Sì al Ponte sullo Stretto: ecco come sarà e i tempi di realizzazione

Matteo Salvini l'ha promesso sin dalla campagna elettorale per le Politiche del 25 settembre: il Ponte sullo Stretto si farà. Ecco quando e in che modo.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Il segretario leghista Matteo Salvini l’ha promesso sin dalla campagna elettorale per le Politiche del 25 settembre: il Ponte sullo Stretto si farà. E l’ha ribadito con ancora più determinazione una volta che l’alleata e Premier Giorgia Meloni gli ha affidato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Adesso quella promessa si sta piano piano trasformando in realtà: ieri il Cdm ha licenziato un decreto ad hoc, dal titolo “Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria”.

Va chiarito che il decreto riporta la dicitura “salvo intese”: significa che non è escluso un ulteriore perfezionamento, tanto che il testo del provveedimento non è ancora stato diffuso. “Serviranno gli ultimi approfondimenti tecnici”, hanno fatto sapere i tecnici del Ministero.

Ponte sullo Stretto: qual è il progetto

L’idea di Matteo Salvini per il Ponte sullo Stretto è realizzare un’opera che sia anzitutto green, quindi in grado di ridurre l’inquinamento di anidride carbonica. Non solo: sarà pure un’attrazione turistica, dato che (probabilmente) sarà il ponte “strallato” (ovvero sostenuto da cavi) più lungo del mondo, circa 3.2 km tra Villa San Giovanni e Messina.

Il decreto del Governo riporta in vita la società costituita nel 1971 “Ponte sullo Stretto spa”, di cui fanno parte, si legge nel provvedimento, “Rete ferroviaria italiana spa, Anas spa, le Regioni Sicilia e Calabria e, in misura non inferiore al 51%, il ministero dell’Economia e delle Finanze, che esercita i diritti dell’azionista di intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa”. Una modifica sostanziale, visto che prima l’azionista di riferimento era Anas.

Ponte sullo Stretto: chi ci sarà nel Cda

Il Cda della “Ponte sullo Stretto spa” sarà formato da cinque membri, due designati dal Mef d’intesa col Mit che ricopriranno la carica di presidente e di amministratore delegato, mentre degli altri tre, uno sarà designato dalla Regione Calabria, uno dalla Regione Sicilia e uno da Rfi e Anas. Anche il collegio sindacale sarà composto da cinque membri, tre effettivi e due supplenti.

Non si esclude l’inserimento della Bei, la Banca europea degli investimenti: Salvini, infatti, ha avuto un colloquio con la vicepresidente dell’istituto europeo Gelsomina Vigliotti, ma prima bisognerà valutare la compatibilità ambientale della grande opera.

Ponte sullo Stretto: quali saranno i tempi di realizzazione

Sulle tempistiche di realizzazione del Ponte sullo Stretto, è già noto che il progetto esecutivo verrà approvato entro il 31 luglio 2024. In merito alla durata effettiva dei lavori si è sbilanciato il viceministro al Mit del Carroccio Edoardo Rixi, che ha detto: “I tempi di realizzazione del Ponte sullo Stretto sono di un quinquiennio. Ripartiremo dalle autorizzazioni già ottenute nel 2012 relative ai raccordi ferroviari e stradali. Aggiorneremo quel piano in modo da fare una cantierizzazione più veloce”.

Con tutta probabilità, verrà valutata anche la presenza di un commissario con funzioni di vigilanza, che sarà proposto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti al Presidente del Consiglio, che lo nominerà tramite decreto dopo aver sentito pure il parere del ministro dell’Economia.

Ponte sullo Stretto, tra favorevoli e contrari

Non è solo Matteo Salvini a supportare la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Anche l’alleato e presidente di FI Silvio Berlusconi si è pronunciato a favore della grande opera: “Questa volta non ci fermeranno – ha detto il Cav – è una promessa agli italiani che siamo finalmente in grado di mantenere

Il Pd diventa invece (e ancora una volta) il partito del “no”, col vicepresidente dei deputati dem Peppe Provenzano che ieri dopo il Cdm ha scritto su Twitter: “Esito del Cdm per il Sud, in sintesi. Un Ponte immaginario (e salvo intese) per far passare l’autonomia differenziata che frantuma l’Italia e affossa il Mezzogiorno. Domani 17 marzo a Napoli, nell’anniversario dell’Unità, diremo a Calderoli e Meloni che l’Italia non si spacca”.

Contrarie anche alcune associazioni ambientaliste come il Wwf, per cui il ponte è un’opera “fallimentare con elevatissimi e insostenibili costi ambientali, sociali ed economico-finanziari”. Secondo l’associazione, “il General Contractor Eurolink (capeggiato da Webuild) che ha progettato il ponte sospeso ad unica campata e doppio impalcato stradale e ferroviario, che si vuole rilanciare, non ha mai prodotto gli approfondimenti tecnici ed economico-finanziari sul progetto definitivo redatto nel 2010”.

Leggi anche: Vedova Cerciello: “Non passi il messaggio che si può venire in Italia e uccidere servitori dello Stato”

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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