Uccidere Putin: ex spia svela il piano. Come si prepara il presidente russo?

Una ex spia ha parlato di un piano per uccidere Putin. Il presidente russo, consapevole del pericolo che sta correndo, sta cambiando alcune cose nel suo staff.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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In molti stanno parlando della possibilità che i servizi segreti russi o ucraini possano uccidere Putin. Si tratta di un’ipotesi smentita, però, secondo quanto dichiarato da un agente clandestino che faceva parte dei servizi segreti francesi, sul tavolo di ogni agenzia di intelligence ci sarebbe l’assassinio del presidente russo.

L’ex spia avrebbe confessato al Daily Beast di saperlo perché li programmava lui stesso, specificando che il metodo più efficace per uccidere Putin sarebbe il veleno. Ha poi aggiunto che se ciò avverrà non partirà da un servizio di intelligence straniero ma dall’interno della sua stessa cerchia ristretta:

Il tentativo verrà dall’interno del Cremlino. Questo non è un lavoro esterno.

Sarà un lavoro costoso, una fortuna. Secondo la mia esperienza, scommetterei che un piano è già in atto. C’è sempre.

Di contro come starà reagendo Vladimir Putin all’ipotesi di essere ucciso e che precauzioni sta mettendo in atto?

Uccidere Putin: come sta reagendo il presidente russo?

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Uccidere Putin? Secondo una fonte che lavora all’interno del ministero russo, il presidente russo sarebbe consapevole del pericolo che sta correndo tanto da aver licenziato da inizio febbraio circa 1.000 persone del suo staff personale sostituendoli con un nuovo gruppo di assistenti, tra cui cuochi, addetti alla lavanderia e segretari.

Il Daily Beast parla addirittura di un gruppo di assaggiatori personali, ai quali Putin farebbe assaggiare il cibo prima di mangiarlo lui stesso.

Il veleno sembrerebbe uno dei metodi più utilizzati per uccidere in Russia e pare che lo stesso Putin, oltre a esserne al corrente, se ne sia servito. Si ritiene infatti che i suoi agenti abbiano ucciso, aggiungendo del veleno radioattivo ad una tazza di tè, Alexander Litvinenko, ex agente dei servizi segreti divenuto poi dissidente. Nel 2018 invece le autorità hanno dichiarato come i collaboratori di Putin abbiano spruzzato del veleno mortale sulla porta d’ingresso dell’ex spia Sergei Skripal. L’uomo e la figlia sarebbero vivi per miracolo.

E ancora Putin avrebbe ordinato anche l’avvelenamento di Alexei Navalny, leader dell’opposizione russa Alexei Navalny.

Uccidere Putin: quanto è difficile uccidere un presidente russo

Uccidere Putin non sarebbe però un’impresa facile essendo protetto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 da uno degli apparati di sicurezza più forti del mondo. Ogni accesso sarebbe controllato in modo maniacale e rigoroso. Dall’inizio della sua carriera politica sarebbero stati sventati, dai servizi di intelligence russi, oltre dieci tentativi .

Anche in passato ci sono stati casi di tentativi di uccidere personaggi importanti in Russia. Nel 1866 Dmitry Karakozov, rivoluzionario nichilista, ha tentato di uccidere a San Pietroburgo lo zar Alessandro II, ma il tentativo fallì.

Un altro tentativo c’è stato nel 1952, in occasione di un momento celebrativo tra Cina e Unione Sovietica, nei pressi dell’Hotel Pechino in piazza Majakoskij. Il presidente del Partito Comunista Cinese, Mao Zedong, aveva invitato uno chef a Mosca per aprire un ristorante proprio davanti all’albergo dove avveniva l’incontro, ma si trattava di un sicario incaricato di uccidere Stalin. Scoperto dal Kgb, fu ucciso dagli agenti con un colpo di mannaia da cucina in testa.

Leggi anche: Putin ha davvero un tumore?

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