Coprifuoco, Rt, negozi, riaperture: cosa cambierà da lunedì 17 maggio

Questa settimana sarà decisiva sul tema riaperture: continua il pressing delle Regioni su coprifuoco, Rt, attività e negozi. Ecco cosa potrebbe cambiare dal 17 maggio.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Coprifuoco, negozi, ristoranti e altre attività: questa è una settimana decisiva in tema di allentamenti. Entro domani, infatti, il Governo convocherà un cabina di regia per cominciare a valutare nuove misure, meno restrittive, e modificare il decreto Covid attualmente valido, in vigore dal 26 aprile. La decisione finale arriverà solo venerdì 14 maggio, dopo il canonico monitoraggio settimanale dell’Iss: se i dati confermeranno la discesa dei contagi, sarà possibile discutere di nuove riaperture.

Nel frattempo, continua la guerra sull’Rt. I governatori delle Regioni chiedono a gran voce la modifica del criterio con cui vengono attribuite la fasce di rischio: la richiesta è di superare l’indice di contagio Rt e optare per l’Rt ospedaliero, che darebbe una visione meno distorta della reale pericolosità e diffusione del virus. Il vertice tra Governo e Regioni sul tema è previsto per domani.

Riaperture lunedì 17 maggio: le Regioni verso il superamento dell’indice Rt

Nonostante la presenza di una quantità irrisoria di cittadini positivi al Covid-19, molte regioni potrebbero comunque finire in fascia arancione o rossa e richiudere. Se tutto ciò avvenisse, la colpa sarebbe da attribuire all’Rt, l’indice che rappresenta il numero medio di persone che ciascun malato può contagiare in un dato istante dell’epidemia. La richiesta è di un suo superamento: l’indice darebbe una visione sulla reale presenza del virus distorta e poco realistica.

Infatti, in un quadro epidemiologico che mette in luce la discesa progressiva dei positivi al Coronavirus, una regione con un’incidenza di casi molto bassa rischia di dover chiudere tutto a causa dell’Rt, che porta alla zona arancione se il valore è pari a 1 o a quella rossa se supera 1,25. In una situazione di forte diminuzione del contagio, l’Rt non ha più senso di esistere: sapere quante persone può contagiare un positivo può servire quando la diffusione dei casi è elevata, mentre risulta un dato poco importante se l’incidenza è bassa.

Per questo, i governatori hanno fatto fronte unitario per chiedere la cancellazione definitiva di tale indice come criterio per imporre le diverse fasce restrittive. Il Presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga (Lega), ha avanzato la sua proposta al Governo, indicando come alternativo all’Rt “l’Rt ospedaliero, che fa capire se aumentano o diminuiscono le richieste di ospedalizzazione ed è un indicatore che può dare un segnale importante, che non dà una visione distorta”.

Il discorso, in realtà, è più complesso: Iss e Ministero della Salute non valutano soltanto l’Rt nel distribuire gli ormai noti “colori” delle regioni. Molti scienziati si sono espressi a favore della proposta dei governatori, ma il dibattito è ancora aperto. Un incontro tra Governo e Regioni è in programma domani, mercoledì 12 maggio: il tema principale sarà proprio la richiesta di modifica dei parametri che determinano il cambio di colore, in particolare dell’Rt.

Leggi anche: Covid-19, da oggi via alle prenotazioni per gli over-50: ecco come prenotarsi regione per regione

Riaperture lunedì 17 maggio: cosa prevede la road map, scontri sul coprifuoco

Riaperture lunedì 17 maggio: cosa prevede la road map, scontri sul coprifuoco

Nel frattempo, in vista del monitoraggio settimanale di venerdì, avanzano le ipotesi su quello che potrebbe cambiare da lunedì prossimo, 17 maggio. La prima novità è che il 15 maggio non ci sarà più obbligo di quarantena per chi rientra da Paesi Ue, UK o Israele. Inoltre, stando alla road map delle riaperture, dal 15 maggio in zona gialla riapriranno piscine all’aperto, stabilimenti balneari e mercati nel fine settimana. Riguardo l’apertura dei centri commerciali nel week-end, prevista inizialmente per il 15 maggio ma saltata per mancanza di unanimità, le diverse manifestazioni di protesta sembrano aver orientato il governo verso il via libera, che avverrà attorno al 22 maggio. Ma potrebbe accadere di più.

La discussione sul coprifuoco è ancora aperta. L’obiettivo rimane quello di eliminarlo dal 21 giugno, ma ci sono novità. Da lunedì 17 maggio il blocco delle uscite potrebbe essere posticipato alle 23 o alle 24. Il ministro della Salute Speranza vuole prudenza e si accontenterebbe di spostarlo alle 23, la Lega chiede invece l’abolizione immediata, mentre FI, M5S e Italia Viva lo vorrebbero alle 24. Nelle ultime ore, però, il ministro Speranza è tornato a frenare sul tema, allungando di un’altra settimana la posticipazione del coprifuoco, che dovrebbe avvenire dopo il monitoraggio del 21 maggio.

A far cambiare idea a Speranza sarebbe stato il coordinatore del Cts Franco Locatelli, secondo il quale l’impatto delle riaperture del 26 aprile sulla curva dei contagi potrà essere verificato solo col monitoraggio del 21 maggio, che fotografa la situazione relativa alle due settimane precedenti, dunque al 9 maggio. Perciò la posticipazione del coprifuoco potrebbe slittare di una settimana, dal 17 al 24 maggio. Ma lo scontro con la maggioranza che preme per riaprire sarà molto duro, come quello con i governatori, che spingono per anticipare alcuni allentamenti previsti dalla road map.

Riaperture lunedì 17 maggio: le richieste di ristoratori, settore wedding e lavoratori di palestre e parchi divertimento

Riaperture lunedì 17 maggio: le richieste di ristoratori, settore wedding e lavoratori di palestre e parchi divertimento

Il cronoprogramma del governo stabilisce che l’1 giugno bar e ristoranti potranno lavorare anche al chiuso. Ma i ristoratori, sostenuti pure da parte dell’esecutivo e dai governatori, chiedono a gran voce di poter anticipare al 17 maggio questa possibilità. Fedriga promette di fare tutto il possibile per raggiungere l’obiettivo, ma anticipare di due settimane i piani governativi sembra difficile. Il sottosegretario all’Interno Sibilia (M5S) propone un compromesso: “dal 17 maggio la riapertura di bar e ristoranti al chiuso dove il 75% degli over 60 ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino”.

Nel frattempo, alla fine di questa settimana, verrà comunicata la data dell’attesa ripartenza del settore wedding, uno dei più colpiti dal virus. La ministra degli Affari regionali Gelmini ha promesso che feste, ricevimenti e pranzi nuziali torneranno ad essere consentiti, verosimilmente a metà giugno. La Conferenza delle Regioni, intanto, ha stilato un nuovo e più stringente protocollo per garantire le misure di sicurezza durante i festeggiamenti.

Pressing dei governatori anche su palestre e piscine al chiuso. La road map del governo ha indicato sabato come data di riapertura delle piscine all’aperto, ma i presidenti di regione vogliono che per quella data sia dato il via libera anche a palestre e piscine al chiuso: questa è la richiesta del mondo dello sport. Quasi dimenticati i lavoratori dei parchi a tema, che potranno tornare a svolgere la loro attività soltanto dal primo luglio, giocandosi buona parte della stagione estiva. Le persone che ci lavorano chiedono di essere equiparati alle piscine all’aperto e di poter riaprire sabato 15 maggio. Oggi a Roma è prevista una manifestazione di personaggi dei cartoon a difesa dei 60.000 lavoratori del settore.

I vertici tra Stato e Regioni dei prossimi giorni chiariranno quale direzione prenderanno le decisioni governative, in attesa del monitoraggio settimanale dell’Iss di venerdì 14 maggio.

Leggi anche: Il Covid-19 è in declino? Ecco cosa dicono gli studi più recenti

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