Come aiutare gli animali in Ucraina: portarli in Europa è vietato

Gli animali stanno soffrendo molto la guerra in Ucraina e possono entrare in Europa solo insieme ai loro detentori, diversamente hanno il divieto. Come possiamo aiutare sul territorio, randagi, cani e gatti all'interno dei rifugi?

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Con la guerra non sono solo i rifugiati ad aver bisogno di accoglienza, ma anche i loro animali in Ucraina. È necessario che si attivi un sistema di supporto e molte associazioni animaliste stanno lavorando in questo senso.

Dal punto di vista istituzionale il Ministero della Salute ha autorizzato dal 28 febbraio scorso l’introduzione di animali provenienti dall’Ucraina insieme ai loro detentori, anche se sprovvisti della necessaria documentazione, ma a patto che vengano regolarizzati.

Per quanto riguarda gli animali in Ucraina, come cani e gatti randagi, non potranno entrare nel territorio italiano, come pure nel resto dell’Europa. La motivazione riguarda la prevenzione della diffusione della rabbia e di eventuali focolai, al momento assenti nel nostro Paese ma che potrebbero presentarsi qualora si allentassero le misure e i divieti esistenti.

Animali in Ucraina: misure per l’ingresso in Italia

Le misure eccezionali per l’ingresso degli animali domestici nell’UE, al seguito di rifugiati provenienti dall’Ucraina, sono un passo importante a cui fanno seguito le iniziative delle varie associazioni.

Gli animali, una volta giunti in Italia, dovranno essere regolarizzati presso i Servizi Veterinari pubblici presenti sul territorio dove abita il rifugiato, tramite microchip, vaccinazione contro la rabbia e passaporto per gli animali da compagnia.

Diverse invece sono le procedure per gli animali che sono sprovvisti di un proprietario, sia che siano stati prelevati da un canile ucraino e sia che vaghino liberi nel territorio. Per questi non è possibile accedere in Italia e in Europa in generale.

Lav, una presenza importante a sostegno degli animali in Ucraina

In primis, per impegno devoluto come associazione animalista in Italia, spicca la Lav. È stata proprio sua iniziativa contattare il Ministero della Salute, le Regioni e Province, affinché emanassero disposizioni per l’iter sanitario e gli animali non fossero separati dai detentori e ospitati con loro nelle strutture di accoglienza predisposte.

L’associazione dall’inizio del conflitto ha stanziato 50.000 euro e ciò è stato possibile grazie all’aiuto dei sostenitori. Le sedi presenti sul territorio stanno garantendo assistenza mentre vengono forniti aiuti alle realtà che operano a sostegno degli animali in Ucraina.

Animali in Ucraina: gli aiuti della LNDC per cani e gatti sul territorio di guerra

La Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC) nasce nel 1950 per tutelare dapprima il benessere di cani e gatti, per poi estendersi anche ad altri animali. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina l’associazione si è attivata fin da subito per comprendere in che modo si potessero aiutare concretamente gli animali presenti nel territorio del conflitto.

Sono state inviate a Kiev 10 tonnellate di aiuti di diverso genere comprendente cibo, trasportini, farmaci e siringhe mentre altre 12 tonnellate di generi di prima necessità sono state spedite al confine per gli animali rimasti soli o per coloro a cui proprietari non sanno come provvedere.

L’Associazione è a disposizione delle famiglie ucraine che si sono rifugiate in Italia insieme ai loro animali e presto partiranno anche dei volontari in missione.

Aiutiamo gli animali in Ucraina: FOUR PAWS

La FOUR PAWS è un’associazione internazionale a supporto degli animali bisognosi in tutto il mondo. Le donazioni effettuate vengono distribuite a seconda delle necessità e in questo momento gli animali in Ucraina hanno maggiormente bisogno del nostro sostegno.

Il team di FOUR PAWS si è concentrato sugli animali smarriti che vengono sottratti dalle strade, curati, sterilizzati, microchippati e riuniti poi ai loro proprietari o collocati presso famiglie affidatarie.

Da lontano non possiamo far nulla ma solo una donazione, che pur sempre rappresenta un gesto concreto, essendo ancora difficile l’adozione di questi animali, il cui ingresso in Europa è vietato.

Leggi anche: Pasqua, stop alla mattanza degli agnellini: “Dobbiamo decidere di non uccidere”

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Michela Sacchetti
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