Puigdemont, ex presidente catalano, torna libero dopo l’arresto. Salvini: “Italia non si presti a vendette”

La giudice della Corte d'appello di Sassari ha stabilito che l'arresto di Puigdemont non è illegale, ma, accogliendo la richiesta della procuratrice generale Gabriella Pintus, ha deciso di non applicare all'ex presidente catalano alcuna misura cautelare. Prossima udienza il 4 ottobre.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Il leader indipendentista Carles Puigdemont è stato arrestato giovedì sera all’aeroporto di Alghero-Fertilia, in Sardegna, proprio mentre partecipava a un incontro dell’Adifolk, la festa internazionale della cultura catalana. Su Puigdemont pesava un mandato di cattura emesso dal giudice del tribunale supremo spagnolo Pablo Llorena, in riferimento al procedimento giudiziario in corso in Spagna dal 2017 a seguito della dichiarazione di indipendenza della Catalogna, seguita dall’imposizione temporanea del governo diretto da Madrid. Poi, le condanne dei nove leader separatisti.

Puigdemont è stato presidente della Catalogna per un anno, dal 2016, nonché l’organizzatore principale del referendum incostituzionale del 2017 sull’indipendenza. Stando a quanto riportato da El Pais, la richiesta di estradizione per Puigdemont sarebbe stata presentata dal governo spagnolo oggi stesso: adesso la decisione è in mano al tribunale italiano.

Puigdemont torna libero dopo l’arresto: nel 2018 estradizione respinta in Germania

Un’altra richiesta di estradizione per Puigdemont era stata presentata nel marzo 2018: quell’anno il leader indipendentista era stato arrestato in Germania con l’aiuto dell’intelligence di Madrid, sempre sulla base di un ordine di arresto europeo emesso dal Tribunale supremo spagnolo. Tuttavia, un tribunale tedesco dello stato di Schleswig-Holstein aveva stabilito che Puigdemont potesse essere estradato solo per uso irregolare di fondi pubblici, non per il reato di ribellione, di fatto il più grave di cui veniva accusato (prevede fino a 30 anni di carcere). Così il leader separatista, dopo essere stato liberato, era tornato in Belgio, dove si era rifugiato nel 2017 proprio per sfuggire alle accuse di sedizione e ribellione.

Nel pomeriggio di oggi, la giudice della Corte d’Appello di Sassari Plinia Azzena ha deciso che l’arresto di Puigdemont non è illegale, ma ha pure stabilito, accogliendo la richiesta della procuratrice generale Gabriella Pintus, di non applicare all’ex presidente catalano alcuna misura cautelare: Puigdemont è libero di muoversi e potrà quindi lasciare la Sardegna. Resta da stabilire se dovrà essere estradato: la prima udienza è stata fissata al 4 ottobre, giorno in cui il leader indipendentista dovrà necessariamente ripresentarsi in Sardegna.

Il garante dei detenuti Unida: “Puigdemont determinato ma molto provato”

In attesa dell’udienza di convalida dell’arresto su mandato internazionale per estradizione, Puigdemont ha ricevuto oggi in carcere la visita del garante dei detenuti Antonello Unida e del consigliere regionale di Cambiamo-Udc Antonello Peru. Il primo, nel riportare le condizioni dell’ex presidente della Catalogna, ha detto:

Da ieri sera non ha più voluto mangiare, è determinato ma molto provato. In cella è da solo, spera di uscire presto ed è molto preoccupato per degli impegni che lo attendono lunedì a Bruxelles. Ha chiesto carta e penna per riordinare le idee.

Stando alle ultime indiscrezioni del quotidiano El Pais, le dichiarazioni del leader indipendentista in tribunale, previste per oggi, sono rimandate a domani.

Caso Puigdemont, Salvini: “Italia non si presti a vendette”. Rojc (Pd): “Arresto grave”

La vicenda dell’arresto di Puigdemont in Sardegna è stata commentata anche dai politici del nostro Paese. Il leader del Carroccio Matteo Salvini ha detto:

Non entro nel merito di vicende interne di altri stati, ma noi fatichiamo ad arrestare i delinquenti italiani e arrestiamo dei parlamentari di altri Paesi.

Tutto ciò è curioso visto che anche altri Paesi come la Germania hanno detto di no all’estradizione perché si tratta di un reato politico. Spero che non sia l’Italia a farsi protagonista di giustizia o vendette su richiesta di altri Paesi.

La senatrice dem Tatjana Rojc, espressione della minoranza slovena in Italia, ha pronunciato parole chiare sulla questione:

Genera sgomento l’arresto sul suolo italiano di un europarlamentare che dovrebbe poter circolare liberamente: le manette a Puigdemont sono un fatto grave e un’immagine che non si addice alla patria del diritto.

Leggi anche: Catalogna: perché la politica ha bisogno di Intelligenza Emotiva

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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