Perché Jane Birkin è l’anti-Brigitte Bardot: due dive a confronto

Jane Birkin ci lascia, ma il messaggio di donna anticonformista resta intramontabile nell'immaginario collettivo come icona di rivoluzione sessuale e di stile.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Jane Birkin è stata trovata senza vita il 15 luglio, a 76 anni, nella sua casa parigina. Da tempo soffriva di gravi problemi di salute. Scriveva così in un comunicato stampa diffuso nel maggio scorso, in cui spiegava di essere impossibilitata a presenziare a diversi concerti: “Sono sempre stata una grande ottimista e mi rendo conto che ho bisogno ancora di un po’ di tempo per poter essere di nuovo sul palco e con voi. Mi mancate”.

L’icona, modella, attrice, cantante, ex compagna di Serge Gainsbourg, madre delle attrici Charlotte Gainsbourg e Lou Doillon, ha segnato un cambiamento nella concezione della donna, che nell’immaginario collettivo dell’epoca si avvicinava a un ideale di bellezza sinuoso e estremamente femminile, come quello incarnato da Marilyn Monroe.

Jane Birkin, rivoluzione sessuale e di stile: il successo della borsa a lei dedicata

jane birkin

Jane Birkin, nata il 14 dicembre 1946 nel quartiere londinese di Marylebone, è stata un’artista ibrida. Fin da giovanissima intraprende la carriera di modella per poi seguire le orme materne di attrice teatrale, nei musical, e infine approdare nel mondo del cinema. Il percorso creativo, che si conclude con l’avvinarsi alla musica, esprime il suo essere una diva anticonformista e trasgressiva per l’immaginario del suo tempo.

Il corpo stesso di Jane, androgino, è espressione di una nuova femminilità. L’artista è stata anche la musa ispiratrice della maison Hermès, che nel 1984 lancia la borsa a lei dedicata, la Birkin Bag. Si racconta che nel 1984 fosse seduta accanto all’allora Presidente di Hermès, lamentando di non riuscire a trovare una borsa adatta, capiente per le sue necessità. Ed è allora che nasce l’iconica borsa, che avrebbe conquistato intere generazioni di donne in tutto il mondo.

Il legame tra Jane Birkin e Serge Gainsbourg, poi la canzone scandalo in Italia

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Irriverente è stato anche il duetto tra Jene Birkin e il compagno Serge Gainsbourg, tacciato di indecenza e accusato di accentuare l’oscenità, sia per il testo sia per le voci riguardo al fatto che il brano fosse stato inciso durante un ‘amplesso’. Sotto l’impulso del Vaticano si arrivò persino a vietare che se ne nominasse il titolo. Nonostante i divieti il brano ottiene in Italia un enorme successo. Ne riportiamo uno stralcio:

Je t’aime je t’aime / Oh oui je t’aime!/ Moi non plus/ Oh mon amour…/ Comme la vague irrésolue/ Je vais et je viens entre tes reins / et je me retiens

Ti amo, ti amo/ Oh si ti amo/ Nemmeno io/ Oh amore mio/ Come l’onda che non si ferma/ io vado vado e vengo tra i tuoi fianchi/ e io mi trattengo

La canzone scritta nel 1967, in realtà, era stata pensata inizialmente per essere cantata in coppia con l’ex del cantautore, Brigitte Bardot, allora all’apice del successo e simbolo del desiderio. Racconta così Jene a Le Figaro qualche anno fa: “Serge mi fece ascoltare la registrazione nell’appartamento dei suoi genitori dopo che ci eravamo conosciuti. Quando mi chiese se l’avrei cantata, accettai solo per gelosia: non volevo che lo facesse con un’altra ragazza”.

Brigitte Bardot: amica-rivale di Jane Birkin

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Brigitte Bardot è stata l’anti Jane Birkin. Tra di loro una differenza non solo estetica, fisica, ma anche come prototipo femminile, a cui si aggiunge una rivalità dovuta all’aver condiviso lo stesso uomo, seppur in periodi diversi e il set. Nel 1956 le troviamo entrambe in Una donna come me, pellicola diretta da Roger Vadim, primo marito della Bardot. Scrive così quest’ultima, rivolgendo un pensiero alla collega appena scomparsa, che ne riassume appieno l’essenza e il contributo dell’artista:

Ho un grande dispiacere, Jane se n’è andata. Quando si è così belle, così fresche, così spontanee, con una voce da bambina, non si ha il diritto di morire. Jane resta eterna nei nostri cuori.

Lei è sfuggita al fango che devasta la sua seconda patria e ci sussurra Je t’aime. Nous non plus, le risponde quel che resta della Francia.

Leggi anche: Sabrina Impacciatore riceve la storica nomination agli Emmy Awards: “È difficile descrivere quello che provo”

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