Samantha uccisa da un ritocco, chi è l’indagata Pamela Andress: “Non sono fuggita”

Samantha Migliore, 35 anni, è morta giovedì all'ospedale di Baggiovara dopo un ritocco al seno fatto in casa finito male. La Procura ha inserito nel registro degli indagati la presunta autrice dell'intervento, Pamela Andress. Ecco cosa è successo.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Samantha Migliore, 35 anni, è morta giovedì 21 aprile all’ospedale di Baggiovara dopo un ritocco al seno fatto in casa finito male. La giovane si era sposata poco più di un mese fa, il 12 marzo, con Antonio Bevilacqua, che oggi, disperato, non può far altro che raccontare gli ultimi istanti di vita della moglie per aiutare gli inquirenti a ricostruire quanto accaduto.

L’estetista mi ha detto solo ‘scusami, devo fare una chiamata ed è uscita dalla camera da letto lasciando mia moglie tra le mie bracciapoi è scappata, non l’ho vista più”, dice Bevilacqua in lacrime fuori dalla sua abitazione a Maranello, vicino Modena.

L’autrice dell’intervento si è costituita nel pomeriggio di ieri: si tratta di Pamela Andress, donna trans di 50 anni, nata a Salvador de Bahia (Brasile). Si occupa di organizzare eventi ed è una stilista, ma certamente non un’estetista come aveva fatto credere a Samantha Migliore e al marito. Per il fatale intervento, Andress avrebbe preteso dalla coppia una cifra pari a 1.200 euro.

Samantha Migliore uccisa da un ritocco: la testimonianza del marito Antonio

Samantha era contentissima di sottoporsi a questo trattamento, ma io sentivo che c’era qualcosa che non andava. Aveva tutte queste grosse siringhe di silicone infilate sotto il seno, davvero molte, tanto che la mammella destra era parecchio gonfia”, racconta Antonio, che stava cucinando mentre in camera si svolgeva l’intervento.

Poi continua: “Sono entrato quattro volte in camera dove si erano sistemate e la signora mi ha chiesto di tagliare a metà una bottiglia di plastica perché doveva metterci dentro del silicone. Dopo un po’, mia moglie ha cominciato a dirmi ‘Tony, non mi sento bene’, allora io le ho detto di lasciar stare”. Così Bevilacqua ha chiesto cosa fosse stato iniettato alla moglie e Andress ha risposto “un’anestesia”, ma senza specificare di che tipo.

Così è passato qualche minuto, sono tornato di là – prosegue Antonio – ma poi ho sentito urlare ‘amore non sto bene’, Samantha stava perdendo i sensi”. Quando l’autrice dell’intervento ha capito che le condizioni della donna si stavano facendo piuttosto gravi (dato che Samantha Migliore non riusciva neanche a bere un bicchiere d’acqua e zucchero), sarebbe fuggita portando via tutto: vaschette di alluminio e siringhe, anche se una di queste è stata lasciata in casa e adesso è in mano ai Carabinieri.

Parla Pamela Andress, indagata dalla Procura a piede libero: “Quando me ne sono andata era viva”

L’ipotesi più accreditata è che Samantha Migliore sia stata colpita da uno shock anafilattico, ma si attende l’autopsia per accertare le cause di morte. Adesso la Procura di Modena ha iscritto nel registro degli indagati Pamela Andress con le accuse di esercizio abusivo della professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di altro reato. Le iniezioni e le infiltrazioni fatte a Samantha non rientravano nelle sue competenze e gli strumenti con cui sono state effettuate sono risultati evidentemente inidonei.

Oggi Pamela Andress, famosa per organizzare eventi per i diritti della comunità lgbt+, nega di essere fuggita dopo il malore di Samantha. Stando a quanto riportato dalla Gazzetta di Modena, avrebbe detto: “Quando me ne sono andata lei era ancora viva, ho capito quello che era successo e che mi stavano cercando solo il giorno dopo, collegandomi ad Internet e non riuscivo a credere ad una cosa così terribile”.

Tale versione è stata smentita a più riprese da Antonio Bevilacqua, secondo il quale la fuga di Andress sarebbe stata volontaria e causata dalla gravità delle condizioni di Samantha. Al momento la sedicente estetista è indagata a piede libero.

La versione dei legali di Pamela: “Trattamento fatto in amicizia”

I legali di Pamela Andress, Francesco Andriulli e Guido Guida, sostengono che la loro assistita era presente quando l’ambulanza è stata chiamata e che si sia resa conto della gravità della situazione solo il giorno dopo, quando poi è andata a costituirsi. Gli avvocati sottolinenano pure che Pamela Andress e Samantha Migliore si conoscevano da tempo e che quello non fosse il primo intervento: ne sarebbe stato fatto un altro simile alcuni anni fa.

Secondo i legali di Andress, insomma, quella di giovedì era una semplice puntura per la quale “le due avevano parlato di soldi ma senza pattuire cifre precise, Andress non aveva ricevuto denaro, il trattamento alla fine è stato fatto in amicizia. Versione smentita anche in questo caso da Bevilacqua, secondo il quale era stato fatto già un pagamento di 1.200 euro per quell’operazione.

Il chirurgo Zarabini: “Bisogna sempre rivolgersi a professionisti”

Dopo la tragedia che ha colpito Samantha Migliore a Modena, molti chirurghi plastici sono intervenuti per sottolineare l’importanza di rivolgersi a esperti per interventi così delicati. Andrea Zarabini, dirigente medico dell’azienda Ausl di chirurgia plastica, ha detto intervistato da La Repubblica:

C’è un mondo parallelo rispetto alla sanità pubblica e alle case di cura private dove si fa un po’ di tutto. Sicuramente, quello che bisogna sottolineare nell’ambito della chirurgia plastica, è che è sempre importante rivolgersi a dei professionisti laureati in medicina e chirurgia.

Se uno vuole farsi fare un massaggio può andare anche nel sottoscala di un’estetista, ma qualsiasi attività di tipo infiltrativo, anche un semplice filler, richiede l’intervento di un professionista. Qualcuno che, banalmente, rilasci un referto in cui c’è scritto cosa ha fatto al paziente e che sostanza gli ha iniettato.

Chi era Samantha Migliore, vittima di tentato omicidio nel 2020

Samantha Migliore uccisa da un ritocco, chi è l'indagata Pamela Andress: "Non sono fuggita"

Questa non è la prima volta che Samantha Migliore finisce tra le pagine più tristi della cronaca. Due anni fa, il 16 novembre 2020, il suo compagno di allora ha tentato di ucciderla con un colpo di pistola dopo una lite. L’uomo confesserà tutto ai Carabinieri poco dopo e, fortunatamente, Samantha riuscirà a sopravvivere quasi per miracolo, nonostante la frattura superficiale delle ossa craniche.

Oggi Samantha lascia cinque figli, due avuti col primo marito e tre con il compagno che tentò di ucciderla. Antonio Bevilacqua, il suo partner attuale, lavorava come lei per Coopservice, una ditta di pulizie. Oggi l’uomo non riesce a darsi pace. D’altronde, ha visto morire la moglie proprio fra le sue braccia: “Eravamo molto innamorati. Ricomincerò da zero, come ho sempre fatto. Sarà dura, ma ce la farò”.

Leggi anche: Chirurgia plastica e medicina estetica in Italia dopo il lockdown: incremento di filler per ringiovanire

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