Donbass: Putin riconosce le regioni ribelli come indipendenti e invia le truppe

Il presidente russo ha firmato un decreto in cui riconosce le due regioni separatiste, Doneck e Lugansk. nel Donbass, nell'Ucraina orientale, come entità indipendenti.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Alla fine il pretesto è arrivato, la si potrebbe definire un’invasione ufficiosa, i russi l’hanno definita una missione di pace.

Il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto l’indipendenza di due regioni separatiste nell’Ucraina orientale e ha ordinato all’esercito russo di lanciare quella che Mosca ha definito “un’operazione di mantenimento della pace nell’area”, gettando di fatto un’ondata di benzina sul fuoco pericolosissima e alzando di fatto la posta in gioco in una crisi che l’Occidente teme possa scatenare una grande guerra.

Mosca non si ferma: Putin dichiara il Donbass indipendente e poi lo “invade”

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Subito dopo aver firmato un decreto in cui la Russia dichiarava le due regioni separatiste, Doneck e Lugansk, nel Donbass, nell’Ucraina orientale, come entità indipendenti, Putin ha detto al Ministero della difesa russo di schierare truppe nelle due regioni per “mantenere la pace”.

Il decreto emesso poco dopo aver annunciato il riconoscimento per i separatisti sostenuti dalla Russia, ha automaticamente attirato la condanna degli Stati Uniti e dell’Europa, che adesso procederanno al voto per stabilire nuove sanzioni.

Non è stato immediatamente chiaro se l’azione militare russa sia stata l’inizio di un’invasione dell’Ucraina, resta di fatto un’incursione ufficiosa su territorio ucraino, essendo il Donbass non riconosciuto come regione indipendente ne da Kiev ne dal blocco occidentale.

Da settimane Stati Uniti e alleati avevano lanciato l’allarme su un’invasione improvvisa, giacché i segnali raccolti erano inequivocabili.

In un lungo discorso televisivo sui canali russi, Putin, visibilmente arrabbiato, ha descritto l’Ucraina come parte integrante della storia della Russia e ha detto che l’Ucraina orientale era l’antica terra russa e che era fiducioso che il popolo russo avrebbe sostenuto la sua decisione.

La televisione di stato russa ha mostrato Putin, insieme ai leader separatisti sostenuti dalla Russia, durante la firma di un decreto che riconosce l’indipendenza delle due regioni separatiste ucraine insieme ad accordi di cooperazione e amicizia.

Sfidando gli avvertimenti occidentali, (nel concreto le minacce della Casa Bianca) che avevano invitato Mosca a cercare altre vie di dialogo. Putin aveva annunciato in precedenza la sua decisione nelle telefonate ai leader di Germania e Francia, i quali avevano entrambi espresso delusione, ha detto il Cremlino.

Biden emetterà presto un ordine esecutivo che vieterà “nuovi investimenti, scambi e finanziamenti da parte di cittadini statunitensi verso, da o all’interno” delle due regioni separatiste, ha affermato la Casa Bianca. “Fornirà anche l’autorità per imporre sanzioni a qualsiasi persona determinata a operare in quelle aree dell’Ucraina”, ha affermato il portavoce della Casa Bianca Jen Psaki in una dichiarazione.

Psaki ha affermato che le misure introdotte in risposta al decreto di Putin sono separate dalle sanzioni che gli Stati Uniti e i suoi alleati stanno preparando se la Russia invaderà l’Ucraina.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato che l’ordine esecutivo “è progettato per impedire alla Russia di trarre profitto da questa palese violazione del diritto internazionale”.

Il primo ministro olandese Mark Rutte ha affermato che i paesi dell’Unione europea hanno accettato di imporre una serie limitata di sanzioni “prendendo di mira coloro che sono responsabili” del riconoscimento da parte della Russia delle regioni ribelli.

Il ministro degli esteri britannico Liz Truss ha dichiarato in un post su Twitter che martedì il governo annuncerà nuove sanzioni alla Russia in risposta alla decisione di Putin.

Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha accusato la Russia di continuare ad alimentare il conflitto nell’Ucraina orientale e di “cercare di inscenare un pretesto” per un’ulteriore invasione. La Russia ha annesso la Crimea dall’Ucraina nel 2014.

Con la sua decisione, Putin ha spazzato via gli avvertimenti occidentali secondo cui un tale passo sarebbe stato illegale, avrebbe interrotto i negoziati di pace e avrebbe innescato sanzioni contro Mosca.

Ritengo necessario prendere una decisione che avrebbe dovuto essere presa molto tempo fa: riconoscere immediatamente l’indipendenza e la sovranità della Repubblica popolare di Donetsk e della Repubblica popolare di Luhansk, ha affermato Putin.

Mosca in precedenza aveva affermato per mesi che se l’Ucraina fosse entrata a far parte della NATO, avrebbe costituito una minaccia diretta alla sicurezza della Russia.

Leggi anche: Donbass: dove si trova e perché è al centro dello scontro tra Ucraina e Russia

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Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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