un ragazzo transgender all’epoca era veramente un invisibile. E se io se dovevo prendere posizione lo facevo anche da ragazzina. Forse per questo non avrei potuto mai sposare il fascismo”.
Chi ha difeso la conduttrice di Che sarà dopo il procedimento disciplinare della Rai?
La giornalista di Che sarà ha ricevuto molta solidarietà dal pubblico al Salone del Libro, ma anche a distanza, da parte della presidente Rai, Marinella Soldi, che come riporta “Domani” ha dichiarato: “Non credo che il procedimento disciplinare contro Serena Bortone faccia giustizia della vicenda, né tantomeno faccia bene alla Rai”.
Ha poi continuato: “Il cosiddetto caso Scurati è ancora oggetto di verifiche da parte della direzione Internal Audit aziendale, per la quale la presidente ha le deleghe. Le risultanze in bozza di tale audit sono state visionate sia da me sia dall’ad ed evidenziano una situazione molto più complessa di quella descritta dall’ad, che richiede un approccio più completo”. Tale presa di posizione della presidente Soldi ha ricevuto il commento dello stesso AD Rai, Roberto Sergio:
Alla giornalista Serena Bortone è stata inviata da parte dell’Azienda una contestazione.
Così come avvenuto in altri analoghi casi, per il post pubblicato sui suoi profili social alle 8.30 del sabato 20 aprile in violazione della normativa che vieta ad ogni lavoratore Rai subordinato o autonomo di rilasciare dichiarazioni pubbliche o comunque rese in contesti pubblici quali i social network su attività, notizie e fatti aziendali.
In attesa delle controdeduzioni, si precisa che si tratta di un atto dovuto, puramente gestionale e di esclusiva competenza dell’Ad.
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