Chi sono i sensitive readers e perché si scagliano contro Agatha Christie: “Il linguaggio non è inclusivo”

Chi sono i sensitive readers e perché si stanno scagliando contro Agatha Christie. I passaggi controversi da riscrivere includono insulti ed etnicismi linguistici.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

Nel 2023 la censura si scontra con il politicamente corretto e qui entrano in gioco i sensitive readers contro Agatha Christie. Guardiamo cosa ci suggerisce l’etimologia: sensitive vs sensible, in inglese il termine sensitive significa sensibile, mentre sensible ha l’accezione di ragionevole e giudizioso. Ma chi sono queste nuove figure professionali nel mondo editoriale? Si tratta di editor che non correggono soltanto i refusi presenti nel testo, ma sono incaricati di identificare e segnalare quei passi, frasi, o interi dialoghi che possano contenere espressioni ritenute offensive nei confronti di minorità etniche, linguistiche o culturali.

Sensitive readers: quali stereotipi combattono?

Lo scopo di questa particolare figura professionale è quello di non urtare la sensibilità dei lettori, ma non mancano le polemiche. I sensitive readers leggono e correggono anche testi non proprio recenti, quindi opere che continuano ad avere un grandissimo impatto sulla cultura mondiale.

Tale destino ha colpito i libri di Rohal Dahl, padre dell’horror fiabesco e autore de “La fabbrica di cioccolato”, Ian Fleming, celeberrimo nel genere spy story grazie a James Bond e anche Agatha Christie, regina del giallo e madre dei detective privati e talentuosi Hercule Poirot e Miss Marple. E sono proprio questi i romanzi, che hanno come protagonisti i due investigatori appena precedentemente citati, scritti tra il 1920 e il 1976, a essere stati rivisti, criticati e rielaborati, in vista dell’uscita delle nuove edizioni in inglese, pubblicate da HarperCollins.

Sensitive readers contro Agatha Christie: perché?

Agatha Mary Clarissa Miller, meglio conosciuta con lo pseudonimo di Agatha Christie, è una delle scrittrici più prolifiche e più tradotte di sempre, e ha scritto innumerevoli opere teatrali, racconti, romanzi rosa e gialli, tra cui i più celebri “Murder on the Orient Express” (1934) e “Death on the Nile” (1937), remake omonimi dei film usciti nel 2017 e nel 2022, entrambi diretti da Kenneth Branagh. Anche autrice di due libri di memorie, “Come, tell me how you live” (1947) e “An autobiography” (1977; trad. it. 1978), con un altro pseudonimo, ovvero Mary Westmacott, ha scritto due romanzi non polizieschi.

L’attenzione nei suoi confronti è stata sempre costante e la revisione dei suoi libri è iniziata ben due anni fa, proprio durante l’emergenza dovuta alla pandemia da Covid-19: è dal 2020 che i suoi romanzi vengono tradotti con molta più meticolosità, notando ed eliminando qualsiasi possibile riferimento a termini considerati razzisti, sessisti o anche omofobi.

Secondo il Telegraph, famoso quotidiano del Regno Unito, sono stati tolti e modificati dei riferimenti all’etnia dei personaggi con riferimenti anche all’aspetto fisico. Basti solo pensare al titolo del giallo “Ten Little Niggers” (1939), tradotto nella versione italiana come “Dieci piccoli indiani” (1946).

La battaglia contro Agatha Christie: quali solo i rischi della loro estrema revisione

La rifinitura linguistica prevede la rimozione di descrizioni di personaggi con relative connotazioni razziali come “nero”, “ebreo” o anche “zingaro”, la sparizione della connotazione “di marmo nero”, riferita al busto di un personaggio femminile, l’eliminazione del termine “orientale” e della “n-word”, e la sostituzione del termine “nativo” con l’aggettivo “locale, del luogo”.

Alcuni lettori si sono sentiti molto offesi da questa decisione, poiché ritengono che i classici siano intoccabili, considerando anche il fatto che non si tenga in conto il contesto culturale e anche il momento storico in cui sono stati composti e pubblicati. Mentre altri accolgono questa scelta, a patto che si mantenga la versione originale di Agatha Christie accanto a quella modificata dei sensitive readers.

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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