Paolo Palumbo malato di Sla: il business dietro le raccolte fondi

L'inchiesta svolta da Selvaggia Lucarelli per Domani ha mostrato come si possa speculare e alimentare un business che non ha niente a che vedere con la malattia.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Paolo Palumbo, il ventiseienne oristanese affetto da Sla e noto per aver partecipato a Sanremo, si è ritrovato al centro di un’inchiesta svolta da Selvaggia Lucarelli per Domani.

La questione non riguarderebbe la malattia, che è reale e sulla quale non c’è stato nulla da obiettare, ma si riferisce al modo di sostenere le cure con un giro di raccolte fondi, visibilità, prodotti inesistenti e collaborazioni con vip promosse dal padre.

Tutto ciò in realtà non era destinato a Paolo, il quale prendeva dallo Stato tutti gli aiuti necessari, ma serviva ad alimentare un business opaco.

Chi è Paolo Palumbo

Paolo Palumbo è noto per aver partecipato a diverse iniziative televisive in cui ha raccontato la storia della sua malattia, sempre in compagnia del fratello Rosario e del padre Marco. Anche sui social, dove spesso vengono lanciate delle raccolte fondi per sostenerlo nella malattia, il ragazzo è molto presente ed è seguito da migliaia di follower.


Paolo inoltre nel 2019 è stato ospite a Sanremo, portando la sua canzone, ha inciso un singolo con Achille Lauro, ed è stato ospite di diversi programmi televisivi. Ha avuto anche l’onore di conoscere il papa, Barack Obama e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il suo compito pare sia quello di far conoscere a tutti la sua malattia e condizione.

Paolo Palumbo: l’inchiesta di Selvaggia Lucarelli

Selvaggia Lucarelli si è concentrata però maggiormente sulla figura del padre, organizzatore di tutte le attività legate al figlio malato, sulle quali però risultano fatti ambigui, mai chiariti che rendono torbide tutte queste attività a sostegno del figlio.

L’uomo, originario di Nuoro, è stato condannato per reati di “associazione a delinquere finalizzata a dichiarazione fraudolenta e uso di fatture per operazioni inesistenti”, commessi a Oristano tra il 2007 e il 2008.

Inoltre nel 2015 sarebbe stato arrestato per il reato di bancarotta per aver venduto macchine di lusso a personaggi famosi creando, per ingannare il fisco, delle società fantasma con sede a Cipro e a Panama.

L’uomo continua ad occuparsi dell’approvvigionamento di denaro per il figlio. Fino a pochi giorni fa a sostegno di una raccolta fondi rilanciata da Il Corriere della Sera e il Tg5 dichiarava:

L’ultima bolletta della luce è stata di 2.500 euro. Ma non possiamo certo risparmiare su quello: Paolo è attaccato ai macchinari h24.

Ci sono il respiratore, l’aspiratore, il computer, la pompa per l’alimentazione.

Paolo Palumbo: la vicenda di Cristian Pintus

Cristian Pintus, il rapper che aveva accompagnato Paolo Palumbo a Sanremo avrebbe raccontato alla Lucarelli di essere stato truffato:

Ho creato una canzone con tanto cuore per Paolo, poi con la scusa che gli incassi della canzone di Sanremo sarebbero andati in beneficenza- così mi ha detto la famiglia Palumbo- ne ho ceduto la paternità.

E loro subito hanno tolto il mio nome dai crediti. Mi hanno devastato psicologicamente e voglio dire che Paolo è complice, fa leva sul suo dramma.

Sono stato truffato da Marco e Paolo Palumbo: mi hanno rubato i diritti della canzone che ha cantato con Achille Lauro.

Penso che i Palumbo abbiano un talento innato, cioè quello di scovare al volo la bontà delle loro prede e sfruttarla al meglio per il proprio tornaconto.

Paolo Palumbo: i panettoni e gli altri punti oscuri

Poi c’è la vicenda meno grave della vendita di panettoni con la ricetta di Paolo per raccogliere fondi ma che in realtà erano realizzati da una signora di Pula, la quale non era al corrente che i prodotti del suo forno venissero rivenduti a prezzi più alti.

Tanti i punti oscuri da chiarire, come la vendita di cd a 23 euro, che in realtà non sono mai arrivati a chi, tramite donazione, li avrebbe acquistati. Anche le campagne di raccolta fondi per via del caro bollette nascondono una realtà ben diversa. Paolo proviene da una famiglia benestante, ha una casa in centro, automobili, l’invalidità e l’accompagnamento, oltre al fatto che le cure sarebbero a carico del servizio sanitario.

Anche per le bollette in realtà le persone disabili che utilizzano macchinari avrebbero a motivo della malattia un bonus elettrico con un costo dell’energia agevolato.

In definitiva la situazione descritta dai Palumbo, nelle svariate richieste di aiuti economici, sarebbe diversa dalla realtà.

Leggi anche: Torino, si sposa in ospedale in fin di vita: 12 ore dopo arriva un cuore nuovo e si salva

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