Il dittatore nordcoreano Kim Jong Un starebbe molto male ma non in pericolo di vita, come conferma la sua assenza alla commemorazione per la nascita del nonno. Proprio pochissimi giorni fa il presidente americano Donald Trump, ha detto che, se si fosse appurato che la Cina ha diffuso il virus intenzionalmente, gli Stati Uniti le avrebbero fatto pagare il conto.
Gli ottimi rapporti con Trump
Per l’occasione, in chiave di deterrenza politica, Trump ha ribadito di avere un ottimo rapporto con Kim jong-un, il dittatore della Corea del Nord, che dopo suo padre e suo nonno è attualmente al governo del paese. Nella notte, la CNN prima e gli organi di stampa italiani poi hanno annunciato che Kim sarebbe stato operato il 12 aprile scorso per un intervento cardiovascolare resosi necessario dopo il peggioramento del suo stato di salute a causa dell’obesità, del tabagismo e dello stress. La CNN, riportando la notizia, ha citato fonti di intelligence americana.
La situazione è grave ma non sarebbe critica
La notizia è ovviamente rimbalzata anche in Corea del Sud, divisa dal nord dopo la guerra che ha visto contrapposti gli Stati Uniti e i regimi comunisti del sud est asiatico dal 1950 al 1953 e che fece sfiorare, già all’epoca, un conflitto nucleare. I media di Seul, riportando a loro volta la notizia, specificano che Kim non sarebbe in pericolo di vita.
Paradossalmente Kim è una speranza per il mondo
Dopo l’incontro di riappacificazione tra Kim Jong un e Trump, avvenuto il 30 giugno 2019 e che ha sancito uno storico riavvicinamento tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord, con Trump che entrò materialmente in territorio Nord Coreano, Kim rappresenta un filo conduttore con la linea distensiva tra la Corea del Nord, gli Stati Uniti e tutto il mondo occidentale. Leggi anche: Conte: “Il 4 maggio l’Italia riparte ma con piano differenziato per territori”
di Domenico Di Sarno
