Dopo l’Ucraina, Putin punta ai Paesi Baltici: la Polonia invoca l’articolo 4 della Nato

Con la presa di Kiev, l'esercito russo si avvicina pericolosamente alle frontiere Nato. A temere è la Polonia, che assieme a Estonia, Lettonia e Lituania ha invocato l'articolo 4 del Trattato dell'Atlantico del nord.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img

L’invasione russa continua, ora Putin punta ai Paesi Baltici? Ieri le truppe di Mosca hanno attaccato l’Ucraina invadendo la regione del Donbass, ma le incursioni dell’esercito hanno colpito anche la parte settentrionale del Paese, al confine con la Bielorussia, e la penisola della Crimea e Odessa a Sud. Stando a quanto riportato dal Ministero della Difesa russo, ieri sono stati 83 gli obiettivi ucraini terrestri rasi al suolo, senza contare la presa della città di Chernobyl.

Quello che occorre sottolineare, però, è che Putin potrebbe non fermarsi all’Ucraina: la sua operazione militare potrebbe avere mire molto più ambiziose, una su tutte l’invasione dei Paesi Baltici, ovvero Estonia, Lettonia e Lituania. Ipotesi che non è affatto remota, tenendo conto pure delle considerazioni che Putin ha riservato all’Ucraina, definendola non come uno stato sovrano ma come parte della Russia (oltre ad averla etichettata come “un’invenzione di Lenin”).

Insomma, le mire imperialistiche di Mosca potrebbero andare molto oltre ciò che crediamo. Senza contare che un’azione militare nell’area baltica sarebbe molto più semplice da organizzare e da mettere in atto per la Russia rispetto a quella perpetrata contro il governo di Kiev: i tre Paesi, insieme, contano 6 milioni di abitanti, l’Ucraina sola ne registra 44 milioni.

Putin punta ai Paesi Baltici, Varsavia invoca l’articolo 4 del Patto Atlantico

Putin punta ai Paesi Baltici, Varsavia invoca l'articolo 4 del Patto Atlantico

Putin punta ai Paesi Baltici. Con la presa di Kiev, l’esercito russo si avvicina pericolosamente alle frontiere Nato, di cui i Paesi Baltici fanno parte. A temere è anche la Polonia, che assieme a Estonia, Lettonia e Lituania ha invocato l’articolo 4 del Trattato dell’Atlantico del nord, il cosiddetto “Patto Atlantico”.

Stando ad esso, le varie parti possono chiedere consultazioni “ogni volta che, nell’opinione di almeno uno di essi, è minacciata l’integrità territoriale, l’indipendenza politica e di sicurezza di qualunque dei paesi dell’alleanza”. Dal 1949, anno di fondazione della Nato, l’articolo 4 è stato invocato sei volte.

Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha detto: “Nei prossimi giorni invieremo ulteriori forze sul fronte Est, dove già sono state inviate migliaia di truppe. Dopo l’invasione della Russia di un Paese non alleato, abbiamo attivato il piano di difesa della Nato, che dà maggior autorità ai comandanti in campo. Noi siamo pronti, ma la nostra è un Alleanza preventiva, non vogliamo un conflitto”.

Perché la Nato non è intervenuta in difesa dell’Ucraina?

Al momento, la Nato non è potuta intervenire in difesa di Kiev perché l’Ucraina non fa parte dell’organizzazione internazionale costituita dal Patto Atlantico. Se ne facesse parte, all’attacco russo sarebbe seguita automaticamente la risposta dei trenta Paesi alleati.

E questa è una distinzione fondamentale, sancita dall’articolo 5, che è riservato agli Stati membri. Per questo il governo polacco, attraverso il suo ambasciatore a Bruxelles, ha chiesto al segretario generale Jens Stoltenberg di innescare il quarto punto.

Putin punta ai Paesi Baltici: il parere degli esperti

Putin punta ai Paesi Baltici: a ritenere plausibile lo scenario di un attacco di Mosca all’area baltica e di confine sono diversi esperti tra cui Mario Mauro, ex ministro della Difesa durante il governo Letta. In diretta su SkyTg24, ha affermato: “Il presidente della Russia potrebbe non accontentarsi dell’Ucraina e attaccare anche Estonia, Lettonia, Lituania e gli altri paesi dell’est”. Della stessa idea è il presidente del Centro Studi internazionali Andrea Margelletti, secondo cui Putin starebbe preparando questa guerra da ben due anni e mezzo. Ha detto:

Portata a casa l’Ucraina, i suoi obiettivi si sposteranno in area Baltica, e credo che a quel punto l’Europa non riuscirà a fermarlo per gli stessi motivi per i quali non ha risposto all’offensiva russa mandando i suoi militari in Ucraina e che anche la Nato non avrà più senso di esistere.

Questo perché, ha sottolineato Margelletti, l’Europa non ha nel proprio dna l’idea di guerra e, per questo, non riuscirà a fermare le mire di Putin, che sa come agire per soddisfare i suoi appetiti di conquista. Il primo obiettivo di Mosca sarebbe quello di ricostruire un’area russa post-Jalta, scopo per cui Putin ha anche minacciato di usare la bomba atomica. “Di fronte ad una simile minaccia, il boccino è rimasto saldamente nelle sue mani”, ha concluso Mergelletti.

Leggi anche: Guerra in Ucraina: quali saranno le conseguenza sulle tasche degli italiani

spot_img

Correlati

Mostrate due mummie aliene al Parlamento del Messico. Ma cosa c’è di vero?

Mummie aliene in Messico? Una rivelazione sorprendente che avrebbe dovuto sconvolgere il mondo. La...

Russia, gruppo Wagner scatena la guerra civile: “Mosca si prepara all’assedio”

La guerra tra Russia e Ucraina potrebbe essere vicina ad una svolta. Ieri il...

Trovati vivi 4 bambini nella giungla dopo 40 giorni: come hanno fatto a sopravvivere?

Quattro bambini dell'etnia huitoto, o meglio quattro fratelli, sono stati incredibilmente messi in salvo...
Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img