Pillola contraccettiva gratuita: perché il Governo vuole bloccarla?

Passo avanti decisivo o solo effetti collaterali: la pillola contraccettiva gratuita è un tema molto discusso che divide il Governo.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

In occasione della Giornata nazionale per la salute della donna, l’Agenzia italiana del farmaco, AIFA, il 22 aprile 2023 ha dato la sua approvazione in merito al provvedimento sulla gratuità della pillola anticoncezionale per le donne di tutte le fasce d’età e non solo per tutte coloro che hanno meno di 25 anni. Si tratta di una decisione molto dibattuta nel Governo, che porta a un bivio: molti si focalizzano sugli aspetti negativi e possibilmente deleteri, mentre altri sostengono la liceità e l’importanza di tale delibera.

Pillola contraccettiva gratuita: quanto costa al Governo

Ma quale sarebbe il problema? La questione economica, cioè i 140 milioni che sono stati stimati per pagare il provvedimento. Parte del Governo non gradisce molto la decisione secondo cui la pillola contraccettiva sarebbe gratuita. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, alla Camera ha detto che potrebbero esserci proprio problemi economici che non sarebbero in grado di assicurare i 140 milioni necessari per la spesa da sostenere e che bisogna comunque “valutare che non si concorra allo sfondamento della spesa farmaceutica”:

L’AIFA, sin dal 2003, nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto-legge n. 269 del 2003, opera nell’ambito dell’autonomia ad essa riconosciuta e nel rispetto dell’autonomia della commissione tecnico-scientifica e del comitato prezzi e rimborsi che svolgono le funzioni consultive prescritte dalle disposizioni vigenti.

A fronte dell’importanza sociale della procreazione consapevole, soprattutto in alcune fasce di età e in alcune fasce di condizione socio-economica.

La commissione tecnico-scientifica e il comitato prezzi e rimborsi hanno ritenuto di formulare un parere favorevole all’ammissione alla rimborsabilità dei contraccettivi orali.

L’AIFA ha precisato che il parere della commissione si riferisce esclusivamente ai contraccettivi cosiddetti daily.

Ineludibile appare […] la questione della compatibilità della tenuta finanziaria delle scelte operate nel settore farmaceutico per l’impatto sulla relativa spesa a carico del Fondo sanitario nazionale, stimato in circa 140 milioni di euro.

Quali sono i problemi che la pillola contraccettiva gratuita porta a galla?

La decisione dell’AIFA è stata contestata da Pro Vita & Famiglia che l’ha definita “grave e pericolosa”. Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo, si è chiesta come sia possibile rendere fruibile la pillola contraccettiva gratuita “senza sottolineare i gravi effetti collaterali fisici e psicologici che può portare”.

Massimo Gandolfini, leader del Family Day, ha aggiunto che si tratta di una scelta che “va nella direzione opposta rispetto al problema della denatalità” con grandi risorse che “potrebbero essere allocate per alleviare le gravi condizioni di famiglie” che hanno necessità di farmaci “costosissimi e non forniti gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale”.

A chiedere all’AIFA di retrocedere nella loro scelta è la senatrice di FdI Lavinia Menunni, perché nella sua opinione sono “altre le priorità socio sanitarie, come la natalità e il sostegno alla famiglia”. Ma non solo: ha più volte sottolineato che a prendere tale decisione sono stati i vertici dell’AIFA e non il Governo stesso.

Per alcuni è una scelta giusta e molto attesa

Del tutto contrari si sono dimostrati invece Cecilia D’Elia, senatrice del Pd, la quale ha sostenuto che si tratta di un evento “che stavamo aspettando e alcune regioni lo avevano già deciso per le più giovani”. Anche per Marta Bonafoni, nuova coordinatrice della segreteria nazionale del Pd, è “un passo avanti importante” e per Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, che ha risposto al Ministro Ciriani, è “una decisione attesa e giusta che rafforza l’autodeterminazione delle donne”:

Ritengo […] che il Governo deve garantire la copertura finanziaria dei 140 milioni necessari. Allo stato attuale, le donne spendono ben 230 milioni in contraccettivi.

E non nascondo nemmeno la preoccupazione rispetto alla decisione definitiva del consiglio di amministrazione dell’AIFA.

Sappiamo che è in corso la riforma della governance di questa importante istituzione.

Non vorrei che anche questo fosse un ostacolo alla definizione definitiva.

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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