Sul podio del Sanremo progressista niente donne, ma al Governo sì

La classifica finale di Sanremo 2023 ha visto in vetta solo cantanti uomini. Quanto le donne dovranno ancora lottare per guadagnare il podio?

Rosarianna Romano
Rosarianna Romano
Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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Sanremo 2023: 5 giorni di canzoni, dibattiti e emozioni. A sfidarsi nella competizione canora 28 cantanti, donne e uomini. Sul podio, però, a salire in vetta alla classifica sono stati solo 5, tutti di sesso maschile: Marco Mengoni (il vincitore), Lazza, Mr. Rain, Ultimo, Tananai. Giorgia, per un pelo, ha sfiorato la cinquina, arrivando sesta. Le altre cantanti, invece, giù nella classifica. Possiamo definirla una questione di genere?

In questa edizione del Festival, le polemiche non sono state poche. In particolare, le frecce sono state scagliate dall’arco della destra, proprio quella componente politica che ha una donna al vertice, come capo del Governo. È questo il paradosso del nostro tempo?

Sanremo 2023, la dedica di Mengoni a tutte le donne

È stato il suo primo pensiero dopo aver saputo di essere il vincitore di Sanremo 2023. È Marco Mengoni che, prima ancora di esultare, ha deciso di dedicare la vittoria a tutte le donne in gara, alle sue colleghe sanremesi. Ha ribadito, inoltre, lo stesso concetto in conferenza stampa e ieri, domenica 12 febbraio, ne ha parlato con Mara Venier a Domenica In:

Volevo dedicare la vittoria a tutte le donne che hanno partecipato al festival. Siamo arrivati in finale in cinque ragazzi e quindi credo sia giusto dedicarlo alle artiste che hanno portato pezzi meravigliosi su questo palco.

Queste le parole di Mengoni sulla top 5 di soli uomini, un avvenimento “su cui riflettere”. Per questo, in conferenza stampa ha ribadito:

Le donne in questo Sanremo avevano canzoni incredibili. Ci sono rimasto molto male che Nella cinquina non ci fosse nemmeno una donna, sarebbe stato bellissimo avere insieme a noi almeno una donna. In questo Paese devono cambiare ancora molte cose.

E, per concludere, un’altra dedica a una donna, quella più importante della sua vita:

Dedico questo festival alla donna che mi ha messo al mondo, sÌ. Io ringrazio la vita per avermi fatto superare delle esperienze forti che comunque ti forgiano e ti fanno crescere. Sono esperienze di vita privata che non tirerò fuori. Sono cose delicate che vorrei che rimanessero lì. 

Elodie: “Non sono mai arrivata prima in vita mia, ma non mi interessa”

sanremo 2023

Tra le concorrenti donne di Sanremo 2023, bella, talentuosa e grintosa. È Elodie, arrivata nona nella classifica finale. Sollecitata da Mara Venier, sempre sul palco dell’Ariston che la sera prima la aveva vista protagonista, ha detto:

Se è un problema che non c’erano donne nella cinquina? I problemi si risolvono.

Non sono mai arrivata prima in vita mia, ma non mi interessa. A me piace fare il mio lavoro e divertirmi.

L’industria musicale non è più “molto uomo”

Nella serata dei duetti di venerdì 10 febbraio, molti cantanti hanno scelto di portare sul palco dell’Ariston una donna. Tra questi, c’è Rosa Chemical che a Sanremo 2023 ha cantato “America” insieme a Rose Villain. Rosa Chemical ha scelto proprio Rose Villain, la quale, in una recente intervista aveva detto che l’hip-hop è storicamente caratterizzato da una predominanza del genere maschile.

Le cose, tuttavia, ormai da diversi anni, stanno cambiando. Nel mondo musicale spiccano molte donne per lato artistico e professionalità: a livello internazionale il gap si è colmato. Ma, anche in Italia, la componente femminile anche nel rap è molto forte. È quanto conferma la stessa artista:

L’industria musicale non è più “molto uomo”. Anzi, il commento che mi hanno fatto su questo disco è che parlo da donna libera.

Tu non sei abituato alla donna che parla liberamente di sesso, ma questo è il futuro. Questo sarà l’anno in cui la donna sarà protagonista quanto l’uomo.

La lotta di Key Change per la parità di genere

Sul palco dell’Ariston Chiara Ferragni ha ricordato, con la sua presenza e i suoi abiti, la lotta che ogni giorno le donne fanno per guadagnare il loro legittimo posto, non un gradino sotto gli uomini.

Nel mondo musicale esiste Keychange, un movimento internazionale che dà visibilità e rappresentanza a donne e minoranze di genere nell’industria musicale. Sul sito dell’organizzazione si legge:

Dare maggiore rappresentanza alle minoranze di genere significa decidere di portare alla luce talenti che altrimenti rimarrebbero nascosti.

Siamo impegnat* per l’empowerment di generi sottorappresentati attraverso programmi di formazione e attività di mentoring loro dedicati, favorendo la partecipazione a conferenze e opportunità di performance nei festival partner, sempre contando sul supporto di una rete internazionale di alleati.

Leggi anche: Sanremo, Meloni vuole cacciare i vertici Rai: tutti i momenti che l’hanno fatta infuriare

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