Riforma Giustizia penale, cade l’ultimo forte del M5S: “Un maxi-regalo all’impunità”

Giustizia, approvata all'unanimità in Cdm la riforma Cartabia: prescrizione cambia nome e diviene "improcedibilità", il M5S si piega e accetta l'accordo col Premier.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img

Riforma Giustizia: un accordo trovato in extremis. Quella di ieri è stata una giornata lunghissima per la Guardasigilli Marta Cartabia e il Premier Mario Draghi, ma, alla fine, con buonapace del M5S, la riforma della Giustizia è passata all’unanimità in Cdm. Non senza tormenti, trattative, compromessi: “É una Caporetto” sussurravano molti pentastellati ancora prima dell’inizio del Cdm. La volontà del Presidente del Consiglio è sempre stata piuttosto chiara: “Sul Pnrr voglio una maggioranza. Questa è una legge essenziale per il Governo”. Lo è certamente per sbloccare i fondi europei (l’Ue chiede di ridurre del 25% i tempi del processo penale) e, proprio per questo motivo, Draghi ha mal sopportato l’opposizione pentastellata che si è protratta per tutto il giorno, con i grillini che erano arrivati a minacciare l’astensione, salvo poi accettare l’accordo in nome dell’inserimento dei reati di corruzione tra quelli gravi.

Ma è una riforma che per il M5S sa di beffa, di sconfitta. Cade la legge Bonafede, in vigore dal gennaio 2020. Il M5S, allo sbaraglio senza un capo, è in crisi nera e non sembra vedere una via d’uscita. La battaglia sulla prescrizione, simbolo del Movimento e della sua visione politica, si è conclusa con un fallimento. Di fatto, quella che anche i pentastellati hanno votato ieri, è una riforma che vede tornare la prescrizione sotto un nuovo nome, quello di “improcedibilità”. E il M5S non può far altro che piegarsi: “Anche se andassimo alla battaglia in Parlamento, la riforma Bonafede verrebbe cancellata del tutto”.

Riforma Giustizia: non più prescrizione ma “improcedibilità”

Riforma Giustizia: non più prescrizione ma "improcedibilità"

La prescrizione si fermerà alla fine del processo di primo grado: questa è l’unica parte della riforma Cartabia che riprende quella del pentastellato Bonafede. Ma è un compromesso illusorio: i processi potranno rimanere in Appello per due anni e in Cassazione per un anno. Questi sono i tempi di durata massima stabiliti: se si supera quel confine temporale, il processo diviene “improcedibile”, cioè finisce, muore, anche se non si è arrivati a sentenza. Si tratta, dunque, di una prescrizione sotto altro nome. Ovviamente ci sono delle eccezioni. Per i reati puniti con l’ergastolo vale l’imprescrittibilità e per quelli gravi e gravissimi i tempi del processo si possono allungare. Si tratta di quelli per associzione a delinquere, mafiosa, traffico e spaccio di stupefacenti, violenza sessuale, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, rapine ed estorsioni: in questo caso, l’improcedibilità scatta a tre anni in Secondo Grado e 18 mesi in Cassazione

L’ok in serata dei Cinque Stelle è arrivato quando è stato concesso l’inserimento tra i reati più gravi di quelli per corruzione e concussione (ovvero quelli contro la Pubblica Amministrazione), per i quali il processo può essere allungato. Ma anche questa è una concessione illusoria ai Cinque Stelle: è vero che i tempi concessi ai processi per reati di corruzione sono più ampi, ma è anche vero che questi reati non rientrano nella categoria degli imprescrittibili.

Va da sé che imputati ricchi, potenti, in grado di pagare enormi parcelle ai migliori avvocati, saranno in grado di aggirare la riforma e arrivare agevolmente alla prescrizione, alla morte del processo, anche per reati piuttosto gravi. Senza contare che molti, grazie al divieto di reformatio in peius, ovvero all’impossibilità per i Giudici di aumentare la pena a chi impugna in Appello, saranno spinti ad avanzare ricorsi pretestuosi per arrivare alla prescrizione. Il timore dei M5S era proprio questo ed è divenuto realtà: raggiungere l’obiettivo della velocizzazione dei processi con la morte di quei processi. Proprio quello che si voleva evitare con la Bonafede.

Riforma Giustizia, la rabbia del M5S: “La prescrizione non doveva essere toccata”

Riforma Giustizia, la rabbia del M5S: "La prescrizione non doveva essere toccata"

Ieri sera il Premier Draghi è riuscito a strappare ai partiti la promessa che il testo sulla Giustizia di Cartabia sarà sostenuto da tutti alla Camera e al Senato. Adesso, infatti, la riforma passerà nelle mani del legislativo. Ieri il M5S, nella strenuante lotta alla prescrizione, è stato abbandonato anche dal Pd, col segretario dem Letta che, nel pieno del dilemma astensionista pentastellato, ha detto che “ora è l’occasione per riformare la giustizia in Italia, dopo decenni di blocchi e scontro politico” grazie alla “competenza e terzietà della Ministra Cartabia, una garanzia per tutti”.

Dopo qualche resistenza di FI e la soddisfazione di Italia Viva, la riforma è passata all’unanimità in Cdm. Ma il Movimento Cinque Stelle non esulta. Semplicemente, si arrende. Patuanelli, capodelegazione 5 Stelle, ha sostenuto fino alla fine i motivi dell’astensione del suo partito in Cdm e ha detto: “La prescrizione non doveva essere toccata, era stata una condizione per entrare nel Governo”. Di Maio lancia un monito lapidario: “Vi ricordo che lo scontro sulla giustizia ha rappresentato il requiem già per altri Governi”, chiaro riferimento alla caduta dei governi Conte 1 e Conte 2, naufragati anche per lo scontro sulla prescrizione. Bonafede è furibondo, Alessandro di Battista parla di “un maxi-regalo all’impunità”. Cade l’ultimo forte pentastellato. Una nuova ombra avvolge il M5S.

Leggi anche: Ddl Zan, voto in Senato il 13 luglio. Quali sono le vere intenzioni di Renzi?

spot_img

Correlati

Perché il primo maggio è la data ufficiale della festa dei lavoratori? Ecco l’origine

Il primo maggio è il giorno in cui si celebra la Festa dei lavoratori,...

Concerto del primo maggio, scaletta, i cantanti sul palco e a che ora va in onda

Manca poco al Concerto del Primo Maggio che quest'anno non avrà luogo nella solita...

Vittorio Sgarbi: “Mi candido alle Europee con FdI. Ne ho parlato con Meloni”

Vittorio Sgarbi ha confermato a "Repubblica": si candida nella lista di Fratelli d'Italia alle...
Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img