Amazon: “Satelliti in orbita per creare la creare la nostra rete internet”

La compagnia di Jeff Bezos ha annunciato un'enorme missione missilistica per lanciare in orbita la sua rete internet satellitare.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Amazon sposterà la sua attività nell’esosfera (lo strato più esterno dell’atmosfera terrestre), con l’intenzione di inviare, tramite il lancio di razzi, più di 3.000 satelliti per trasmettere la connettività internet in tutto il pianeta. Martedì, la società di Jeff Bezos ha annunciato accordi con tre compagnie missilistiche che lanceranno quei satelliti. La missione rientra all’interno di quello che è stato definito come “Progetto Kuiper”.

L’accordo include due aziende pioniere nella fabbricazione di razzi, la “United Launch Alliance”, che è una joint venture tra “Boeing” e “Lockheed Martin”, e la società europea “Arianespace”. Al progetto prenderà ovviamente parte anche Blue Origin, la società di missili fondata da Bezos, che sta ancora lavorando per sviluppare un razzo in grado di raggiungere l’orbita.

I contratti includono un totale di 83 lanci, che Amazon definisce uno dei più grandi accordi di lancio commerciale mai siglati. I lanci dureranno circa cinque anni. Tutti e tre i razzi che Amazon prevede di utilizzare per queste missioni non sono ancora in funzione, ma dovrebbero entrare in servizio entro la fine dell’anno o nel 2023. I dettagli finanziari non sono stati divulgati.

Satelliti Amazon in orbita: cosa prevede il progetto di Bezos

In un’intervista con la CNBC martedì, Dave Limp, vicepresidente senior per Amazon Devices & Services (dispositivi e servizi di Amazon), circa i contratti di lancio non si è sbilanciato, ha solo affermato che costeranno miliardi. Ha aggiunto che l’obiettivo della società è lanciare alcuni satelliti di prova in orbita entro il prossimo anno.  E, se tutto va secondo i piani, Amazon distribuirà almeno la metà della “costellazione” di satelliti partoriti dal “Progetto Kuiper”, circa 1.600 satelliti, entro il 2026.

Particolarmente assente dall’elenco dei fornitori di Amazon è SpaceX di Elon Musk. Sebbene SpaceX abbia lavorato per dominare l’industria dei lanci commerciali con i suoi razzi riutilizzabili, si prevede che l’attività internet spaziale di Amazon, chiamata Project Kuiper, competerà direttamente con Starlink, l’attività internet satellitare di SpaceX. 

Starlink al momento, e probabilmente continuerà a esserlo anche dopo, è molto più avanti del Progetto Kuiper e di altri concorrenti. La società di Musk ha già distribuito più di 2.000 satelliti e firmato con più di 145.000 clienti in tutto il mondo. Non è raro, tuttavia, che una compagnia spaziale lanci un satellite utilizzando il razzo di un concorrente. 

SpaceX in particolare ha firmato un accordo per il lancio di satelliti per OneWeb , con sede nel Regno Unito, che sta costruendo un’altra costellazione di satelliti internet nell’esosfera, l’area di orbita che si estende a circa 1.200 miglia dalla superficie terrestre. OneWeb ha stipulato quell’accordo dopo che il suo precedente contratto di lancio, che prevedeva l’utilizzo di razzi russi, è stato annullato a causa della guerra in Ucraina.

Il lancio dei satelliti Amazon aumenterà la rivalità tra Bezos e Elon Musk?

Bezos e Musk pare che abbiano una relazione particolarmente difficile, con Musk che spesso rende pubbliche le sue battute riferite a Bezos su Twitter, senza contare che le loro aziende sono impegnate in una forte concorrenza per contratti di alto profilo con la NASA e l’esercito americano.

Project Kuiper di Amazon è in fase di sviluppo da anni. Le autorità di regolamentazione federali americane hanno autorizzato la società a lanciare i suoi satelliti nel 2020 e da allora sono stati condivisi pochi aggiornamenti concreti. In base all’accordo annunciato martedì, Arianespace, che ha già razzi orbitali in funzione ma prevede di utilizzare il suo prossimo razzo Ariane 6 per i lanci del Progetto Kuiper, ha firmato un accordo per 18 missioni.

ULA (United Launch Alliance) ha ottenuto invece la parte maggiore dell’accordo, con piani previsti per 38 lanci. ULA utilizzerà il suo razzo Vulcan Centaur, che doveva volare all’inizio del 2022 ma è stato ritardato a causa dei problemi di sviluppo con i motori che utilizzerà: i BE-4, che saranno costruito proprio dalla Blue Origin di Bezos. Il “Centauro Vulcaniano” potrebbe volare per la prima volta entro la fine di quest’anno. Blue Origin utilizzerà anche il BE-4 per il suo razzo New Glenn, che dovrebbe entrare in servizio nel 2023. Amazon ha firmato un accordo per 12 lanci sul Vulcan Centaur.

Leggi anche: “Bloccami ora”, Elon Musk compra il 9.2% di Twitter. Quali sono i suoi piani?

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Tommaso Panza
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