Mio padre mi ha detto che bisogna vincere mentalmente per poi farlo fisicamente. Sono il numero #1 ancora prima dell’inizio della gara.
Queste le parole in un post di Rudolph Ingram, il bambino prodigio di Tampa che ha solo sette anni ma già corre veloce come il vento. Uno spettacolo vederlo polverizzare tutti i suoi avversari su quel percorso rettilineo, che lascia increduli e fa subito pensare ad un brillante futuro da atleta professionista. Con i suoi 100 metri piani in soli 13’’48, Rudolph sembra essere l’erede di Usain Bolt. Infatti, è assurdo pensare che, in una gara ipotetica fra il piccolo Ingram e Bolt, il velocista giamaicano vincerebbe con soli 40 metri di differenza. Impressionante se si pensa che il primo è poco più alto delle gambe di Bolt, ma riesce comunque a mantenere una falcata da vero professionista.
Veloce come un fulmine
Promettente atleta, studente diligente
Lavoro duramente per dare il massimo per i miei compagni di squadra. Voglio mostrare loro che dobbiamo dare tutto ciò che abbiamo. Se non sanno come fare qualcosa, mostro loro come farlo.
Inoltre, non solo parliamo di una promettente stella del mondo dell’atletica, ma anche di uno che se la cava bene tra i banchi di scuola. Ha spiegato il padre del bambino:
Non solo è un mago in pista, ma sta anche facendo bene a scuola con ottimi voti in scienze, introduzione ai computer, musica, lingue ed educazione fisica.
Insomma, date le premesse, credo che il mondo dello sport sentirà ancora parlare di lui in futuro. di Federica Tuseo