Ieri Patrick Zaki è stato condannato a tre anni di carcere in Egitto dai giudici del Tribunale egiziano di Mansura. L’accusa ai danni dell’attivista era di diffusione di notizie false, a causa di un articolo scritto nel 2019 su un attentato dell’Isis e due casi di discriminazione ai danni dei copti, i cristiani d’Egitto.
L’avvocato difensore di Zaki, Hazem Salah, aveva comunque precisato che “calcolando la custodia cautelare” già scontata, “si tratta di un anno e due mesi” di carcere ancora da scontare. Il ricercatore era stato portato via direttamente dall’aula del tribunale attraverso il passaggio nella gabbia degli imputati tra le grida della madre e della fidanzata che lo attendevano all’esterno.
La lettera della fidanzata a Patrick Zaki: “Oggi 4 anni insieme, sfideremo il nostro destino”
Ieri la fidanzata di Patrick Zaki, Reny Iskander, aveva spiegato su Facebook come lei e la famiglia del ricercatore fossero stati colti di sorpresa dalla notizia della condanna. E oggi – il giorno del loro quarto anniversario – la donna ha recapitato a Il Corriere della Sera un messaggio diretto al suo compagno, col quale aveva in programma di sposarsi il prossimo settembre. Questa la lettera scritta a Patrick da Reny:
Patrick amore mio, buon anniversario, oggi completiamo il nostro quarto anno insieme. Anni che sono passati con i loro alti e bassi, non so come. Anni di amore, calore e donazioni infinite. Sono molto eccitata per una vita piena con te con tutte le sue esperienze, difficoltà e facilità.
Il matrimonio si svolgerà in tempo e sarà più bello di quello che abbiamo sognato. Celebreremo il nostro amore, sfideremo il destino che è stato così ostinato con noi e vinceremo.
Io sono con te e tutto il mondo è dalla tua parte. I tuoi professori di master e dottorato ti inviano tutto il sostegno e l’amore, colleghi, compagni di classe, amici e persone care da tutto il mondo, specialmente in Piazza Maggiore sono al tuo fianco. State tranquilli e state bene, non siete soli. Ti amo, Reni.
Patrick Zaki condannato, la notizia subito dopo la laurea col massimo dei voti
C’era speranza, più che ottimismo, per la sorte di Patrick Zaki, specie dopo il momento felice della sua laurea, avvenuta lo scorso 5 luglio. L’attivista si era collegato in video-conferenza dall’Egitto conquistando il titolo con 110 e lode, guadagnandosi così il riconoscimento magistrale Gemma in Women’s and Gender studies all’Università di Bologna.
Il ricercatore non aveva infatti ottenuto il permesso di raggiungere la città della sua università per il grande giorno. “Questo è stato un percorso difficile, oggi però siamo molto felici, è un giorno di festa, ma la vera festa la faremo quando ti potremo abbracciare a Bologna”, erano state in quell’occasione le parole piene di speranza pronunciate dal rettore dell’Università, Giovanni Molari, presente alla proclamazione.
Subito dopo la discussione della tesi, Zaki aveva detto: “Sono grato a tutti, sono fortunato a essere uno studente dell’Università di Bologna e ringrazio le istituzioni, la città, la stampa e tutti coloro che mi sono stati vicini. Spero presto di essere lì con voi”.
Patrick Zaki rischiava fino a 5 anni di carcere: cosa è successo
Patrick Zaki rischiava fino a 5 anni di carcere in Egitto con l’accusa di “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese”. Dall’8 dicembre 2021, il 32enne era tornato in libertà dopo 22 mesi di custodia cautelare trascorsi in carcere. Da quel momento, Zaki è rimasto in attesa di giudizio, senza possibilità di viaggiare e quindi di poter tornare a Bologna.
Motivo per cui le autorità egiziane non gli avevano permesso di discutere in presenza, all’Università di Bologna, la sua tesi. D’altronde, le speranze erano minime, visto il rinvio al 18 luglio dell’ennesima udienza del processo.
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