Appalti truccati: in manette il presidente della Provincia di Benevento

Il presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria e altre sette persone sono in stato di fermo agli arresti domiciliari per corruzione riguardo appalti legati alla pubblica amministrazione.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Il presidente della Provincia di Benevento Antonio Di Maria e altre sette persone sono finiti agli arresti domiciliari, altri dieci soggetti indagati sono stati destinatari del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione. Questo è il primo bilancio dell’indagine della Procura e dei carabinieri.

Al centro delle accuse ci sarebbero 11 procedure pubbliche di appalto indette e gestite dall’ente sannita, da quello di Caserta e dal Comune di Buonalbergo, il cui sindaco, Michelantonio Panarese risulta anche lui tra gli arrestati.

Corruzione e appalti truccati nel Sannio: tra gli arresti anche il presidente della Provincia di Benevento

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Insieme al presidente della Provincia di Benevento è finito in manette anche sindaco di Santa Croce del Sannio, e il già citato sindaco di Buonalbergo, Michelantonio Panarese.  Tutti facenti parte del gruppo persone poste agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta su presunti appalti truccati coordinata dalla Procura di Benevento.

Ieri mattina il presidente della Provincia di Benevento Di Maria e il sindaco Panarese sono stati raggiunti da un’ordinanza che dispone gli arresti domiciliari nei confronti di 8 persone e il divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione nei confronti di altri 10 indagati, quindi in totale gli indagati dalla procura a vario titolo sono 18.

 L’inchiesta si concentra su 11 procedure pubbliche di appalto indette o gestite dalla Provincia di Benevento, dalla Provincia di Caserta e dal Comune di Buonalbergo. I reati contestati, quasi tutti in concorso, sono: corruzione aggravata, turbata libertà degli incanti, rivelazione di segreti d’ufficio, emissione di fatture per operazioni inesistenti, tentativo di induzione indebita a dare o a promettere altre utilità, tentativo di concussione, turbata libera scelta del contraente e falso ideologico.

Le ordinanza sono state di 18 misure cautelari personali (di cui 8 agli arresti domiciliari e 10 del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione) emesse dal gip di Benevento su richiesta della Procura sannita nei confronti di pubblici ufficiali in servizio presso la Provincia di Benevento, imprenditori e professionisti e riguarda 11 procedure pubbliche di appalto indette o gestite dalla Provincia di Benevento, dalla Provincia di Caserta e dal Comune di Buonalbergo ( Benevento). L’ordinanza che sicuramente ha fatto più rumore è stata quella emessa nei confronti nel presidente della Provincia di Benevento.

Altri reati per i quali si procede sono tentativo di induzione indebita a dare o a promettere altre utilità, tentativo di concussione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso ideologico.

È in corso inoltre il sequestro preventivo, anche per equivalente, di somme di denaro pari a complessivi 49.500 euro, costituenti il prezzo dei reati di corruzione finora accertati e di cui si ritiene siano già stati acquisiti elementi in relazione alla loro effettiva consegna. 

Leggi anche: Calabria, processo “Petrolmafie”: enti pubblici e comuni chiedono di costituirsi parte civile

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