Roma, Pietro Genovese condannato a otto anni per aver investito e ucciso Gaia e Camilla

Pietro Genovese condannato a otto anni di carcere per la morte di due sedicenni lo scorso anno a Roma, in Corso Francia. Dovrà pagare inoltre la somma di 180 mila euro per ciascun genitore delle vittime.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Pietro Genovese, figlio del famoso regista Paolo, è stato riconosciuto colpevole di duplice omicidio stradale per aver investito e causato la morte di due sedicenni, Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, a Roma. Il fatto è accaduto in Corso Francia vicino a Ponte Milvio, il cuore della movida romana e risalirebbe a un anno fa, nella notta tra il 20 e il 21 dicembre.

Otto anni di carcere per omicidio stradale plurimo. Alla lettura della sentenza il giovane sarebbe scoppiato in lacrime. Inoltre è stata stabilita a favore della parte civile e a carico di Genovese la somma di 180 mila euro per ciascuno dei genitori di Gaia e Camilla.

Le reazioni delle famiglie di Gaia e Camilla

Pietro Genovese_Gaia e Camilla
Gaia e Camilla, le due 16enni investite e uccise da Pietro Genovese lo scorso anno, a Roma.

Si tratta della sentenza definita di un processo con rito abbreviato, quindi già con una riduzione della pena di un terzo rispetto a quella prevista dalla legge. Il giudice Gaspare Sturzo ha accolto l’impianto accusatorio del pm Roberto Felici andando oltre la sua richiesta che era di cinque anni e non ha riconosciuto il concorso di colpe.

Le mamme delle due ragazze sono apparse visibilmente commosse e, come riportato dall’Ansa, hanno dichiarato:

Un grande dolore ma anche una grande vittoria per noi. Le bambine non torneranno più a casa ma abbiamo avuto la soddisfazione dell’assenza del concorso di colpa.

Le ragazze hanno attraversato sulle strisce, con il verde pedonale, i nostri avvocati sono stati bravissimi a dimostrare ciò. Non ci aspettavamo una sentenza così.

Anche il legale della famiglia di Gaia, l’avvocato Giulia Bongiorno, si ritiene soddisfatto e ha così commentato la sentenza:

C’è una certezza, è venuto meno quello che si diceva all’inizio, cioè che le ragazze si erano praticamente suicidate, che con grande leggerezza si erano tuffate in mezzo alla strada incuranti del pericolo, tutto questo credo sia venuto meno.

I genitori di Gaia e Camilla dopo la sentenza ringraziano il lavoro svolto dai legali e sono vicini a tutti coloro che si trovano in una situazione simile.

Leggi anche: Omicidio Lecce, la mamma dell’assassino scrive una lettera alle famiglie delle vittime: “Vi chiedo scusa”

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