Capitale della cultura 2024, vince Pesaro, l’orgoglio del sindaco: “Dedicato a Kharkiv”

Pesaro viene nominata "Capitale della cultura 2024", vincendo al fotofinish con la città pugliese di Mesagne. Il sindaco dedica la vittoria all'Ucraina e il suo popolo

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Capitale della Cultura 2024, alla fine ha vinto Pesaro, la cittadine nelle Marche è stata nominata epicentro della cultura Italiana per il 2024. L’annuncio è stato dato direttamente dal ministro della Cultura, Dario Franceschini. Pesaro potrà fregiarsi del prestigioso titolo dopo aver battuto le altre finaliste, ognuna esempio della cultura e della bellezza dello stivale: Ascoli Piceno, Chioggia (Ve), Grosseto, Mesagne (Br), Sestri Levante con il Tigullio (Ge), Siracusa in trittico con le città di Paestum-Alto Cilento (Sa), Viareggio (Lu) e Vicenza. Per tutto il 2024 Pesaro sarà l’epicentro della cultura italiana ricevendo addirittura un milione di euro di finanziamento pubblico.

Capitale della cultura 2024, il sindaco, Matteo Ricci dedica il traguardo alla città di Kharkiv: “Questo è per loro”

Pesaro Capitale della cultura italiana, il sindaco, Matteo Ricci dedica il traguardo alla città di Kharkiv: "Questo è per loro"

Appena saputa la notizia il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, ha annunciato che la vittoria era dedicata città ucraina di Kharkivridotta in macerie dalle bombe russe. L’assessore alla Cultura delle regione Marche, Giorgia Latini, ha espresso fierezza per la vittoria di Pesaro definendola: “un grande orgoglio, che fa salire le Marche sul gradino più alto”.

Giorgia Latini asserisce che l’incredibile traguardo è da attribuire alla capacità di creare un progetto che ingloba in un unico quadro natura e cultura, augurandosi che questo sia un trampolino di rivincita e ripartenza per l’intera regione Marche:

A partire dalle aree interne: rete e progettazione integrata saranno gli obiettivi strategici della politica culturale regionale per la rigenerazione dei borghi.

Le parole di Matteo Ricci, sindaco di Pesaro

Commentando la vittoria su Facebook, il primo cittadino di Pesaro ha scritto che la comunità cittadina è pronta a cogliere la grande opportunità:

Con la cultura si impara a vivere insieme; si impara soprattutto che non siamo soli al mondo, che esistono altri popoli e altre tradizioni. Si impara e si cresce. E il mio desiderio è proprio questo. Portare il Comune di Pesaro ad essere ancora più grande ed aperto, a costruire un nuovo rapporto con lo spazio, sostenibile e innovativo, fondato sempre di più sulla bellezza e sulla cultura del fare. Buon lavoro a Pesaro e ai pesaresi.

Il ministro della Cultura Franceschini invece, dopo aver proclamato la vittoria di Pesaro, ha voluto personalmente commentare la scelta del comune di “regalare” questo incredibile traguardo all’Ucraina e in particolare alla città di Kharkiv:

È molto bello il gesto con cui il sindaco di Pesaro ha dedicato la vittoria a Capitale italiana della Cultura 2024 a Kharkiv. Veramente un gesto molto simbolico e molto forte. Dobbiamo continuare a guardare avanti, speriamo che nel 2024 tutto questo sia da molto tempo alle spalle.

Ogni anno questa competizione diventa più virtuosa e di qualità e anche le nove città che non hanno vinto il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024 potranno fregiarsi del titolo di finalista.

Capitale della cultura italiana 2024: Pesaro vince il testa a testa con Mesagne

La cittadina di Mesagne nel brindisino ha coltivato il sogno fino alla proclamazione del ministro Franceschini. Mesagne non è riuscita a diventare Capitale della cultura (e a conseguire il milione di euro che ne sarebbe derivato). Il titolo è andato a Pesaro, capoluogo di provincia con Urbino, nelle Marche.

Si interrompe così al fotofinish un sogno che tanti in Puglia avevano cullato per mesi, non solo l’amministrazione guidata dal sindaco Toni Matarrelli. Mesagne sarebbe stata il simbolo perfetto di un riscatto coltivato per anni, cancellando finalmente il marchio per il quale la città non sarà riconosciuta e ricordata solo come luogo in cui negli anni ’80 fu fondata la Sacra Corona Unita, diventando nel tempo una meta turistica sempre più riconosciuta e apprezzata, dai pugliesi e dai forestieri. collegamento dal teatro di Mesagne c’era la comunità intera. Il sindaco Mattarelli ha dichiarato:

Leggi anche: ITsART, la nuova piattaforma streaming tutta italiana dedicata ad arte e cultura

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