Il sarcoma di Ewing vince su Lorenzo Bastelli. La mamma: “Ma l’ultimo mese di vita è stato un sogno”

Questa notte il piccolo Lorenzo Bastelli è morto, non ce l'ha fatta. A darne notizia è stata la mamma Francesca Ferri attraverso un post sui social.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Qualche settimana fa aveva lanciato un accorato appello sui social Francesca Ferri, la mamma di Lorenzo Bastelli, colpito a 14 anni dalla recidiva di un sarcoma di Ewing. L’obiettivo era di distrarre il piccolo dal suo inenarrabile dolore, frutto di una malattia che l’ha colpito troppo presto e che troppo presto gli ha tolto ogni speranza. Questa notte Lorenzo è morto, non ce l’ha fatta.

A darne notizia è stata proprio mamma Francesca, che in un post sui social ha scritto: “Lorenzo ci ha lasciato alle 2.22 di oggi 22/11/22. Si è addormentato tra le mie braccia sereno, mi ha sussurrato in questi giorni sempre ‘mamma ti amo’. Vorrei poter dire che è stato tutto semplice ma, nonostante la sua voglia di vivere immensa fino alla fine, la situazione da venerdì era peggiorata tantissimo”.

Parlerò a nome suo – prosegue il post della mamma – sono sicura che Lorenzo abbia vissuto l’ultimo mese della sua vita dentro a un sogno, nonostante il dolore fisico, grazie a tutti quelli che gli hanno voluto bene, grazie all’amore immenso che ha sentito da parte di un mondo intero e da parte nostra che lo abbiamo amato più di quanto umanamente possibile. Grazie, abbracciaci tutti amore mio, ma ancora di più abbiamo bisogno di sentire che sei libero di brillare più forte che puoi”.

Disegni, foto e lettere dopo l’appello social di mamma Francesca: “La storia di Lorenzo è quella di tutti i bambini che hanno una malattia”

Lorenzo Bastelli

Un moto di esemplare umanità, vicinanza e solidarietà aveva travolto il piccolo Lorenzo Bastelli dopo l’appello della madre sui social. Tantissime persone in tutta Italia si erano adoperate per dedicare un pensiero al 14enne, inviando all’indirizzo di residenza del ragazzino a Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna lettere, disegni, fotografie o semplici messaggi di augurio e di sostegno.

Un caldo abbraccio che la mamma di Lorenzo Bastelli, due giorni dopo l’appello social, aveva invitato a rivolgere anche ai numerosi bambini e adolescenti che sono costretti ad affrontare il terribile e prematuro dolore di una malattia che colpisce in giovane età. Francesca Ferri aveva scritto: “La storia di Lorenzo è la storia del mio bambino, ma la storia di Lorenzo è anche la storia di tutti i bambini e i ragazzi che si ritrovano a convivere con una malattia di qualunque tipo”.

Lorenzo Bastelli non ce l’ha fatta: il dolore degli utenti social e della comunità di Castel San Pietro Terme

Ora la bacheca social di Francesca Ferri, che nei giorni scorsi era un tripudio di letterine, disegni e foto, si è riempita dei messaggi di dolore e di sconforto di chi ha sperato fino all’ultimo che Lorenzo Bastelli potesse farcela. Tante le testimonianze di genitori che hanno vissuto – e continuano a vivere – lo stesso dolore infernale di Francesca, quello della perdita di un figlio così piccolo a causa di una malattia. “Mio figlio e tanti altri ragazzi in Cielo lo hanno accolto con gioia, siete tutti nelle mie preghiere”, scrive Maura.

Poi, il pensiero del primo cittadino di Castel San Pietro Terme, Fausto Tinti, che a nome di tutta la comunità ha scritto: “Tutta Castel San Pietro Terme è addolorata e ti accompagna con affetto in questo tuo ultimo viaggio. Mi stringo in un abbraccio attorno alla tua famiglia e in particolare alla tua grande mamma Francesca Ferri, che in questo ultimo periodo ha saputo costruire intorno a te una rete di vicinanza e immenso amore. Proveremo a non dimenticarti”.

Cos’è il tumore di Ewing, la malattia di Lorenzo Bastelli

Come riporta Airc, con l’espressione “tumore di Ewing” si indica una famiglia di forme tumorali che possono essere localizzate in aree diverse del corpo, ma che hanno un’origine comune e caratteristiche simili dal punto di vista istologico e genetico. Queste forme tumorali provengono da cellule staminali indifferenziate di origine mesenchimale o neuroectodermica, cioè da quei tessuti che, nell’embrione, danno origine al sistema muscoloscheletrico e nervoso.

Il sintomo principale del tumore di Ewing è il dolore nel punto corrispondente alla presenza della malattia (soprattutto nel caso dei sarcomi localizzati alle ossa). Molti sarcomi ossei di Ewing e quasi tutti quelli extra ossei causano anche gonfiore o masse visibili soprattutto quando il tumore si sviluppa a livello di braccia e gambe.

I tumori di Ewing sono piuttosto rari: per il sarcoma, per esempio, si registrano in Italia meno di 100 nuovi casi ogni anno. Le cause che portano allo sviluppo dei tumori di Ewing non sono ancora state identificate con certezza, ma è noto che il rischio di andare incontro a queste malattie è più elevato nei bambini e negli adolescenti ed è una volta e mezza più elevato nei maschi rispetto alle femmine. Sono state anche individuate alcune mutazioni genetiche nelle persone con tumori di Ewing e nell’85 per cento dei casi si tratta di modificazioni che coinvolgono i cromosomi 11 e 22.

Per avere una diagnosi, però, è necessario rivolgersi a uno specialista ed effettuare una radiografia. Dopo la diagnosi, è importante stabilire subito lo stadio della malattia per poter procedere con la terapia più adeguata. In alcuni casi, il tumore viene contrastato con chemioterapia, radioterapia o con la chirurgia, oppure con una combinazione delle tre, ma è possibile utilizzare anche alte dosi di chemioterapia seguite dal trapianto di cellule staminali che sostituiscono le cellule del midollo distrutte dai farmaci chemioterapici.

La sopravvivenza varia molto a seconda della natura metastatica o meno del tumore: nei giovani con tumore localizzato alle estremità non metastatico la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del 70%, mentre cala bruscamente al di sotto del 40% se all’esordio sono presenti metastasi.

Leggi anche: Sclerosi multipla: scoperta terapia che disattiva malattia nel 70% dei pazienti

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