Patto Stati Uniti e UE sulle emissioni di metano: nell’accordo rientrano altri 20 paesi

Il patto tra Stati Uniti e UE sulle emissioni di metano ha come obiettivo quello di ridurne l'impatto del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Patto Stati Uniti e UE sulle emissioni di metano. Due dozzine di paesi si sono uniti nel sottoscrivere un importantissimo accordo sostenuto da Stati Uniti e UE per ridurre le emissioni di metano del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020. L’accordo verrà ratificato al vertice delle Nazioni Unite sul clima a Glasgow che avrà luogo il prossimo 31 ottobre.

Patto Stati Uniti e UE sulle emissioni di metano: quali sono i paesi che hanno sottoscritto l’accordo

Patto Stati Uniti e UE sulle emissioni di metano: quali sono i paesi che hanno sottoscritto l'accordo

Il patto Stati Uniti e UE sulle emissioni di metano ha coinvolto in tutti 24 paesi firmatari, tra questi: Nigeria, Giappone e Pakistan. Il nome dell’accordo è Global Methane Pledge, annunciato per la prima volta da Stati Uniti e UE a settembre con l’obiettivo di stimolare una rapida azione per il clima prima dell’inizio del vertice in Scozia il 31 ottobre.

L’elenco completo dei firmatari: Canada, Repubblica Centrafricana, Congo, Costa Rica, Costa d’Avorio, Repubblica Democratica del Congo, Micronesia, Francia, Germania, Guatemala, Guinea, Israele, Giappone, Giordania, Kirghizistan, Liberia, Malta, Marocco, Nigeria, Pakistan, Filippine, Ruanda, Svezia e Togo, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e l’UE hanno confermato lunedì.

L’obiettivo del patto Stati Uniti e UE sulle emissioni di metano

Il metano è un gas serra e la principale causa del cambiamento climatico dopo l’anidride carbonica (CO2). Diversi rapporti recenti hanno evidenziato la necessità per i governi di reprimere il metano per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi C, che altro non è l’obiettivo già precedentemente stabiliti negli accordi sul clima di Parigi.

L’inviato speciale degli Stati Uniti per il cambiamento climatico John Kerry ha affermato di sperare che più di 100 paesi si iscrivano in tempo per il vertice sul clima COP26:

Non vediamo l’ora di accogliere tutti i governi che sono pronti ad affrontare il metano come la singola strategia più veloce che abbiamo per mantenere a portata di mano un futuro più sicuro di 1,5°C.

I paesi coinvolti nel patto Stati Uniti e UE sulle emissioni di metano rappresentano una gamma di diversi profili. Per esempio, la principale fonte di emissioni di metano del Pakistan è l’agricoltura, mentre la principale fonte dell’Indonesia sono i rifiuti. Gli Stati Uniti e la Nigeria, nel frattempo, hanno significative emissioni di metano nel settore petrolifero.

Il Pakistan contribuisce per meno dell’1% alle emissioni mondiali, ma circa un quarto della produzione di gas serra del paese è metano.

Abbiamo tutti diversi punti di partenza e diverse situazioni locali. Ma tutti abbiamo anche la possibilità di ridurre sostanzialmente le nostre emissioni di metano – ha affermato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans.

L’inviato russo per il clima, Ruslan Edelgeriev, patto Stati Uniti e UE sulle emissioni di metano ha detto che il paese analizzerà l’iniziativa, ma non ha confermato se si unirà.

Il metano ha un potenziale di intrappolamento del calore maggiore rispetto alla CO2, ma si decompone nell’atmosfera più velocemente. Un importante rapporto scientifico delle Nazioni Unite pubblicato ad agosto ha affermato che “riduzioni forti, rapide e sostenute” delle emissioni di metano, oltre a ridurre le emissioni di CO2, potrebbero avere un rapido impatto sul clima.

Gli Stati Uniti dovrebbero rilasciare le normative sul metano per petrolio e gas nelle prossime settimane e l’Unione Europea svelerà una legislazione dettagliata sul metano entro la fine dell’anno.

Il Canada presenterà anche una regolamentazione per ridurre le emissioni di metano dal settore petrolifero e del gas di almeno il 75% entro il 2030 dai livelli del 2012, ha detto lunedì il ministro del clima Jonathan Wilkinson.

Durwood Zaelke, presidente dell’Istituto per la governance e lo sviluppo sostenibile con sede a Washington, ha affermato che la partnership sancita dal patto tra Stati Uniti e UE sulle emissioni di metano è stata un “grande inizio” per focalizzare l’attenzione del mondo sulla necessità di ridurre drasticamente il metano:

C’è ancora una mossa da fare per mantenere il pianeta dalla catastrofe: tagliare il metano il più velocemente possibile da tutte le fonti.

Leggi anche: Sentenza storica: il colosso Shell dovrà dimezzare le emissioni di carbonio entro il 2030

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