Guerra Russia Ucraina, lo scenario: cosa accadrebbe se Putin attaccasse la NATO

Putin due giorni fa ha inviato un chiaro messaggio all'Occidente con l'attacco alla base militare di Yavoriv a 25km dal confine polacco, ma esiste realmente il rischio di una guerra tra NATO e Russia?

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Attacco alla Nato da parte di Putin, è realmente possibile? Le tensioni tra la Russia e l’Alleanza Atlantica dalla fine della Guerra Fredda si può dire non siano mai cessate, anzi. La Siria è stata il teatro più eclatante di cosa potrebbe accadere anche in minima parte se forze militari russe e occidentali dovessero scontrarsi.

In molti si chiedono se Putin possa realmente spingersi a scatenare una terza guerra mondiale con la NATO, un conflitto che molto probabilmente non avrebbe dei vincitori e che potrebbe innescare scenari estremamente pericolosi per l’intera popolazione mondiale. Si pensa che l’attacco alla Nato possa essere l’ultima ratio di Mosca, ma quella che è diventata una certezza in questi mesi è il fatto che Putin agisca in modo totalmente imprevedibile. La guerra Russia Ucraina è ormai palese non aver preso la piega voluta dal Cremlino in ogni aspetto, militare certo, ma soprattutto sociale ed economico, con un Paese che in questo momento rischia il default totale.

Quello che veramente si teme è: cosa sarebbe capace di attuare Vladimir Putin se fosse messo totalmente con le spalle al muro senza via d’uscita?

Attacco alla Nato: Putin è veramente disposto a innescare la terza guerra mondiale?

Se qualcuno pensasse che il presidente russo non fosse stato abbastanza chiaro riguardo al minimo intervento della Nato in Ucraina anche se in maniera trasversale e non diretta, lo sbarramento di missili che ha colpito la base militare ucraina di Yavoriv a soli 25 km dal confine con la Polonia dovrebbe aver reso la minaccia brutalmente diretta.

Per i funzionari militari occidentali, l’attacco alla base, che il mese scorso ha ospitato le truppe statunitensi per un addestramento congiunto con l’esercito ucraino, è stato l’ultimo di un elenco crescente di passi provocatori verso la Nato da parte di Mosca, dalla prontezza nucleare alle accuse di armi chimiche. L’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti si trova in questo momento a dover affrontare un compito sempre più gravoso, quello di evitare il conflitto con Mosca, incoraggiando anche i suoi membri a fornire all’Ucraina quanto più sostegno possibile.

La base militare di Yavoriv, ​​dove domenica mattina sono state uccise 35 persone dai missili lanciati dall’esercito russo, è conosciuta come Centro internazionale per il mantenimento della pace e la sicurezza ed è stata utilizzata dagli Stati Uniti poche settimane prima dell’inizio dell’invasione russa. Gli americani hanno addestrato i soldati ucraini sull’uso delle armi anticarro fornite dall’Occidente che fino a oggi hanno avuto “successo” nell’attenuare i progressi dell’armata russa.

L’attacco è avvenuto il giorno dopo in cui Mosca aveva ammonito di aver visto in quella zona convogli di rifornimenti militari dai paesi della NATO, la maggior parte provenienti dalla Polonia nell’Ucraina occidentale. Mosca ha definito l’attacco alla base come “legittimo obiettivo militare”, aumentando il rischio di una più ampia escalation globale.

Le rotte di questi convogli di rifornimenti militari e le posizioni dei centri di stoccaggio e distribuzione all’interno dell’Ucraina sono tenute segrete. Ma i funzionari occidentali affermano che l’attacco di domenica mattina ha mostrato come la Russia li veda come un potenziale modo per far riflettere l’alleanza due volte sul rischio di essere trascinata nel conflitto.

È una mossa seria, lo stiamo prendendo sul serio” – ha detto un alto funzionario della difesa di uno stato membro della Nato circa l’attacco di Yavoriv. Il funzionario ha affermato che – “Questo attacco potrebbe realmente spaventare alcuni membri dell’alleanza che hanno promesso armi all’Ucraina.

Come agirebbe la Nato in caso di attacco

Tutti ci auguriamo che resti puramente uno scenario ipotetico, le conseguenze come già detto sarebbero devastanti per chiunque, ma in caso di attacco alla Nato da parte di Putin, cosa farebbe l’Alleanza?

I membri dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e i suoi alleati hanno colpito la Russia con una vasta gamma di sanzioni da quando il suo presidente Vladimir Putin ha ordinato un’invasione su vasta scala dell’Ucraina. Tuttavia, l’alleanza militare si è fermata prima di impegnare le proprie truppe nei combattimenti poiché quasi certamente riporterebbe il mondo in uno stato di terza guerra mondiale.

La NATO sarebbe coinvolta in una guerra con Mosca se uno dei suoi membri venisse attaccato dalle forze del presidente Putin. L’articolo 5 della Carta ufficiale della NATO stabilisce che se un paese con lo status di membro viene attaccato, altri alleati devono venire in suo aiuto. Secondo l’alleanza militare:

Il principio della difesa collettiva è al centro del trattato istitutivo della NATO. Rimane un principio unico e duraturo che lega insieme i suoi membri, impegnandoli a proteggersi a vicenda e stabilendo uno spirito di solidarietà all’interno dell’Alleanza. Difesa collettiva significa che un attacco contro un alleato è considerato come se fosse rivolto a tutti i membri.

In altre parole, un attacco a un paese della NATO sarebbe visto come un assalto a tutti e 30 gli Stati membri. Di conseguenza, questo è il motivo per cui la richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di una no-fly zone sopra lo spazio aereo del suo paese è stata completamente respinta.

Perché Putin teme l’Alleanza Atlantica

Dalla fine della Guerra Fredda, la Nato si è espansa verso est accogliendo 14 nuovi paesi, inclusi gli stati dell’ex Patto di Varsavia e le tre nazioni baltiche che un tempo erano nell’Unione Sovietica. La Russia vede questo come una minacciosa invasione dei suoi confini e continua a dire che è stato un tradimento delle promesse occidentali all’inizio degli anni ’90, cosa che la Nato nega.

L’Ucraina non è un membro della Nato ma ha una promessa che risale al 2008 che alla fine entrerà a far parte. Da quando ha rovesciato un presidente filo-russo nel 2014, l’Ucraina è diventata politicamente più vicina all’Occidente, ha organizzato esercitazioni militari congiunte con la Nato e ha preso in consegna le armi.

Kiev e Washington le hanno viste come mosse legittime per rafforzare la difesa dell’Ucraina dopo che la Russia si è impadronita della regione della Crimea nel 2014 e ha fornito sostegno ai separatisti nell’Ucraina orientale. Putin crede che i crescenti legami dell’Ucraina con l’Alleanza potrebbero farne un trampolino di lancio per i missili Nato mirati alla Russia.

Sulla possibilità di un conflitto tra Russia e NATO, arrivano parole molto chiare dalla Gran Bretagna, che attraverso il Segretario di Stato per la salute e gli affari sociali del Regno Unito, Sajid Javid, ha fatto sapere:

Anche se anche un solo puntale di un soldato russo entrasse nel territorio della NATO, allora sarebbe guerra con la Russia e la NATO risponderebbe. Ciò non è cambiato durante questo conflitto e ci sarebbe una risposta significativa dalla NATO se ci fosse un qualsiasi tipo di attacco dalla Russia.

Il nostro messaggio è stato molto chiaro fin dall’inizio. Qualsiasi tipo di attacco, qualsiasi cosa che tocchi il territorio della NATO o abbia un impatto sulla NATO in modo significativo, avrà una risposta immediata.

Leggi anche: La talpa russa: “Per Putin la Terza guerra mondiale è iniziata. È pronto ad attaccare la Nato”

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Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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