Arriva la ricetta digitale al posto di quella cartacea: cos’è, cosa cambia e come funziona

Non si userà più la ricetta cartacea, i medici prescriveranno da ora in poi solo quella digitale. Ma quali sono i vantaggi?

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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I medici non prescriveranno più quella cartacea: d’ora in poi ci sarà la ricetta digitale. Questa è la novità del decreto approvato ieri dal consiglio dei Ministri valida sia per i farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale sia per tutti quelli a pagamento.

Inoltre, per i malati cronici la ricetta digitale avrà durata di un anno, e in un’unica prescrizione sarà possibile richiedere tutti i farmaci necessari, come afferma il Governo nel documento ufficiale: “Nella prescrizione di medicinali per la cura di patologie croniche il medico prescrittore può indicare nella ricetta ripetibile sulla base del protocollo terapeutico individuale, la posologia e il numero di confezioni dispensabili nell’arco temporale di dodici mesi”.

Per quali tipi di trattamenti sarà utilizzata la ricetta digitale?

La prassi non è nuova: i medici hanno già sperimentato l’utilizzo della ricetta medica elettronica in pandemia, per motivi di sicurezza. E, attualmente, come deciso dal Governo, la digitalizzazione delle ricetta verrà impiegata per tutti i tipi di farmaci. In particolare, come stabilisce l’articolo 4, sarà estesa ai trattamenti terapeutici e a tutti i servizi riabilitativi, oltre a chi, come già accennato, presenta patologie gravi e croniche.

Cosa non sarà più necessario specificare nella ricetta in formato digitale?

Un’altra importante novità è che non sarà più necessario scrivere il nome dei pazienti, ma, grazie al nuovo formato basterà soltanto inserire il codice fiscale. Successivamente, una volta creata, la ricetta digitale avrà un Codice Nazionale Univoco, noto come Numero di Ricetta Elettronica, e verrà salvata dal sistema.

Tale Codice sarà alfanumerico e composto da 15 cifre: questa procedura sostituisce il codice a barre della tipica ricetta cartacea. Quella digitale, così creata, sarà inviata dal medico ai pazienti per mail, sms o anche su WhatsApp.

Qual è il ruolo del farmacista e cosa succede se un farmaco non venisse più prodotto?

Il farmacista dovrà assicurarsi che i pazienti assumano i giusti farmaci secondo la terapia descritta digitalmente, ma non solo, come si legge nel documento del Governo: “Il farmacista deve consegnare ai pazienti un numero di confezioni sufficiente a coprire trenta giorni di terapia, in relazione alla posologia indicata nel monitoraggio dell’aderenza alla terapia farmacologica”. Inoltre, “qualora rilevasse difficoltà da parte degli assistiti nella corretta assunzione dei medicinali prescritti, segnalerà le criticità al medico prescrittore per le successive valutazioni di competenza”.

Il decreto specifica anche un’altra questione: se venisse interrotta in via sia temporanea sia definitiva la commercializzazione di uno o più farmaci, l’AIC, che si occupa dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei farmaci, dovrà comunicarlo all’AIFA entro i 2 mesi dall’interruzione della commercializzazione del prodotto, e non più 4 come da prassi.

La ricetta digitale è valida in tutta Italia?

Sì, la ricetta digitale potrà essere utilizzata in tutta Italia e questo permetterà a tutti i pazienti di poterla acquistare i medicinali in qualsiasi farmacia vogliano recarsi. Non si dovrà nemmeno più pagare il prezzo intero, come succedeva prima se i farmaci venivano comprati fuori dalla propria regione.

Leggi anche: Il Nobel per la Medicina va ai creatori dei vaccini anti-Covid: “Sconfiggeremo anche il cancro”

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