Save The Players, la challenge su Fortnite per salvare la vita a milioni di bambini

Si possono salvare le vite dei bambini in difficoltà con un videogioco? Secondo Save The Children sì e lancia la sfida su Fortnite.

Clarice Subiaco
Clarice Subiacohttps://medium.com/@ClariceSubiaco
Classe 1986, passato di studi umanistici e presente nel mondo dei dati. In mezzo, esperienze di lavoro come Digital PR, Content Strategist e Project Manager per startup e agenzie internazionali. Ama raccontare l'innovazione che ha un forte impatto sociale.
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Una raccolta fondi su Twitch per salvare milioni di bambini dalla fame. Come? Giocando a Fortnite senza uccidere nessuno e facendo una donazione. Questa in breve l’iniziativa “Save The Players” lanciata da Save The Children Italia, che si svolgerà dal 13 al 15 dicembre.

L’idea nasce da un insight molto semplice ma potente: in molti videogame è possibile vincere solo uccidendo gli avversari, veicolando il messaggio che l’uso della violenza e delle armi siano l’unico modo per raggiungere l’obiettivo. Ma nella vita reale, ogni giorno, milioni di bambini hanno l’obiettivo di sopravvivere in zone di guerra, disarmati e senza alcun modo per difendersi.

Gamer e influencer uniti per un unico scopo: salvare i bambini dalla fame

Per questo Save The Children ha deciso di lanciare l’iniziativa chiamata Save The Players coinvolgendo alcuni tra i più noti gamer italiani tra cui il duo VAPM, Piazz e Return nonché altri ospiti a sorpresa. Gli streamer giocheranno a Fortnite sul canale Twitch della Onlus, il 13, 14 e 15 dicembre a partire dalle ore 21:00 con lo scopo di raccogliere quante più donazioni possibili per la campagna “Emergenza Fame” che serve a donare cibo, acqua e cure mediche ai milioni di in tutto il mondo. 

Ogni 15 secondi nel mondo un bambino muore di fame. Questo stillicidio è causato da povertà, guerre, crisi climatica e non ultimo dall’emergenza Covid-19 che ha esacerbato situazioni già drammatiche. Con una donazione è possibile fornire il necessario per salvare tantissimi bambini dalla fame. 

Perché Fortnite?

Per chi non è avvezzo al mondo dei videogiochi, Fortnite è un videogame edito da Epic games molto in voga tra i teenager e conta oltre 350 milioni di utenti iscritti in tutto il mondo. La sua popolarità è tale da essere diventato il luogo dove molti brand e artisti hanno scelto di sperimentare nuove forme di promozione. Il brand di lusso Balenciaga, ad esempio, ha recentemente lanciato una sua collezione di moda all’interno del videogioco. Perché, dunque, non sfruttare questa popolarità anche a fin di bene?

Abbiamo deciso di usare la chiave del gaming per sostenere questa campagna, perché è importantissimo per noi avvicinare le giovani generazioni e sensibilizzarle su temi cruciali come la crisi alimentare e i conflitti. Ogni giorno milioni di bambini soffrono la fame e altrettanti vivono in zone di guerra, disarmati e vulnerabili. Spero davvero che questa sfida senza armi né violenza sia un modo per toccare le coscienze dei più giovani.

Ha dichiarato un portavoce di Save the Children Italia.

Come partecipare alla Save The Players Challenge

Si può sostenere l’iniziativa semplicemente guardando le dirette e facendo una donazione a questo link, oppure, per chi ha un proprio canale Twitch è possibile inserire un badge sul profilo e invitare la propria community a donare. Durante l’evento, i donatori più generosi avranno la possibilità di giocare in diretta e sfidare i loro beniamini. Inoltre è possibile seguire gli aggiornamenti dell’evento anche su Facebook.

Chi è Save The Children

Save The Children è un’organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. 

Hanno contribuito alla realizzazione dell’evento: Twitch Italia, Epic games per la partnership con Fortnite e il coinvolgimento degli streamer, TBWA Italia per il concept creativo e il coordinamento del progetto, Heart & Science per il supporto media, 2Watch per la gestione tecnica dell’evento e Musa per il coinvolgimento dei talent digitali.

Leggi anche: Nobel per la Pace al World Food Programme: “Il cibo il miglior vaccino contro il caos”

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Classe 1986, passato di studi umanistici e presente nel mondo dei dati. In mezzo, esperienze di lavoro come Digital PR, Content Strategist e Project Manager per startup e agenzie internazionali. Ama raccontare l'innovazione che ha un forte impatto sociale.
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