Su Pallosu, l’Oasi felina a processo: “Rispondiamo di reati per aver creato un rifugio per gatti”

Su Pallosu è un'Oasi felina in Sardegna, che pur tutelando gli animali, affronta un processo ingiusto. Abbiamo intervistato uno dei primi fondatori, Andrea Atzori per fare il punto.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Sembra paradossale che vi sia in corso un processo che vede impuntati i protagonisti della storica Oasi felina di Su Pallosu, sita in Sardegna nella provincia di Oristano. Oltre ad essere un rifugio felino, il conteso luogo, che appare come un piccolo paradiso terrestre dove chiunque vorrebbe rifugiarsi, immerso tra mare, natura e tradizione, è al contempo anche proprietà privata.

Qui abitano, risiedono e vivono pochissime famiglie, tra cui a partire dagli Anni ’60 quella di Andra Atzori, tra i primissimi fondatori del rifugio, che accanto a Irina Albu, altra figura chiave, è accusato di invasione del territorio e imbrattamento da parte di un vicinato ostile. Ma per ora c’è di buono che nell’udienza del 17 ottobre, il Comune di San Vero Milis non si è costituito parte civile.

Come testimoni per la difesa sono stati ammessi la presidente della Onlus Effetto Palla Monica Pais e il direttore della Clinica Veterinaria Duemari di Oristano Paolo Briguglio, gli attivisti del rifugio invece sono difesi dai legali Giuseppe Andreozzi e Giulia Andreozzi del foro di Cagliari.

Oasi felina Su Pallosu: le dinamiche del processo e da chi è partita la querela

su pallosu

Nella scorsa udienza, tenuta a maggio, è emerso come i privati querelanti siano stati erroneamente indicati quale parte lesa per fatti relativi ad una stradina, unico accesso dell’Oasi Felina Su Pallosu, che è risultata essere di proprietà comunale e non di privati.

L’amministrazione comunale però, che aveva la facoltà di nominare un proprio avvocato, non ha presentato in aula per il comune di San Vero. Verificata la regolarità della notifica da parte del giudice Argiolars il processo andrà avanti esclusivamente con l’accusa del Pubblico Ministero.

La prossima udienza ci sarà il 6 febbraio 2023, in cui saranno presenti i testimoni dell’accusa e i querelanti privati. Secondo quanto riferisce Atzori, questi ultimi non hanno mai nascosto antipatie verso i gatti di Su Pallosu, fin dai tentativi di boicottaggio dell’oasi felina e delle visite su Tripadvisor e sui social. Abbiamo intervistato Adrea Atzori, tra i primissimi abitanti e fautori del rifugio.

L’intervista ad Andrea Atzori di Su Pallosu. Che ne sarà dei gatti?

Su Pallosu

Da quanti anni è attiva l’oasi felina, e come nasce l’idea di un rifugio per i gatti?

I gatti a Su Pallosu sono presenti da oltre un secolo. Qui mio padre Gianni nel 1961 realizzò il suo laboratorio artigianale per la lavorazione del corallo rosso e di altre pietre dure, come ossidiana, trachite, osso che mantenne attivo sino alla sua scomparsa nel 2002.

Dal 2006 io sono venuto a vivere qua in pianta stabile e ho cominciato una gestione attiva e il più possibile scientifica della colonia felina di gatti già esistente.

L’Oasi è l’attività di cura che ha compreso le sterilizzazioni, le cure quotidiane specialistiche e l’alimentazione. Il numero di gatti è variato oltre che per le morti naturali, per gli abbandoni che, man mano che abbiamo utilizzato media e social, sono aumentati. Tutta l’attività non ha mai goduto di alcun finanziamento pubblico, ma è sempre stato autofinanziata e autogestita.

Da struttura privata non raccogliamo gatti, ma ci limitiamo (si fa per dire) a prendercene cura 24 ore su 24 e in più per tutelarli abbiamo pensato di organizzare su appuntamento visite guidate a numero chiuso. Abbiamo organizzato un percorso culturale didattico all’interno della nostra proprietà e siamo da oltre 6 anni la prima attrazioni turistica del nostro comune e tra le prime della provincia di Oristano per Tripadvisor. Oltre alla storia dell’Oasi e dei gatti il nostro percorso cerca di illustrare la storia del nostro territorio: pesca del tonno/ corallo, il sito archeologico nuragico e l’attività artistica artigianale qui realizzata da mio padre nella sua vita.

Su Pallosu

Cosa ha scatenato il problema sorto con i vicini? Come si risolverà il processo?

Purtroppo alcuni vedono con fastidio il turismo, i turisti e il fatto che noi siamo clamorosamente con dei semplici gatti la prima attrazione turistica di questo territorio ha scatenato invidia e gelosia.

Il caso che ci vede oggi protagonisti, nostro malgrado, come imputati è dovuto all’attività di un nucleo familiare che da anni cerca di boicottare la nostra attività in ogni modo.

Dopo aver subito atti intimidatori queste persone ci hanno querelato e ci ritroviamo oggi a dover rispondere dei reati di invasione di terreni e imbrattamento perché nel 2018 abbiamo realizzato un riparo per gatti nella nostra strada d’accesso all’Oasi e a casa.

Abbiamo piena fiducia nella Magistratura e confidiamo di poter dimostrare che le accuse rivolte non costituiscono reato e che la nostra attività di tutela degli animali si è sempre svolta in piena legittimità.

Che iniziative ci sono in corso per poter sostenere l’Oasi Su Pallosu

Chi lo desidera può sostenere l’Oasi attraverso l’invio di alimenti per gatti https://www.gattisupallosu.org/sostienici/ e può sempre regolarmente visitarci tutto l’anno fissando un appuntamento con noi. https://www.gattisupallosu.org/comevisitareoasi/

Leggi anche: Come aiutare gli animali in Ucraina: portarli in Europa è vietato

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