Riscaldamenti: cosa prevede il piano del Governo per risparmiare energia

Sia per l'incertezza sull'approvvigionamento del gas russo e sia per le richieste dell'Europa ci saranno delle riduzioni sui riscaldamenti. Vediamo cosa prevede il piano del Governo.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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I riscaldamenti rimarranno invariati per ospedali e case di riposo mentre per il resto ci saranno delle differenze a seconda delle aree. Il discorso cambia se si vive in una zona di montagna o in una costiera caratterizzata da un clima più mite. Tutto sarà regolamentato tramite un decreto del ministro della Transizione ecologica che scatterà entro settembre 2022.

La stretta sull’uso del riscaldamento varia a seconda della collocazione geografica del singolo, che per le aree lungo l’arco alpino e alcune dell’Appennino non prevedono sostanziali cambiamenti come per le zone caratterizzate da climi più caldi.

Riscaldamenti: il piano del Governo e le misure previste

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Queste misure però sarebbero solo transitorie, le cui motivazioni sono espresse nel Piano del Governo, dove si legge:

Per ridurre i rischi connessi a una potenziale interruzione totale dei flussi dalla Russia durante il prossimo inverno nonché rispondere alle richieste europee in termini di riduzione dei consumi per il periodo 2022-2023, è opportuno attuare sin da subito misure di contenimento dei consumi nazionali di gas.

Queste misure integrano il piano di diversificazione già messo in atto dal Governo e servono transitoriamente a mantenere adeguati standard di sicurezza e preservare le riserve disponibili, in attesa che siano pienamente operativi i nuovi canali di importazione di gas (compreso il GNL).

Genericamente la norma prevede che gli impianti termici siano ridotti di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione e di 15 giorni per quanto riguarda il periodo di accensione, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio.

Riscaldamenti: le zone, gli orari e le date di accensione del riscaldamento

Il Dpr 74/2013 aveva suddiviso il territorio in 6 zone climatiche. Vediamo come in base al piano potranno essere accesi i riscaldamenti:

  • zona A, comuni con gradi-giorno inferiori a 600, con riscaldamenti accesi per 5 ore al giorno dal 8 dicembre al 7 marzo
  • zona B, comuni tra 600 e 900 gradi, per 7 ore al giorno dal 8 dicembre al 23 marzo
  • zona C, comuni tra 901 e 1400, per 9 ore al giorno dal 22 novembre al 23 marzo
  • zona D, comuni tra 1401 e 2100, per 11 ore giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile
  • zona E, comuni tra 2101 e 3000, per 13 ore al giorno dal 22 ottobre al 7 aprile
  • zona F, comuni con grado giorno superiori a 3000, con nessuna limitazione

Riscaldamenti: quali strategie possiamo attuare per risparmiare energia

L’obiettivo è quello di promuovere nelle persone dei comportamenti consapevoli tali da portarli a mettere in atto delle strategie di risparmio energetico come possono essere:

  • l’abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno
  • riduzione della temperatura e della durata delle docce
  • l’utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo
  • l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico
  • non lasciare in stand by TV, decoder, DVD
  • lo spegnimento del frigorifero quando in vacanza
  • il distacco delle spine di alimentazione quando non sono in funzione

Leggi anche: Ottimizzare il riscaldamento domestico per non temere il freddo

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