Quando l’eccellenza è in Molise: l’ingegneria del software è al secondo posto in Italia

Silvia Buffo
Silvia Buffo
Silvia Buffo, 1985, giornalista. Ha fondato e dirige Il Digitale. Formazione classica e filologica, un dottorato di ricerca in Letteratura italiana, sui legami tra scrittura e nuovi media. “La bellezza è promessa di felicità” è il suo motto, che ha delicatamente rubato a Stendhal.
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L’eccellenza informatica è in Molise ma facciamo un passo indietro e raccontiamo come sia stato raggiunto questo primato. Era solo il 22 marzo 2018 quando all’UniMol, nell’Aula Magna di Ateneo, si è aperta la 25-esima edizione della IEEE International Conference on Software Analysis, Evolution and Reengineering, uno degli eventi di settore tra i più importanti sul piano internazionale, che vedeva la partecipazione di circa 160 ricercatori da 26 Paesi del mondo. A distanza di poco più di sei mesi è arrivato l’importante riconoscimento, per l’area disciplinare di Informatica dell’Ateneo molisano: secondo l’autorevole CSRankings, che produce una classifica degli Atenei sulla qualità della ricerca scientifica degli ultimi 10 anni, il Molise è dodicesimo in Europa nel settore dell’Ingegneria del software. Il merito va all’innovativo corso di Laurea Magistrale in Sicurezza dei sistemi software. Senza tralasciare il grande risultato che vede Unimol al secondo posto in Italia per l’ingegneria del software, l’Ateneo è in testa e diventa un punto di riferimento anche sul piano internazionale: è ciò che emerge dal report prodotto dalla CSRankings. Si vedono ai primi posti, a livello Europeo, università di prestigio, quali l’Università della Svizzera Italiana, l’ETH di Zurigo e la University College London. E a competere con loro è proprio il Molise.

Chi è Rocco Oliveto: il giovane professore che ha creduto nel Molise più di ogni altra cosa

A lezione con il Prof. Rocco Oliveto.
Ci racconta il Prof. Rocco Oliveto, Presidente del Consiglio di Corso di Studio e Direttore del Laboratorio di Ricerca Software and Knowledge Engineering, come il suo giovanissimo gruppo di lavoro stia in questo momento sperimentando le proprie potenzialità, confrontandosi senza problemi con gruppi di ricerca di università prestigiose sia italiane sia straniere. Abbiamo voluto riservare al professore una domanda molto diretta:

Perché hai voluto scommettere tutto sul Molise?

Ci risponde così:

In Molise sono stato assunto nel 2010 e mi verrebbe da dire che oggi come allora piango, però le lacrime questa volta hanno un sapore diverso. Se nel 2010 erano lacrime amare perché lasciavo una realtà consolidata come quella di Salerno e facevo un salto un po’ nel buio, andando in una realtà completamente nuova, oggi il sapore delle lacrime è molto più dolce nel senso che la sfida, che ho accettato 8 anni fa, oggi penso di averla vinta, contribuendo a far salire l’università del Molise in una posizione superiore all’Università di Salerno. Perché ho deciso di puntare tutto sull’Università del Molise? Ho avuto importanti opportunità e a volte ci sono andato vicino ad accettarle e il motivo per cui sono rimasto è per amore, per amore della terra e per amore dell’Italia, della nostra bellissima nazione. È facile vincere quando vai in un’università in cui tutto è agevolato, in cui trovi tante facilities, tante agevolazioni, ma i veri stimoli li trovi quando sei in un ambiente in cui devi davvero combattere e lottare ogni giorno anche per le piccole cose, per ottenere i risultati che vuoi ottenere e poi quando ci riesci sicuramente è molto più gratificante. Cosa significa fare ricerca e docenza in Molise? Un conto è stare nel Molise, lavorare con due o tre studenti di dottorato, un conto è stare in un’università molto più blasonata in cui hai 10/15 studenti di dottorato. Ma la quantità è inversamente proporzionale alla qualità. Questo è stato un altro motivo per cui sono rimasto, qui trovi persone di qualità e con una forte propensione al sacrificio: tu puoi chiedere delle cose, loro le fanno senza problemi, sono disposti a lavorarci nel fine settimana. Cose che in altre università probabilmente non riesci ad ottenere. In conclusione vorrei dire a chi mi chiede perché sia rimasto in Molise che è stata una scelta puramente di cuore e volendo fare un po’ il coro ad un famoso filosofo, Pascal, oggi posso affermare che il cuore conosce ragioni che la mente probabilmente non riesce a comprendere.

Queste parole ci trasmettono tanta positività nel credere con fermezza che raggiungere traguardi dipende sopratutto da noi. Ce lo insegna proprio il Prof. Oliveto che di traguardi se ne intende, di recente ha anche avuto un nuovo importante ricoscimento personale per la qualità della ricerca. Sono stati infatti recentemente pubblicati sulla rivista internazionale Journal of System and Software i risultati di uno studio bibliometrico, su un periodo di otto anni, a partire dal 2010 sino al 2017, condotto con l’obiettivo di identificare, a livello mondiale, le direzioni di ricerca emergenti, le 20 migliori istituzioni e i 20 migliori early stage, consolidator e experienced, ricercatori nel campo dell’ingegneria del software. Da tale report, il Prof. Oliveto risulta essere secondo nella categoria consolidator, dietro al Prof. David Lo della School of Information Systems della Singapore Management University e davanti al Prof. Denys Poshyvanik del College of William and Mary negli USA.

Un attestato di riconoscimento essenziale e di spicco, anche inaspettato, che mi inorgoglisce. Ma ciò che mi inorgoglisce di più è vedere nella top-20 dei ricercatori early stage ben 3 molisani che hanno avviato la loro carriera proprio all’Università del Molise.

Queste le parole del Prof. Rocco Oliveto per presentare i suoi compagni di avventura: il Prof. Gabriele Bavota, al primo posto della classifica, attualmente professore all’Università della Svizzera Italiana e recentemente premiato con il prestigioso 2018 ACM Sigsoft Early Career Researcher Award, il Dr. Sebastiano Panichella in decima posizione, e il Dr. Fabio Palomba, in 15-esima posizione, entrambi post-doc all’Università di Zurigo.

L’ambizione resta alta, il Molise guarda al futuro

Il Professore Rocco Oliveto e i suoi studenti dell’Università del Molise.
Fanno altrettanto riflettere le parole del Prof. Giovanni Musci, Direttore del Dipartimento di Bioscienze e Territorio che ha avuto modo di intervenire con entusiasmo verso i traguardi raggiunti:

Molto spesso ci lasciamo abbagliare dal nome e dalle tradizioni di centri di ricerca e università nazionali e internazionali, ignorando altre realtà. Sebbene la filiera informatica di UniMol è molto giovane, non teme il confronto con altre università italiane e straniere e con nomi sicuramente più eclatanti. La missione dei nostri corsi di laurea e delle nostre strutture di ricerca, dall’informatica alla biologia alle scienze turistiche e ingegneristiche, è stata, è, e sarà sempre quella di offrire il meglio, e sempre nuove e più efficaci opportunità, agli studenti, mediante una capillare rete di collaborazioni con Istituzioni, Enti di ricerca e Aziende leader del panorama nazionale, europeo e d’oltreoceano.

Ancora una volta in bocca a lupo, Molise.   di Silvia Buffo

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