Scossa in Vaticano, Papa Bergoglio: “Cardinali e vescovi saranno giudicati da tribunali ordinari”

Novità assoluta in Vaticano, Papa Francesco modifica l'ordinamento giudiziario e stabilisce che cardinali e vescovi non saranno più processati dal Vaticano ma dal tribunale della Santa Sede

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Papa Bergoglio cambia l’ordinamento giudiziario vaticano. Fino ad oggi vescovi e cardinali comparivano davanti a una Corte di Cassazione interna presieduta da un gruppo di cardinali.

Papa Bergoglio cambia l’ordinamento giudiziario dello Stato del Vaticano

Papa Bergoglio cambia l'ordinamento giudiziario dello Stato del Vaticano

La decisione di Papa Bergoglio scuote il Vaticano. Il Tribunale pontificio di primo grado continuerà a essere competente riguardo i processi penali in cui saranno imputati cardinali e vescovi, ma i giudizi finali non saranno più di sola competenza della Corte di Cassazione vaticana (presieduta da un cardinale).

Lo ha stabilito il Papa nella sua ultima lettera apostolica in forma di “Motu Proprio” , una lettera che ha stravolto il tema di competenza degli organi giudiziari dello Stato della Città del Vaticano.

Un passaggio della lettera apostolica di Papa Bergoglio è esaustivo di quale sarà il clima da oggi in Vaticano riguardo i processi per cardinali e vescovi:

Nel recente discorso di apertura dell’Anno giudiziario ho inteso richiamare la prioritaria esigenza, che (anche mediante opportune modifiche normative) nel sistema processuale vigente emerga la eguaglianza tra tutti i membri della Chiesa e la loro pari dignità e posizione, senza privilegi risalenti nel tempo e non più consoni alle responsabilità che a ciascuno competono nella aedificatio Ecclesiae. 

Il che richiede non solo solidità di fede e di comportamenti, ma anche esemplarità di contegno ed azioni.

Muovendo da queste considerazioni, e fermo quanto disposto dal diritto universale per alcune specifiche fattispecie espressamente indicate, si avverte oggi l’esigenza di procedere ad alcune ulteriori modifiche dell’ordinamento giudiziario dello Stato della Città del Vaticano, anche al fine di assicurare a tutti un giudizio articolato in più gradi ed in linea con le dinamiche seguite dalle più avanzate esperienze giuridiche a livello interazionale.

Come ha spiegato in anteprima Vatican News, cardinali e vescovi accusati di reati penali dai magistrati vaticani, se rinviati a giudizio, saranno processati dal Tribunale dello Stato della Città del Vaticano come tutti gli altri e non da una Corte di Cassazione presieduta da un cardinale, come avveniva fino ad oggi.

La novità di oggi modifica l’ordinamento giudiziario dello Stato vaticano promulgato nel marzo 2020. Non cambia invece la necessità dell’autorizzazione previa del Pontefice per portare cardinali e vescovi a processo. 

È un po’ quello che accade negli Stati, con la necessità di un’autorizzazione a procedere da parte dei Parlamenti per processare capi di Stato o ministri.

La modifica della legislazione da parte di Papa Bergoglio era già stata annunciata a marzo

La modifica della legislazione da parte di Papa Bergoglio era già stata annunciata a marzo

La modifica alla legislatura vaticana era già stata annunciata da Papa Bergoglio a margine del discorso di inaugurazione dell’anno giudiziario in Vaticano, il 27 marzo scorso. 

Il Papa ha ribadito ancora una volta il principio di uguaglianza di tutti i membri della Chiesa.

La decisione di Bergoglio ha dunque sancito l’eliminazione dell’articolo 24 dell’ordinamento, dove si prevedeva per cardinali e vescovi accusati di reati penali nell’ambito dello Stato vaticano il ricorso alla Corte di Cassazione. Una Corte che è costituita da tre cardinali e da due o più giudici applicati.

Garantire un giudizio in più gradi per tutti. Questo l’obiettivo del “Motu proprio” di Papa Francesco che introduce modifiche all’ordinamento giudiziario vaticano, disponendo che anche vescovi e cardinali siano giudicati dal Tribunale ordinario della Santa Sede.

Cosa cambia in sostanza

Nella fattispecie la modifica applicata da Papa Bergoglio stabilisce questo: mentre in precedenza vescovi e cardinali venivano giudicati solo dalla Corte di Cassazione vaticana composta da ecclesiastici, ora, per effetto del “Motu proprio” del Pontefice, vescovi e cardinali potranno essere giudicati dal Tribunale di prima istanza della Città del Vaticano presieduto da Giuseppe Pignatone.

Cardinali e vescovi rinviati a giudizio per reati penali comuni (non legati alla violazione di leggi ecclesiastiche regolate dal Diritto canonico) saranno pertanto giudicati al pari di tutti dallo stesso Tribunale vaticano, secondo i tre gradi di giudizio.

Viene infatti introdotto un nuovo comma nell’articolo 6 dell’ordinamento giudiziario: Nelle cause che riguardino gli Eminentissimi Cardinali e gli Eccellentissimi Vescovi, fuori dei casi previsti dal can. 1405 § 1, il tribunale giudica previo assenso del Sommo Pontefice.

Leggi anche: Il Vaticano non benedirà le coppie omosessuali: “Non rispecchiano disegno di Dio”

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