Raffaele Sollecito, 10 anni dopo l’omicidio di Meredith Kercher: “Ora sono solo l’ingegner Sollecito”

Raffaele Sollecito oggi ha 37 anni ed è ingegnere informatico. Sono passati dieci anni dall'assoluzione per l'omicidio della studentessa Meredith Kercher.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Raffaele Sollecito, dopo dieci anni dall’assoluzione, insieme ad Amanda Knox, nel primo processo d’appello per l’omicidio della studentessa Meredith Kercher, può dire finalmente di essersi scrollato di dosso l’immagine del cattivo. “Oggi finalmente per tutti sono solo l’ingegner Sollecito e nessuno mi associa più alla vicenda”, avrebbe commentato in un’intervista all’ANSA.

Anche se per me rimangono nell’anima le ferite per quello che ho subito”, ha aggiunto.

Raffaele Sollecito e Amanda Knox: dai sospetti all’assoluzione

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L’omicidio della studentessa Meredith Kercher è avvenuto a Perugia all’inizio del novembre 2007. Raffaele Sollecito e Amanda Knox sono stati da subito nell’occhio del mirino e arrestati perché ritenuti coinvolti nella tragica vicenda per poi essere giudicati colpevoli nella sentenza di primo grado, con una condanna a 25 anni di reclusione.

I ragazzi, durante i quattro anni di reclusione, si sono sempre dichiarati innocenti fino alla sentenza della Corte d’assise d’appello che la sera del 3 ottobre 2011 li ha dichiarati tali, del tutto estranei al delitto di via della Pergola.

Dopo un primo annullamento della sentenza da parte della Cassazione e una condanna a Firenze per questioni procedurali, sono stati definitivamente assolti dalla Corte Suprema, “per non aver commesso il fatto”.

Raffaele Sollecito e i debiti per gli anni di processo

Nei confronti dei giornalisti, che Sollecito definisce “giornalai”, si pone in un’atteggiamento di sfida non volendo più che il suo nome si presti a possibili illazioni. Ancora adesso capita che qualcuno scriva Rudy Guede sia stato condannato in concorso lasciando intendere che ci siano dei complici, soprattutto ora che la sentenza di assoluzione è stata emessa.

Inoltre la sua battaglia è anche contro lo Stato che avrebbe dovuto risarcirlo di 3 milioni e 600mila euro per aver dovuto pagare un processo per un reato che non ha commesso. Di questi 636.212,23 sono stati spesi per gli avvocati, di cui 400mila euro già saldati.

Sarebbero 1 milione e 200mila euro i debiti contratti in questi 23 anni. Pur essendo una famiglia benestante, con un papà medico, i soldi per le spese processuali non bastavano mai, ha raccontato Raffaele Sollecito in un’intervista a Il Giornale.

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