Caso Orlandi, Pietro ribadisce la sua posizione: “Non mi scuso su papa Wojtyla”

Una settimana dopo aver ricevuto una lettera diffamante, Pietro Orlandi ha affermato che non deve chiedere scusa su quanto detto su papa Giovanni Paolo II, perché non ha offeso nessuno.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Pietro Orlandi lo ha ribadito a Verissimo: non chiederà scusa per le affermazioni contenute in un audio condiviso con il Promotore di Giustizia vaticana, Alessandro Diddi:

Io non mi sono mai scusato, perché non ho offeso mai nessuno, ho ritenuto opportuno fare ascoltare un audio, poi che io abbia detto quella frase, che Wojtyla usciva di nascosto, è una frase che dicevano tutti quanti, non era considerata una cosa grave. 

Il fratello di Emanuela è ritornato sulla questione che lo ha visto protagonista la scorsa settimana: è stato accusato di aver fatto delle false dichiarazioni su papa Giovanni Paolo II. Si ricordi, infatti, che mercoledì 25 aprile ha ricevuto una lettera diffamatoria a suo nome in cui il presunto mittente, Luciano Dei, lo ha intimato di vergognarsi di quanto detto su Wojtyla.

Pietro Orlandi e il silenzio intermittente senza risposte

Orlandi ha parlato di nuovo di Giovanni Paolo II, accostandolo questa volta a suo padre, Ercole, istituendo tra i due un paragone. Ha affermato che sono state due persone importanti nella sua vita e se il primo ha rappresentato un polo negativo, il secondo ha costitutivo per lui un polo positivo, non avendo mai perso la speranza fino all’ultimo:

Mio padre è morto nel 2004, è stato un altro momento buio, nel giro di un anno sono morte due persone, nel 2004 mio padre, nel 2005 Wojtyla, sono le due persone che mi tenevano legato a questa vicenda, Wojtyla in negativo, perché io sono sempre stato convinto che lui sapesse che cosa era successo a Emanuela.

Ricordo quando venne a casa da noi […] ci assicurò che avrebbe fatto il possibile, ma poi permise al silenzio e all’omertà di calare su questa vicenda. Ha mantenuto il silenzio fino alla fine.

Pietro non si è mai dato per vinto e, nella costante ricerca della verità, si mostra tuttora riluttante a dimostrare fiducia anche verso i successori di Wojtyla, anche perché sono già passati ben 40 anni senza sapere più nulla:

Così è successo per Ratzinger e papa Francesco, forse ora hanno capito che il silenzio non è servito, questi 40 anni passati non posso però dimenticarli e la parola perdono l’ho cancellata dal vocabolario.

Con questa inchiesta dobbiamo fare chiarezza per una madre che soffre, ma questa madre adesso ne ha 93 di anni e in questi 40 anni non mi sembra che nessuno si sia stracciato le vesti per lei.

Caso Orlandi: “Il dossier è stato dichiarato un falso”

Nella docu-serie Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi un’amica di infanzia racconta che la 15enne, all’epoca, le aveva raccontato che aveva avuto delle avances da parte di “qualcuno di importante”, senza però aver rivelato mai il nome. Inoltre, nel 2017, Pietro ha ulteriormente sostenuto che sono venuti alla luce alcuni documenti, una fuga di notizie nota con il nome di Vatican Leaks, che proverebbero gli spostamenti di Emanuela, che avrebbe vissuto a Londra, e dei pagamenti relativi a spese mediche e scolastiche che si interrompono nel luglio 1997:

Lo stesso padre Georg lo disse al mio avvocato, ‘il dossier c’è, ma sta in segreteria di Stato’, quindi quando ora dice che lui non ce l’ha è vero. E quando sono usciti quei documenti tutti li hanno bollati come falsi, ridicoli, anche in Vaticano, però non mi hanno mai risposto alla domanda come mai stavano in una cassaforte della Prefettura degli Affari economici.

Non ho abbandonato quella pista, credo che Emanuela sia stata portata là.

Pietro Orlandi: “Per me Emanuela è viva”

Ma Orlandi ha aggiunto che per lui sua sorella è viva e a proposito dell’inchiesta aperta dai PM d’Oltretevere ha aggiunto:

Da qualche parte dovrà portarci, anche se questa inchiesta secondo me potrebbe durare pochissimo.

Io la sento viva, poi non so cos’è successo.

Leggi anche: La lettera di Luciano Dei a Pietro Orlandi: “Hai mentito su Wojtyla, vergognati”

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