Reddito di emergenza e reddito di cittadinanza, quali sono le differenze?

Reddito di emergenza e reddito di cittadinanza, quali sono le differenze?

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Con il decreto sostegni di marzo (DL 41/2021) è stato prorogato il REM, ossia il reddito di emergenza.

Questa misura ha come finalità quella di sostenere le famiglie colpite dalla crisi economica conseguente alla pandemia, soprattutto per coloro che non rientrano nei requisiti del Reddito di cittadinanza.

Quali sono i requisiti per accedere al Reddito di emergenza?

I requisiti per accedere al sostegno previsto dal reddito di emergenza sono i seguentti:

  • Residenza in Italia
  • ISEE minore di 15.000 euro
  • Reddito familiare nel mese di Aprile 2020 inferiore alla concessione mensile del REM
  • Patrimonio mobiliare appartenente al nucleo familiare inferiore a 10.000 euro, ma il livello massimo sale per un massimo di 20.000 euro per ogni componente della famiglia

Nessun componente della famiglia deve percepire:

  • Reddito di cittadinanza
  • Pensione
  • Altri benefici erogati come misura di aiuto per la crisi pandemica
  • Un reddito da lavoratore dipendente maggiore del beneficio erogato attraverso il reddito di emergenza.

Reddito di emergenza, cosa prevede la legge

I destinatari del reddito di emergenza sono di gran lunga maggiori rispetto a quelli del reddito di cittadinanza. Per richiederlo infatti, la legge prevede:

  • La residenza in Italia per un minimo di 10 anni
  • Reddito familiare minore di 6.000 euro
  • ISEE minore di 9.360 euro
  • Patrimonio finanziario inferiore a 6.000 che può aumentare in base ai componenti del nucleo familiare
  • Patrimonio immobiliare minore di 30.000, diverso dalla prima casa

Come e quando presentare domanda per il Reddito di emergenza

La domanda per il Reddito di emergenza va presentata in via telematica all’INPS entro il 30 Aprile 2021. Per compilare la domanda è necessario lo SPID, il PIN o anche la carta d’identità elettronica. Ci si può rivolgere anche a CAF e Patronati locali.

La misura messa in atto dal governo, diversamente dal Reddito di cittadinanza, è però temporanea: si prevede l’erogazione di tre sole mensilità, anche se con tutta probabilità la durata della misura dipenderà da cambiamenti nella crisi sanitaria ed economica.

Il decreto Sostegni ha prorogato il reddito di emergenza in favore anche dei lavoratori disoccupati ai quali è scaduto il beneficio di Naspi o Discoll tra il 1° Luglio 2020 ed il 28 Febbraio 2021.

La circolare del 14 Aprile dell’INPS recita che il beneficio riconosciuto dal REM verrà erogato secondo il calcolo basato sulla cosiddetta “scala di equivalenza”: ovvero si moltiplicherà il parametro base di 400 euro per il valore nella scala di equivalenza. Il valora inizia da 1 per il primo componente del nucleo familiare e vengono aggiunti successivamente:

  • 0.2 per ogni componente del nucleo familiare minorenne
  • 0.4 per ogni componente del nucleo familiare maggiorenne

Se all’interno della famiglia c’è la presenza di componenti con disabilità, il valore massimo può essere 2.1: quindi il valore massimo del beneficio può essere 840 euro mensili

Reddito di emergenza, dal Sud d’Italia il maggior numero di richieste

I dati che emergono dalle statistiche INPS mostrano che le domande sia per il REM che per il RDC sono state più numerose per i residenti al Sud e nelle isole. La distribuzione geografica dei beneficiari, quindi, non cambia molto nelle due misure analizzate.

Ciò indica come il Sud d’Italia sia quella parte del paese che non solo è entrata nella crisi pandemica con un consistente tasso di povertà relativa maggiore rispetto al Nord, ma anche come versi tutt’ora in uno stato di maggior crisi.

Leggi anche: Contributi a fondo perduto: come funzionano gli aiuti previsti dal Decreto Sostegni

di Mara Bruni

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