Report, l’inchiesta sul Cav e Mangano: “C’era timore che rapissero i figli di Berlusconi”

La trasmissione di Sigfrido Ranucci è stata accusata di aver diffuso falsità sul conto di Silvio Berlusconi in un momento molto delicato, vista la votazione per il seggio vacante di Monza.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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L’ultima puntata di Report ha scatenato la reazione rabbiosa dei membri di Forza Italia. La trasmissione di Sigfrido Ranucci, infatti, è stata accusata dagli azzurri di aver diffuso falsità sul conto di Silvio Berlusconi in un momento tra l’altro molto delicato, visto che era ancora in corso la votazione per il seggio vacante di Monza (che fu del Cav), poi vinto dal candidato di Centrodestra Adriano Galliani.

La risposta di Ranucci è arrivata la mattina successiva alla messa in onda. Il conduttore, intervistato da Adnkronos, ha speso parole chiare: “In merito alla bufera scatenata dalla puntata di ieri sera di ‘Report’ mi chiedo: in che cosa noi avremmo dato informazioni sbagliate? A noi non risultano informazioni sbagliate ed è falso peraltro che la persona che ci ha parlato non fosse un parlamentare di Forza Italia: era ovviamente una ricostruzione, ma posso dire con certezza che si trattava di affermazioni di un parlamentare di Forza Italia”.

Forza Italia, Alfredo Messina sullo stalliere: “Lei ricorda quel periodo quando venivano rapite persone”?

Insomma: Sigfrido Ranucci ha difeso a spada tratta la sua trasmissione dopo le bordate di Forza Italia, la quale ha pure annunciato la convocazione della commissione di Vigilanza Rai. A sollevarsi sono stati – nello specifico – Maurizio Gasparri e Rita Dalla Chiesa, che hanno definito “vergognoso” il lavoro del conduttore di Report e del suo team di giornalisti.

Nello specifico, nel mirino è finita l’inchiesta del giornalista Luca Bertazzoni sull’eredità di Silvio Berlusconi, sul bilancio in rosso di Forza Italia, sul ruolo di Marta Fascina e sul rapporto tra il Cavaliere e Vittorio Mangano, boss di Porta Nuova a Palermo.

Ed è proprio questo ultimo aspetto ad essere stato indagato attraverso un’intervista al tesoriere di Forza Italia Alfredo Messina, che sulla questione dello stalliere ha detto: “Lei ricorda quel periodo quando venivano rapite persone? C’era il timore che rapissero anche i figli di Berlusconi. E allora credo che non fosse stata di Berlusconi l’idea di Mangano, ma fosse stata di Marcello Dell’Utri, che lo conosceva per altri motivi, a proporre se si metteva una tutela particolare per evitare di rapire qualche ragazzo”.

Report, le parole di Messina che “ammette quanto negato da sempre da Dell’Utri”

A pronunciarsi su quanto emerso dall’inchiesta di Report è stato quasi immediatamente Il Fatto Quotidiano, che ha sottolineato come i membri di Forza Italia, con la scusa delle suppletive a Monza, abbiano tentato in tutti i modi di evitare la messa in onda di quel servizio. Si legge nel giornale diretto da Marco Travaglio:

Messina, dunque, ammette quello che è stato sempre negato dai legali di Dell’Utri – e dallo stesso ex senatore – nelle aule dei tribunali: non è vero che Mangano, boss di Porta nuova a Palermo, arrivò ad Arcore solo per occuparsi di cavalli e di cani.

No: l’arrivo del mafioso in Lombardia serviva per proteggere la famiglia di Berlusconi. In pratica lo stesso concetto che è scritto nero su bianco nella sentenza di condanna di Dell’Utri a sette anni di carcere per concorso esterno a Cosa nostra.

Report, Gasparri invoca la convocazione della commissione di Vigilanza Rai

Come anticipato, a scagliarsi contro Sigfrido Ranucci e l’inchiesta di Report sul Cav è stato su tutti l’azzurro Maurizio Gasparri, che aveva subito invocato la convocazione dei vertici di Viale Mazzini in commissione di Vigilanza Rai con le seguenti motivazioni:

Torna all’attacco Report con la sua attività denigratoria dei movimenti e delle personalità politiche non gradite.

Ancora una volta tocca a Forza Italia, già oggetto di aggressioni mediatiche da parte della trasmissione di Ranucci.

Affermazioni di ogni genere, denigrazioni basate su narrazioni prive di fondamento, una vera e propria aggressione.

A dimostrazione che Report e Ranucci sono una sorta di “movimento politico” che agisce, finanziato dai cittadini con i soldi Rai, per colpire gli avversari.

La cosa non ci meraviglia, ma ci indigna. E ci chiediamo come mai venga tollerata questa condotta di Report, di cui ricordiamo anche le performance con gli audio di Baiardo, definiti pieni di bugie dallo lui stesso, ma diffusi ugualmente.

Una condotta vergognosa quella che ebbe anche in quella occasione Ranucci, e che ho avuto modo di contestare direttamente all’interessato. Che godendo di una sorta di libertà di agire a 360 gradi non tiene conto né della realtà, né delle osservazioni che gli sono state fatte, anche in passato.

Credo che della questione si dovrà urgentemente parlare in commissione parlamentare di Vigilanza e non solo.

Anche se – alla presunta violazione della par condicio invocata da Gasparri – aveva subito replicato l’ad della Rai Roberto Sergio, sottolineando come gli appena 700mila elettori brianzoli non fossero sufficienti a sollevare questioni di par condicio elettorali su tv nazionali. E visto pure che – aveva aggiunto Sergio – l’ultima puntata di Report non aveva minimamente toccato il tema delle suppletive.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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