Guerra Russia-Ucraina: come si sta muovendo la Cina e quale ruolo potrebbe avere nel conflitto

La Cina è storicamente un'alleata della Russia. Pur non attaccando Putin ha denunciato l'operazione militare russa in Ucraina ed è preoccupata per i civili.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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La Cina avrebbe ordinato alle agenzie governative di fare incetta di scorte e di materie prime, quali petrolio, gas, minerali ferrosi, orzo e mais. In tal senso gli organismi di pianificazione economica dovrebbero spingere sulle agenzie di acquisto statali, per prepararsi a qualsiasi conseguenza derivante dal protrarsi del conflitto tra Russia e Ucraina.

Pechino ha condannato l’operazione militare russa in Ucraina, ma non apertamente Putin, e sta guardando con attenzione quello che sta accadendo in Europa. Per il momento sono 2.500 i cittadini di nazionalità cinese ad essere stati portati fuori dall’Ucraina, come confermato da Wang Wenbin, portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, su un totale di circa 6.000 cinesi che vivono nel Paese cuore del conflitto.

Inoltre bisogna considerare che se la Cina intervenisse nel conflitto potrebbe giocare un ruolo decisivo. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha dichiarato apertamente che l’Ucraina “aspetta con impazienza una mediazione della parte cinese per realizzare il cessate il fuoco”.

Perché la Cina rappresenta una speranza?

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La Cina potrebbe rappresentare un elemento positivo nella risoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina. Le motivazioni sono diverse, prima fra tutte un legame che affonda le radici nella storia, ma allo stesso tempo confermato anche poco prima delle Olimpiadi. I due Paesi avrebbero firmato una dichiarazione congiunta, come ricorda la giornalista e sinologa Giada Messetti a sky tg24, in cui avrebbero parlato di un nuovo multipolarismo mondiale, riconoscendo di avere interessi comuni.

Un altro aspetto da considerare è l’atteggiamento che sta avendo la Cina di fronte al Conflitto. Da una parte non ha condannato Putin, opponendosi alle sanzioni unilaterali e allo stesso tempo legittimando i timori del presidente russo che sarebbero tra le cause che hanno portato allo scatenarsi del conflitto. Dall’altra parte però c’è una preoccupazione per le sofferenze dei civili, come confermato dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi, il quale avrebbe ribadito più volte anche l’importanza di rispettare l’integrità territoriale degli Stati, compresa l’Ucraina, invitando le parti a trovare una soluzione tramite trattative e accordi pacifici.

C’è da considerare un ultimo aspetto. La Cina non avrebbe votato contro le risoluzioni di condanna dell’invasione russa, ma si è per due volte astenuta. Appare chiaro come Pechino non voglia porsi contro Putin, pur non gradendo l’invasione russa in Ucraina. Anche se storicamente non è mai intervenuta questa volta un suo intervento potrebbe essere decisivo nella risoluzione del conflitto.

Leggi anche: L’Assemblea Generale ONU condanna la Russia per l’invasione dell’Ucraina

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