Sta facendo molto discutere la cosiddetta “pace fiscale” promossa dal vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini. Da sempre tra gli obiettivi del Carroccio, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti lo ha rispolverato proprio ora che il disegno di legge delega fiscale è sotto esame in Senato.
Oggi, al suo arrivo a Cagliari, Salvini ha ribadito: “Una pace fiscale per chi ha fatto le dichiarazioni ma non è riuscito a versarle tutte è un vantaggio per lo Stato che incassa una marea di miliardi da usare per stipendi e pensioni e significa una liberazione per 15 milioni di persone”.
Pace fiscale, Salvini: condono per chi ha debiti fino a 30mila euro
Il principale argomento di Salvini a difesa della pace fiscale sta nei numeri: in Italia, circa 15 milioni di persone hanno un debito fino a 30mila euro con il fisco. L’ultima sanatoria (la quarta) è stata quella dello scorso giugno, ma se arriva il condono quest’ultima rottamazione potrebbe svanire.
All’Agenzia delle Entrate sono arrivate già 4 milioni di adesioni e si calcola che, di tutti i debiti fiscali, solo un 10% riuscirà davvero a rientrare nelle casse dello Stato.
A spiegare in modo chiaro in cosa consisterà questo condono è stato Salvini stesso: “Gli evasori totali per me possono andare in galera e buttare la chiave, ma se qualcuno ha un problema fino a 30mila euro che si trascina da anni, chiudiamola. Gliene chiediamo una parte (la rottamazione o uno sconto sulla cifra, ndr) e azzeriamo tutto il resto”.
Pace fiscale, la contrarietà dell’opposizione
Ma le parole di Salvini sulla pace fiscale, appoggiate certamente da quelle della Premier Meloni – che parlò di “pizzo di Stato” – non sono piaciute all’opposizione.
Ad esempio, per il leader del M5S Giuseppe Conte, le loro “non sono affermazioni infelici, occasionalmente sfuggite”. Ma “si accompagnano a oltre una decina di interventi diretti a favorire evasori e corrotti. Sono messaggi devastanti, frutto di una tossica subcultura di governo. Non potendo mantenere la vecchia promessa di abbassare le tasse, si distingue per il favoreggiamento degli evasori”.
Mentre Maria Cecilia Guerra del Pd ha sottolineato: “Cittadini ostaggio dell’Agenzia delle entrate. Lotta all’evasione come pizzo di Stato. La promessa di una pace fiscale definitiva, che segue un’altra pace fiscale definitiva, che segue condoni tombali di ogni genere e tipo, a riprova che quando è legittimata l’evasione non si arresta mai. Non meravigliano le parole di Salvini”.
Il leader di Azione Carlo Calenda, invece, ha detto: “Abbiamo appena approvato una delega fiscale in cui non c’è una pace fiscale. È il modo di fare politica di Salvini, ovvero dire balle che poi non trovano riscontro nella realtà. E la presa in giro dei cittadini è una cosa insopportabile”.
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