Pietro Genovese torna libero: nel 2019 investì e uccise due 16enni

Pietro Genovese, figlio del noto regista Paolo Genovese, nel 2019 investì ed uccise due ragazze di 16 anni, Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli. I giudici della Corte d'Appello della Capitale hanno disposto che il 20enne può tornare in libertà.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Pietro Genovese torna libero. Era il 19 dicembre 2019 quando Pietro Genovese, figlio del noto regista Paolo Genovese, investì ed uccise due ragazze di 16 anni, Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, a Roma, nella zona di Corso Francia. Oggi i giudici della Corte d’Appello della Capitale hanno deciso che il giovane può tornare in libertà, come disposto dalla legge per le sentenze passate in giudicato.

Dopo una condanna in abbreviato a 8 anni, a luglio Genovese aveva concordato con la Corte d’Appello una condanna definitiva a 5 anni e 4 mesi per omicidio stradale plurimo e revoca degli arresti domiciliari (dopo 1 anno e 7 mesi). Il ragazzo adesso dovrà attendere la decisione del Tribunale di Sorveglianza sul residuo di pena, pari a circa 3 anni e 7 mesi.

Pietro Genovese torna libero: si attende la decisione del Tribunale di Sorveglianza

Pietro Genovese torna libero: si attende la decisione del Tribunale di Sorveglianza
L’auto di Pietro Genovese dopo l’incidente

Le analisi successive al terribile incidente avevano rilevato che il tasso alcolemico di Pietro Genovese fosse di tre volte superiore al limite consentito (con un valore pari a 1,4). Non solo: le perizie avevano fatto emergere che il ragazzo. al momento del dramma, stava utilizzando il telefono. Nonostante ciò, Pietro Genovese torna libero: il giovane è stato difeso in aula dagli avvocati Gianluca Tognozzi e Franco Coppi.

In merito alla decisione della Corte d’Appello, i familiari di Camilla Romagnoli, una delle vittime, hanno fatto sapere attraverso il proprio legale Cesare Piraino: “La famiglia Romagnoli, ancora affranta dal dolore, preso atto con doveroso rispetto della decisione della Corte d’Appello, si augura soltanto che il Tribunale di Sorveglianza valuti con serenità, serietà e rigore l’istanza di affidamento al servizio sociale allargato che proporrà il condannato”.

Nello specifico: “Il tribunale di Sorveglianza è chiamato a valutare il gravoso problema se il condannato, che dovrebbe espiare ancora poco meno di quattro anni di reclusione, abbia serbato un comportamento tale da consentire il giudizio che l’affidamento in prova, eventualmente da concedere, contribuisca alla rieducazione del reo e assicuri la prevenzione del pericolo che egli commetta altri reati”, hanno concluso i familiari. Adesso si attende la decisione del Tribunale di Sorveglianza, che dovrà stabilire come verrà scontata la parte residua della pena di Pietro Genovese.

Leggi anche: Roma, Pietro Genovese condannato a otto anni per aver investito e ucciso Gaia e Camilla

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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