Quali attività espongono di più al rischio Covid? Gli esperti hanno previsto che il picco di casi derivanti dalla variante Omicron verrà toccato nelle prossime settimane. Nel frattempo, i cittadini cercano di proteggersi come possono, spesso evitando situazioni in cui il rischio di assembramenti e, quindi, di contagio è più alto.
In questo senso, uno studio condotto dal Virus Watch Study e pubblicato nei giorni scorsi dal comitato Sage, un gruppo di scienziati d’eccellenza che supporta il Governo inglese nelle decisioni sulla pandemia (simile al nostro Cts), ha fatto luce su quali siano davvero le situazioni in cui ci si espone maggiormente al rischio di contrarre il Covid. Ecco cosa è emerso.
Lo studio, nato dal confronto tra periodo con e senza restrizioni
Quali attività espongono di più al rischio Covid? Per rispondere a questa domanda, lo studio ha messo a paragone la situazione della popolazione over 16 durante la seconda ondata (tra ottobre 2020 e aprile 2021) con quella del periodo settembre-novembre 2021, quando invece non erano in vigore particolari restrizioni.
Da tale confronto e dall’esame delle attività non domestiche consentite o meno, il gruppo di ricercatori, coordinati da Andrew Hayward e Susan Hoskins, ha potuto stabilire quali siano i momenti che ci espongono maggiormente al rischio Covid.
Quali attività espongono di più al rischio Covid? L’elenco
Dunque, quali attività espongono di più al rischio Covid? Lo studio ha dimostrato che:
- Andare a fare shopping è l’attività che espone maggiormente al rischio di contrarre il Covid. La probabilità di prendersi il virus aumenta di 2.2 volte se si va ogni settimana nei negozi nel periodo senza restrizioni
- Praticare sport all’aperto aumenta il rischio d’infezione di 1.36 volte. Potrebbe sorprendere, ma i ricercatori hanno chiarito che a rendere tale abitudine “pericolosa” siano le attività connesse ad essa, come uscire con gli amici subito dopo per andare al pub o al ristorante
- Sedere al bancone di un bar o pub aumenta il rischio di contagio di 1.3 volte
- Allo stesso modo, anche prendere frequentemente mezzi di trasporto pubblici aumenta il rischio d’infezione di 1.3 volte
Le attività rischiose con e senza restrizioni
Stando al documento, “sia durante i periodi di intense restrizioni che in quelli senza restrizioni, lo shopping ha determinato la più alta percentuale di infezioni acquisite fuori casa”.
Lo studio ha dimostrato pure che lavorare d’ufficio invece che da casa ha causato un aumento del rischio pari al 20%, valore identico con o senza restrizioni. E il motivo è semplice: “Anche andare a lavoro usando mezzi pubblici è stato tra i fattori di infezioni importanti”, si legge.
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